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Edizione del 03/03/2020
Estratto da pag. 1
Coronavirus, ultime notizie in diretta (Italia)
Tutte le news sul Coronavirus che ha contagiato alcuni cittadini di Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Piemonte, Campania, Friuli-Venezia Giulia e Abruzzo.
Altri sei positivi in Campania, i test saranno inviati all’Iss per la controprova. In Piemonte scuole chiuse fino all’8 marzo. Il tempio buddista di Prato dona 30mila mascherine alla Lombardia

Sono oltre 1835 le persone risultate positive al coronavirus in Italia, secondo l’ultimo bilancio fornito oggi 2 marzo dal capo della protezione civile Angelo Borrelli. A questi si aggiungono i 149 guariti, 66 in più rispetto al giorno prima, e 52 morti, 18 in più rispetto a ieri.

In tarda serata, il capo dello Stato Sergio Mattarella ha firmato il decreto legge e il relativo disegno di legge di conversione sulle “Misure urgenti di sostegno per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-2019”, decreto che era stato emanato ieri dal premier Giuseppe Conte.

Nuovo caso di contagio nel Lazio, a Fiuggi

Arriva in tarda serata la notizia di un contagiato in Basilicata. Il primo caso di infezione da Coronavirus nella Regione è un uomo di 46 anni, anche in questo caso proveniente dalla Lombardia, ma residente a Trecchina, in provincia di Potenza. A renderlo noto, il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi. Per il momento, l’uomo «non presenta nessun sintomo grave», ha spiegato il presidente. Attualmente si trova nella sua casa, assistito e seguito dai medici.

Primo caso di contagio da coronavirus in Trentino Alto Adige. Si tratta di una donna di 83 anni di Trento. È la prima persona residente nella Regione a risultare positiva al tampone, dopo i casi dei quattro turisti lombardi trovati positivi al tampone la scorsa settimana: una famiglia di tre persone in vacanza a Fai della Paganella e una donna in villeggiatura a Dimaro. Per questi quattro casi era stato accertato che il contagio fosse avvenuto prima del loro arrivo in Trentino, mentre ora si tratta della prima persona del posto a risultare infettata dal virus.

In Piemonte le scuole resteranno chiuse fino all’8 marzo. Così ha deciso il presidente della Regione, Alberto Cirio, per soddisfare la richiesta di cautela espressa da medici e pediatri e dai tecnici dell’unità di crisi. L’ordinanza è stata firmata in serata dal governatore, dopo essersi consultato con il ministero della Salute. «A fronte della riapertura delle scuole decisa dal governo a partire da oggi – spiega Cirio – il Piemonte aveva ritenuto necessario un percorso più cauto e graduale, alla luce della sua posizione di confine e delle interconnessioni con la Lombardia».

Nella Regione Campania sono risultati positivi al test per il coronavirus altre sei persone. A darne notizia, la task force della Protezione civile della Regione riferendo che nella giornata di oggi sono stati esaminati in laboratorio, nel centro di riferimento dell’ospedale Cotugno, 80 tamponi. Tutti i sei nuovi test positivi, come di consueto, saranno inviati a Roma per la controprova dell’istituto superiore di Sanità che darà eventuale conferma ufficiale. Se anche questi tamponi dovessero risultare positivi, stando ai numeri comunicati dalla Regione, i casi in Campania salirebbero a 28.

Il tempio buddista di Prato Pu Hua Si ha deciso di donare trentamila mascherine alla protezione civile lombarda. A rendere nota la notizia, il segretario del tempio, Davide Finizio, con un post su Facebook. Le mascherine, spiega Finizio, «saranno portate direttamente all’ospedale milanese Niguarda nei prossimi giorni come gesto di concreto incoraggiamento e aiuto». Sulle scatole di cartone che contengono le mascherine è stato impresso il messaggio: «Forza italiani! Con amore dal tempio Pu Hua Si di Prato».

I casi positivi per Coronavirus in Lombardia sono 1254, secondo l’ultimo aggiornamento fornito dall’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera. Sono ricoverate 578 persone, più altre 127 che si trovano nei reparti di terapia intensiva. I positivi asintomatici sono 472, mentre i morti contati nella regione finora sono stati 38. Gallera ha chiarito che si è sempre trattato di persone oltre i 65 anni con altre patologie, che hanno avuto una
correlazione con il contagio.

Arriva il primo caso di contagio da Coronavirus in Molise. Lo ha confermato all’Ansa il direttore generale dell’Azienda sanitaria Asrem, Oreste Florenzano. Si tratta di una donna di 60 anni ricoverata nel reparto malattie infettive dell’ospedale Cardarelli di Campobasso.

