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Edizione del 29/12/2021
Estratto da pag. 1
QUARANTENA COVID, GREEN PASS LAVORO: OGGI CTS/ Nuove misure: verso lockdown no vax?
Oggi Cts su quarantena Covid e tamponi: misure anti-Omicron, cosa potrebbe cambiare. Parte del Governo spinge per Super Green Pass lavoro e lockdown no vax
Non di solo quarantena e tamponi “vivrà” la riunione del Cts convocata per questa mattina: rispetto alle anticipazioni che trovate nei paragrafi qui sotto, le ultime fonti trapelate da Palazzo Chigi e dal Ministero della Salute indicano nuove considerazioni che verranno fatte prima tra gli esperti del Comitato Tecnico Scientifico e poi, forse nel tardo pomeriggio, nel nuovo Consiglio dei Ministri convocato dal Governo Draghi.

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La riunione tra i Ministri verterà su altri punti, ma – spiegano Sarzanini e Guerzoni sul “Corriere della Sera” – verrà discussa una possibile “linea dura” ulteriore nelle prossime misure anti-Covid per limitare la crescita dei contagi da variante Omicron. Oltre a discutere della durata della quarantena, delle definizioni di “contatti stretti” e sull’uso dei tamponi, da più parti nella maggioranza si spinge per un irrigidimento delle misure per chi ancora non è vaccinato: Super Green Pass obbligatorio al lavoro e, ancora più duramente, “lockdown per no vax”. Nel primo caso, lo scontro è aperto da settimane con Lega e M5s restii a imporre un obbligo vaccinale “mascherato” con l’adozione del Green Pass rafforzato per entrare al lavoro: finora l’ipotesi è stata respinta, ma da Speranza e Pd si spinge ora per adottarla, cominciando dalla Pubblica Amministrazione. Il Cts ritiene alcune proposte delle Regioni come “irricevibili”, specie quella di azzerare la quarantena per i vaccinati con tre dosi: si dicono invece molto più propensi ad eliminare il tampone dal Green Pass, ottenendo in questo modo un surrettizio obbligo vaccinale. Alcuni Governatori (di Centrosinistra, come Giani della Toscana) spingono per il “modello tedesco” del lockdown per non vaccinati: «sotto il profilo sanitario, l’abbiamo visto in Germania, è più efficace un lockdown per i non vaccinati che andare a ridurre la quarantena per i contatti di un positivo. Ma sono scelte che deve fare la politica, tenendo conto anche di un equilibrio con le attività economiche e sociali del Paese», ha spiegato all’Adnkronos Salute Alessandro Vergallo, presidente nazionale dell’Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri italiani (Aaroi-Emac). Resta il punto di capire cosa si intenda effettivamente per “lockdown no vax”, in quanto ad esempio in Germania il grado di misure è tutt’altro che “rigido” come viene considerato da molti qui in Italia: vi sono sì molte restrizioni per chi non è vaccinato, ma non è blindato in casa e in realtà ha più “libertà” rispetto ad un italiano no vax che non può disporre, ad esempio, del Super Green Pass.

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A soli 4 giorni dall’entrata in vigore del nuovo Decreto Festività, è già tempo di possibili nuove misure per il Governo Draghi: è stata convocata per oggi una nuova riunione del Cts per dirimere possibili nuove regole sulla quarantena Covid, sui tamponi, sul tracciamento e sul rientro in classe per gli studenti dal 10 gennaio.

Il motivo di questa “rinnovata” urgenza è presto che detto, si chiama variante Omicron: l’aumento considerevole dei contagi appena prima di Natale (ieri +78mila, record da inizio pandemia destinato però a sfondare quota 100mila nel giro di pochissimi giorni) ha conclamato la diffusione della variante molto contagiosa proveniente dal Sud Africa. Tantissimi contagi, non altrettanto ricoveri e terapie intensive: il “mix” tra la copertura dei vaccini, l’andamento a “curve” del Covid nella stagione invernale e soprattutto la possibile (ancora da dimostrare appieno) ridotta letalità della variante Omicron, stanno comportando l’attuale situazione in Italia. Il problema sono a questo punto le “vecchie” regole su quarantena, isolamento e contatti di positivi: nel giro di pochi giorni, l’isteria collettiva unita ad una sempre più probabile situazione per migliaia di italiani nell’essere venuti forse in contatto con positivi, hanno portato file chilometriche nelle farmacie e negli hub C
ovid, con rischio esaurimento di tamponi fai-da-te, rapidi e molecolari.

