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Dir. Resp.
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Edizione del 29/12/2021
Estratto da pag. 1
Covid e regole, si cambia: torna l’ipotesi di lockdown per i non vaccinati e di obbligo vaccinale per i lavoratori
Italia. Riduzione consistente, se non addirittura azzeramento, della quarantena per i vaccinati che hanno avuto contatti con un positivo. È questa la principale richiesta da parte delle Regioni, nuovamente in pressing sul Governo per rivedere norme e restrizioni relative al Covid.
E sul tavolo di Palazzo Chigi tornano prepotentemente ad occupare posto anche le ipotesi di lockdown per i non vaccinati e di obbligo vaccinale (tampone escluso dunque) per tutti i lavoratori.
Possibilità quest’ultime spinte, tra gli altri, dal ministro della Pa Renato Brunetta, che chiede soprattutto l’introduzione del supergreen pass (dei soli vaccinati) a tutto il mondo del lavoro, pubblico e privato.“Faccio appello al Governo, in vista delle decisioni che prenderà domani, affinché vada verso quello che per il contrasto al Covid è ormai necessario: l’obbligo vaccinale o il lockdown per i non vaccinati, sul modello di quanto fatto in Austria e Germania”. È il pensiero, riportato da Ansa, del presidente della Toscana, Eugenio Giani.
Nelle prossime ore è prevista proprio una riunione della Conferenza delle Regioni (a seguire quella del Cts) che sembrano compatte nel richiedere la riduzione della quarantena per i vaccinati (in particolare con terza dose) e che i vaccinati non siano costretti a fermarsi in caso di contatto con un positivo, ma passino dalla quarantena all’auto-sorveglianza, restando sotto osservazione del medico di base in caso di sintomi.
A sposare la linea della quarantena breve, “per evitare il blocco del Paese”, c’è anche il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti che ha rilanciato il pensiero dell’infettivologo dell’ospedale San Martino, Matteo Bassetti. “Andiamo verso circa 100mila contagi al giorno e questo succederà credo a brevissimo e allora 7-10 giorni di isolamento, quarantena, vogliono dire un milione di persone che finiranno in isolamento; considerando poi che mediamente ognuno di questi ha avuto 5, qualche volta 10 contatti, il rischio è di avere nel giro di 7-10 giorni 10 milioni di persone in isolamento, in quarantena. Non ce lo possiamo permettere”.