Cresce la paura sui contagi da Coronavirus a Bologna, dove un paziente risultato positivo e ora in isolamento fiduciario ha trascorso la serata del 22 febbraio nella discoteca “Vivi-Le Grotte” di San Pietro in Casale. Le Ausl di Bologna e di Ferrara, in collaborazione con il titolare del locale, hanno invitato le persone presenti quella sera, e in particolare fra le 23 e le 3 di notte, che «presentano sintomi come febbre, tosse, difficoltà respiratorie» a non recarsi in ospedale ma «a telefonare allo 051 6224165 se residenti in provincia di Bologna o allo 800 550 355 se residenti nella provincia di Ferrara».

Sono 9 i casi accertati di coronavirus nella Repubblica di San Marino. Tra questi rientra anche un 88enne morto nel pomeriggio di ieri nel reparto di malattie infettive dell’ospedale ‘Infermi’ di Rimini dove era ricoverato dal 25 febbraio a causa delle sue compromesse condizioni di salute. È quanto emerge dai dati aggiornati del Gruppo di coordinamento per le emergenze sanitarie del Titano in base ai quali sale a 80 il numero delle persone in quarantena domiciliare. Degli 8 pazienti colpiti dal virus, 3 si trovano nella nuova nuova ala predisposta all’Ospedale di Stato e uno in isolamento in terapia intensiva mentre quattro si trovano a casa. Questi – ha spiegato in mattinata nel corso di una conferenza stampa, il segretario di Stato alla Sanità, Roberto Ciavatta, «sono in condizioni stabili, in alcuni casi buone o molto buone». Sono invece 29 i tamponi effettuati, dei quali 17 negativi e 3 in attesa di conferma.

Il periodo stabilito per la quarantena è stato ridotto da 20 a 14 giorni, in linea con quanto deciso in Italia. In caso di aumento delle infezioni o di casi confermati, il reparto malattie infettive dell’Ospedale ‘Infermi’ di Rimini, ha sottolineato Ciavatta, «fa da hub per la Repubblica di San Marino» ma «dobbiamo attrezzarci, innanzitutto per trovare le condizioni di ospitare nella nostra struttura ospedaliera coloro che avranno necessità tenendo conto che, in extrema ratio abbiamo la possibilità di un contatto con Rimini e, tramite Rimini, con le strutture emiliano-romagnole». Per questo, si legge in un comunicato del Gruppo di coordinamento per le emergenze sanitarie sanmarinese «è in corso un ulteriore ampliamento della nuova area ospedaliera per l’assistenza dei pazienti positivi all’infezione e che necessitano di ricovero. Contemporaneamente si sta allestendo una struttura all’interno dell’Ospedale di Stato con un percorso dedicato sui casi sospetti e che hanno bisogno di accertamenti clinico-diagnostici e sono in attesa di conferma del tampone».

Un medico anestesista e una infermiera del pronto soccorso dell’ospedale di Crema (Cremona), sono risultati positivi al coronavirus e ricoverati in rianimazione. La donna, a quanto si apprende da fonti della struttura, è stata trasportata all’ospedale di Brescia. Come racconta un medico che in questi giorni lavora anche nel piano dove sono ricoverati i contagiati da coronavirus, la situazione all’interno dell’ospedale di Crema «è molto complicata». Emergenza denunciata anche dall’ospedale di Cremona: «Ci siamo trovati di fronte a uno tsunami che non ci aspettavamo ma stiamo riuscendo a far fronte all’emergenza», ha detto il direttore sanitario dell’ospedale cremonese, Rosario Canino.

Il premier Giuseppe Conte, a quanto si apprende da fonti parlamentari, ha convocato per domani alle 20:30 a Palazzo Chigi un tavolo con i capigruppo di maggioranza e opposizione. Al centro dell’incontro, tra i vari temi legati al coronavirus, le misure da inserire nel decreto da varare nei prossimi giorni con il quale l’Italia sforerà il saldo di bilancio inizialmente previsto per quest’anno.