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Come ha spiegato l’infettivologo consulente Covid di Regione Liguria, Matteo Bassetti, «andiamo verso circa 100mila contagi al giorno e questo succederà credo a brevissimo e allora 7-10 giorni di isolamento, quarantena, vogliono dire un milione di persone che finiranno in isolamento; considerando poi che mediamente ognuno di questi ha avuto 5, qualche volta 10 contatti, il rischio è di avere nel giro di 7-10 giorni 10 milioni di persone in isolamento, in quarantena. Non ce lo possiamo permettere». Per questi motivi, la proposta che verrà valutata oggi dal Cts – dopo l’annuncio della riunione fatta dal generale Figliuolo nella giornata di lunedì – è quella di ridurre la quarantena Covid per i positivi vaccinati, con addirittura la possibilità di azzerare l’isolamento per i contatti (vaccinati) se asintomatici. Secondo le prime informazioni giunte ieri all’ANSA, una decisione dovrebbe arrivare nei primi giorni di gennaio, quasi sicuramente prima della fine della vacanze di Natale: la quarantena per i vaccinati con terza dose, ora di sette giorni, potrebbe essere ridotta tra i tre e i cinque giorni. Del resto entrerà a breve in vigore negli Stati Uniti la proposta del Centro per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie secondo cui viene già ridotto l’isolamento da 10 a 5 giorni per i positivi Covid asintomatici, oltre a togliere del tutto l’isolamento per i contatti dei postivi (se asintomatici), mantenendo l’obbligo di mascherina per 10 giorni se in presenza di altre persone. Al “Il Sussidiario” il membro del Cts Donato Greco (epidemiologo, specializzato in malattie trasmissibili, igiene e sanità pubblica e biostatistica medica) ha spiegato che la variante Omicron in questo momento si comporta assai similmente ad una normale influenza: «Due terzi dei casi sono positività al tampone eseguiti a persone asintomatiche, tanto che a Natale, avendo fatto molti meno tamponi, il numero dei contagiati è crollato da 50mila a 25mila. Ricordiamoci che siamo nel pieno della stagione invernale, quella che il Covid adora come tutti i suoi fratelli coronavirus. Però abbiamo un numero di ospedalizzazioni, ricoveri in terapia intensiva e decessi 6-7 volte inferiore, perché ci siamo vaccinati: il 90% degli italiani ha ricevuto almeno una dose. E i vaccinati che si contagiano prendono una banale infezione».

Ad oggi è di 10 giorni il periodo di isolamento obbligatorio per i non vaccinati: gli scienziati al momento sembrano contrari a un allentamento troppo esteso delle misure e quindi potrebbe essere deciso di rivedere i criteri per definire il contatto stretto (ovvero delle persone che adesso sono obbligate alla quarantena di 7 giorni). Le Regioni nelle scorse ore si sono consultate e ritengono di fatto inutile porre una “mini-quarantena” di 3-5 giorni per i vaccinati risultati contatti di positivi: piuttosto, spiegano i Governatori, avrebbe già molto più senso azzerare la quarantena per è vaccinato con tre dosi e lasciarla a 5 giorni per chi è vaccinato con 1-2 dosi. Secondo le fonti riportate da “Corriere della Sera” e ANSA, le Regioni hanno già pronto un documento unitario da inviare al Comitato Tecnico Scientifico in vista della riunione odierna: vi si denuncia il sistema di tracciamento ormai praticamente saltato in moltissimi territori visto l’alto tasso di contagi, anche per questo ritengono sia ormai necessario azzerare la quarantena per le persone vaccinate e che anche in presenza di una positività non vede sintomi particolari se non raffreddore, stanchezza e un po’ di tosse. La Conferenza delle Regioni è prevista alle ore 9.30, mentre alle 11 si riunirà il Cts per discutere le varie ipotesi sul tavolo: il Sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ha spiegato ancora ieri come «vi è evidenza che la variante Omicron sia molto più rapida delle altre anche nel suo ciclo all’interno del corpo, quindi è sensato ridurre sia la quarantena ma anche l’isol
amento». Secondo l’esponente del Governo le riduzioni dovrebbero essere approntate tra 10-15 giorni, mentre per altri elementi della maggioranza occorre (leggasi Matteo Renzi e Matteo Salvini) occorre imporle subito per evitare di trovarsi nei prossimi giorni un Paese intero bloccato non tanto dal Covid ma dalle quarantene di positivi asintomatici o peggio di presunti contatti di positivi in attesa di un tampone dopo le file infinite alle farmacie.