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Dir. Resp.
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Edizione del 21/12/2021
Estratto da pag. 1
Vertenza Caterpillar, è fumata nera. La multinazionale conferma la sua posizione. Acquaroli: «Decisione unilaterale»
Fumata nera al tavolo di confronto in Regione sulla vertenza Caterpillar. La multinazionale conferma la mobilità
ANCONA – Fumata nera al tavolo di confronto sulla vertenza Caterpillar che si è tenuto oggi in Regione, a margine della seduta del Consiglio regionale. Il presidente della Giunta regionale, Francesco Acquaroli e l’assessore regionale al Lavoro, Stefano Aguzzi, hanno incontrato insieme a tutti i capigruppo del Consiglio regionale e ai rappresentanti sindacali di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil, l’amministratore delegato di Caterpillar Jean Mathieu Chatain e rappresentanti dell’azienda.La multinazionale nelle scorse settimane aveva annunciato la chiusura dello stabilimento di Jesi che occupa circa 270 persone tra dipendenti diretti e indiretti, oggi «ha confermato la posizione assunta dall’azienda» fa sapere la Regione.La manifestazione davanti a Palazzo Leopardi«È una decisione unilaterale – dichiara il governatore Acquaroli -. Subiamo passivamente una decisione senza avere l’onore del confronto e questo è un modo di fare che umilia e calpesta la dignità dei lavoratori, di un territorio, della nostra regione e delle istituzioni. Un atteggiamento inaccettabile che rappresenta un precedente assolutamente da scongiurare. Invito caldamente la proprietà a ritornare sulle proprie posizioni mostrando di avere a cuore l’interesse dei suoi dipendenti, nel rispetto dei basilari principi di etica aziendale, nonché di correttezza e lealtà».Nella mattinata l’Aula del Consiglio regionale aveva approvato all’unanimità una risoluzione unitaria proprio sulla vicenda, risoluzione scaturita dalle mozioni presentate da Fratelli d’Italia e dal Partito Democratico. Un atto che impegna la Giunta «ad attivarsi immediatamente all’interno della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome – si legge del documento – per modificare il Decreto Legge affinché i suoi effetti possano essere applicati in maniera retroattiva e chiederne poi l’immediata approvazione; nelle more, farsi da tramite con il Mise per individuare strumenti di natura economica e finanziaria in grado di salvaguardare i posti di lavoro e il mantenimento delle produzioni in Italia, nello specifico nei territori dello Jesino, anche attraverso l’immediata convocazione di un tavolo di crisi specifico; Promuovere azioni di moral suasion nei confronti della multinazionale; di chiedere al Mise di sospendere la procedura di mobilità».Una rappresenanza dei lavoratori Caterpillar in AulaDavanti a Palazzo Leopardi un presidio di lavoratori e sindacati ha manifestato in segno di protesta contro la chiusura annunciata, una mobilitazione che va avanti da alcune settimane. Alcuni rappresentanti dei lavoratori hanno assistito alla seduta in cui è stata approvata la risoluzione.L’assessore al Lavoro Stefano Aguzzi ha evidenziato che «il tavolo avviato oggi a livello regionale è la premessa necessaria per poter poi spostare la trattativa sul piano nazionale, coinvolgendo direttamente il Ministero del Lavoro e il Ministero per lo Sviluppo economico, a seguito delle posizioni espresse, molto dure, invitiamo i vertici della Caterpillar a riflettere sul ritiro della procedura e ad avviare una discussione in maniera seria e approfondita, nella quale troverà la collaborazione sia da parte dei lavoratori che da parte delle istituzioni. Un conto è imporre una soluzione, un altro è discuterla, non possiamo accettare una presa di posizione unilaterale di un’azienda che da un momento all’altro dichiara ‘non più competitiva’ un’intera produzione che coinvolge 270 lavoratori, famiglie e un intero territorio».«Le istituzioni delle Marche, i lavoratori e le parti sociali – riferisce il capogruppo in Consiglio regionale di Fratelli d’Italia, Carlo Ciccioli – non sono disposti a farsi umiliare dall’atteggiamento di netta chiusura della Caterpillar ribadito nell’incontro di questa mattina negli uffici regionali. Bene ha fatto il presidente Francesco Acquaroli, insieme all’assessore regionale al Lavoro Stefano Aguzzi, a ribadire forte e chiaro il concetto».«Speriamo in un ripensamento – ha aggiunto il capogruppo di Fratelli d’Italia -. Ma da parte nostra siamo pronti ad andare avanti. Deve esistere un Pian
o B e non solo un commissario liquidatore».I sindacati, rappresentati dai segretari regionali di Fiom Cgil Tiziano Beldomenico di Fim Cisl Luigi Imperiale e di Uilm Uil Vincenzo Gentilucci, hanno chiesto il ritiro immediato della procedura di mobilità per i 270 lavoratori dello stabilimento: unica azione concreta che al momento è in grado di garantire i presupposti necessari per l’avvio di un confronto sereno e condiviso con l’azienda, allontanando così lo spettro della scadenza del 24 febbraio, data prevista per i licenziamenti.