Nuovo caso positivo in Tosca
na da coronavirus, in attesa della conferma del tampone da parte dell’Istituto superiore di sanità. Altri tre casi nella regione risultato clinicamente guariti e in miglioramento. Secondo l’ultimo aggiornamento della Regione, il nuovo caso è stato registrato in provincia di Arezzo: è una 42enne, residente a Pergine Valdarno, in sorveglianza attiva domiciliare da ieri sera. Dagli approfondimenti epidemiologici subito attivati la donna è risultata essere un contatto stretto della paziente fiorentina, sua collega, di 32 anni, che è stata nei giorni scorsi a Milano e ricoverata sabato all’ospedale di Ponte a Niccheri. La 32enne è uno dei tre casi “clinicamente guariti” e da domani sarà a casa in isolamento domiciliare. Gli altri casi ‘clinicamente guariti’ sono quelli del 49enne informatico di Pescia, trattenuto a scopo precauzionale in ospedale e lo studente 26enne norvegese ricoverato a Ponte a Niccheri. Dal monitoraggio giornaliero risulta che in Toscana ci sono a oggi 944 persone in isolamento domiciliare.

Durante la presentazione dell’Interim Economic Outlook gli analisti dell’Ocse hanno spiegato che gli effetti del coronavirus sull’economia globale potrebbero essere molto estesi. L’epidemia proveniente dalla Cina è stata definita infatti una «minaccia senza precedenti».Abbassate anche le stime per la crescita del Pil italiano che è nel 2020 dovrebbe fermarsi allo 0%. Il Commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni ha spiegato che i Paesi membri dell’Unione europea non verranno lasciati soli: «È tempo di dire che la Ue è pronta a usare tutte le opzioni di policy disponibili, se e quando necessario, per salvaguardare la crescita da questi rischi».

Nel corso dell’ultimo bollettino dall’ospedale Spallanzani l’assessore alla Sanità della regione Lazio Alessio D’amato ha comunicato che l’agente di polizia risultato positivo ai test «ha una polmonite bilaterale ma non è grave». Contagiata anche la famiglia del poliziotto: «Il nucleo familiare – spiegano i medici – composto dalla moglie, due figli ed una cognata, positivi al test, è sottoposto a sorveglianza sanitaria domiciliare da parte della Asl competente». Contagiato anche un Vigile del Fuoco in servizio alle Capannelle, dopo essere stato a Piacenza.

L’uomo è ricoverato ora nell’istituto come altri 5 pazienti contagiati, «compresa la coppia cinese completamente negativizzata». D’Amato ha inoltre comunicato la riapertura della chiesa di San Luigi dei Francesi, chiusa ieri dopo il caso del sacerdote contagiato dal virus ricoverato a Parigi.

Nella provincia cinese orientale di Zhejiang è stato registrato il primo caso di contagio da coronavirus da una persona proveniente dall’Italia. Secondo la commissione sanitaria locale, scrive il Global Times, si tratta di una donna di 31 anni, che era stata a Milano e che è rientrata a Qingtian, contea della Zhejiang, il 28 febbraio scorso.

L’intera giunta della Regione Lombardia deve essere sottoposta ai tamponi, dopo che l’assessore allo Sviluppo economico, Alessando Mattinzoli, è risultato positivo al coronavirus. A riferirlo in una nota sono stati il governatore Attilio Fontana e l’Assessore al Welfare Giulio Gallera, che hanno comunicato anche di essere costretti a sospendere le attività di tutta la giunta. «Come previsto per gli operatori dei servizi essenziali di pubblica utilità, tutta la Giunta si sottoporrà ai test di accertamento», si legge. «Per questo siamo stati costretti a rinviare la visita agli ospedali di Lodi, Codogno e Cremona».

Mattinzoli, dagli Spedali Civili di Brescia dove è ricoverato, ha dichiarato: «Sto riposando e sono assolutamente tranquillo. Sono convinto che guarirò in fretta come tutti i contagiati, ma da assessore allo Sviluppo Economico non posso non pensare all’economia lombarda e nazionale che ora più che mai ha bisogno di una grande mano per poter ripartire più forte di prima».

C’è una prima vittima da coronavirus nelle Marche. È un anziano di 88 anni con patologie pregresse, come ha fatto sapere la Regione, morto questa mattina all
’ospedale Santa Croce di Fano. L’uomo era stato ricoverato il 24 febbraio con febbre alta e difficoltà respiratorie. Era risultato positivo al tampone.

Si aggiungono otto nuovi casi in Veneto, dove ora raggiungono quota 273. Secondo l’ultimo bollettino della Regione, 67 sono i pazienti ricoverati, con un aumento di tre unità. Restano due i decessi di pazienti contagiati. Il focolaio di Vo’ Euganeo rimane il più numeroso (88) ma invariato rispetto a ieri; seguono per grandezza le aree di Treviso e provincia, con 72 casi (invariato), Venezia escluso Mirano (42, invariato), Padova esclusi Vo’ e Limena (33, +2); quindi il focolaio di Limena (14, invariato). Raddoppiati i casi segnalati nel focolaio di Verona e provincia, con 8 positivi (+4).

Tra le altre aree in aumento vi è Belluno e Provincia con 3 casi (+1), mentre due pazienti (+1) sono in corso di assegnazione epidemiologica. Per quanto riguarda i ricoveri, a Padova vi sono 28 casi (+3), di cui 6 in terapia intensiva; a Treviso vi sono 20 ricoverati con uno un terapia intensiva. Otto ciascuno sono i casi negli ospedali di Mestre e Venezia, che hanno rispettivamente 4 e 3 pazienti in terapia intensiva. Infine, 2 sono i ricoverati a Verona e uno a Mirano, nessuno dei quali in terapia intensiva.

Un poliziotto di Roma è risultato positivo al coronavirus ed è attualmente ricoverato allo Spallanzani. Si tratta, da quanto si apprende da fonti della Regione Lazio, del padre dello studente del liceo Pascal di Pomezia, l’Istituto che oggi ha deciso lo stop alle lezioni per il contagio di un genitore di uno degli studenti. A darne notizia è stato l’assessore alla Sanità e Integrazione sociosanitaria della Regione Lazio, Alessio D’Amato.

L’agente, in servizio al commissariato Spinaceto di Roma, era in malattia dal 25 febbraio scorso. Al momento, a quanto si apprende, i familiari sono stati messi in isolamento. «I test eseguiti durante la notte presso l’Istituto Spallanzani confermano la positività di un poliziotto a Covid-19», ha dichiarato D’Amato. «Sono stati informati il Prefetto e il Questore. Ricostruiti tutti i contatti stretti e posti sotto sorveglianza sanitaria. Si conferma il link epidemiologico con la Regione Lombardia».

Salgono a 51 i casi di persone risultate positive al coronavirus in Piemonte, di cui 12 ricoverati nei vari ospedali (2 in terapia intensiva). La Regione ha aggiornato questa mattina il quadro della situazione, indicandone 37 ad Asti, 3 a Novara, 6 a Torino, 1 a Vercelli e 4 nel Vco. Di questi, 12 sono ricoverati in ospedale: 6 ad Asti, 3 a Novara e 3 all’Amedeo di Savoia di Torino. Sono invece 37 le persone in isolamento fiduciario domiciliare.

Finora sono 375 i tamponi eseguiti in Piemonte, 307 dei quali risultati negativi. Dall’Istituto superiore di sanità è stato al momento confermato un solo caso, sui 51 complessivi. Per gli altri si attende ancora il responso. Resta ancora precauzionalmente chiuso il pronto soccorso dell’ospedale di Tortona (Alessandria), in attesa dell’esito del test su una persona che si era presentata al triage manifestando i sintomi del “caso sospetto”.

Un paziente sardo è risultato positivo al coronavirus. Si tratta del primo caso registrato nell’isola. Come fanno sapere dalla Regione, la conferma della diagnosi avverrà dopo la verifica del tampone da parte dell’Istituto superiore di sanità. L’uomo è ricoverato attualmente in un ospedale di Cagliari.

«La situazione – dicono dalla Regione Sardegna – è sotto controllo e le strutture sanitarie regionali rimangono operative per fare fronte ad ogni evenienza». L’Unita di crisi regionale ha attivato tempestivamente i protocolli nazionali e regionali per individuare e porre in sorveglianza attiva i familiari e tutte le persone che sono state in stretto contatto con il paziente attualmente ricoverato. Comunque, come comunica la Regione, «a oggi nessuna delle persone sottoposte a vigilanza è in una condizione tale da destare allarme».

Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha chiesto di ant
icipare la laurea di più di 100 infermieri per «immetterli subito nel sistema sanitario» e far fronte all’emergenza coronavirus. «Noi chiediamo da anni di poter assumere medici e infermieri – ha detto – perché la nostra sanità ne avrebbe bisogno e le nostre finanze lo consentirebbero. Però finora ci è stato impedito per leggi statali. Se avessimo la nostra autonomia potremmo agire diversamente».

Continua a essere la Lombardia la regione più colpita dal virus, dove il numero dei positivi è vicino ai 1000. La regione del nord Italia ha anche avuto il maggior numero di decessi: 24. Sono invece 73 le persone guarite già dimesse, 403 i ricoverati con sintomi, 106 quelli in terapia intensiva e 375 quelli in isolamento domiciliare. Segue l’emilia Romagna dove il totale dei positivi è salito a 285, con 8 deceduti, 127 ricoverati con sintomi, 13 in terapia intensiva, 137 i isolamento domiciliare, 1795 tamponi effettuati.

Sale il numero dei contagi anche in Veneto, dove una settimana fa era stato individuato uno dei due focolai del nord Italia, nella provincia di Padova. Sono 263 in totale i casi positivi, con 2 decessi, 51 ricoverati con sintomi, 13 in terapia intensiva.

A causa dell’emergenza coronavirus, Lufthansa «ridurrà la capacità dei voli verso l’Italia». Lo comunica Bloomberg, spiegando che la decisione coinvolge i voli verso Milano, Venezia, Roma, Torino, Verona, Bologna, Ancona e Pisa. Lufthansa estenderà la sospensione dei voli anche a quelli verso la Cina continentale fino al 24 aprile e verso Teheran fino al 30 aprile.

A causa dell’epidemia di coronavirus in Giappone e in Italia, l’Uzbekistan Airways ha sospeso i voli per Tokyo e Roma a partire dal primo marzo. A dichiararlo è stata la stessa compagnia aerea in un comunicato. Inoltre, come sottolinea Interfax, tutti coloro che arriveranno da Paesi che hanno registrato casi di coronavirus saranno messi in quarantena per 14 giorni. Anche i voli regolari per Seul saranno temporaneamente sospesi.

Gli incassi del box office nel week end cadono in picchiata. E non solo nelle Regioni dove è stata disposta la chiusura forzata dei cinema: le sale sono rimaste chiuse o deserte anche in altre città d’Italia, per paura del coronavirus. Il botteghino segna il -63% di guadagni rispetto a una settimana fa, e il -75,62% rispetto alla stessa settimana del 2019.

L’incasso totale è stato di 2.043.772 euro, ancora in calo rispetto alla scorsa settimana – che già aveva visto un significativo crollo (5.568.535 euro) rispetto alle settimane precedenti. Nella classifica Cinetel, al primo resta «Gli anni più belli» di Gabriele Muccino.

Il ministro dell’economia francese Bruno Le Maire ha reso noto che mercoledì 4 marzo ci sarà una riunione telefonica tra i ministri dell’economia del G7 e dell’Eurogruppo, allo scopo di stabilire «un’azione concertata» sull’epidemia di coronavirus. «Questa settimana terremo una conference call, perché dobbiamo evitare di viaggiare troppo, tra i ministri del G7 per coordinare la nostra risposta all’epidemia di coronavirus», ha spiegato Le Maire dopo aver parlato con l’omologo americano Steven Mnuchin (gli Usa quest’anno hanno la presidenza del G7). «Avremo anche una riunione con i ministri delle Finanze della zona euro per coordinare la nostra risposta», ha aggiunto. Il presidente dell’Eurogruppo, il portoghese Mario Centeno ha confermato che la riunione telefonica si terrà terrà mercoledì.

Il liceo Pascal di Pomezia, alle porte di Roma, è stato chiuso «a scopo precauzionale» per coronavirus. Secondo quanto si apprende a seguito del comunicato del liceo, il padre di uno degli studenti che frequentano l’istituto sarebbe risultato positivo al coronavirus dopo aver presentato sintomi riconducibili al Covid-19. Per questo motivo la dirigenza ha deciso, in via preventiva, di fermare oggi le lezioni. L’uomo si trova ora ricoverato allo Spallanzani di Roma, mentre sono in corso gli accertamenti sui familiari, compreso lo studente del liceo. L’amministrazione locale, d’accordo con la dirigenza del
Pascal, si raccomanda «di evitare allarmismi».

Ancora un caso di contagio da coronavirus nel casertano. Si tratta di una persona di Cesa, un comune di quasi 9mila abitanti. Altri due contagi erano stati già registrati nell’area del capoluogo campano: una 24enne di Caserta e un altro caso a Mondragone. È stato il sindaco di Cesa, Enzo Guida, a dare comunicazione della positività: «Abbiamo avuto notizia ufficiale dalla Task Force Regionale per la prevenzione e gestione dell’emergenza da Codiv-2019, dell’accertamento di un tampone positivo, effettuato presso l’ospedale “Cotugno” di Napoli, a carico di un cittadino di Cesa».

Stando a quanto riportano gli organi sanitari, le condizioni del soggetto contagiato non destano preoccupazioni. «Al solo scopo di precauzione, e senza voler creare allarmismo – ha continuato il sindaco – chiudiamo le scuole cittadine, di ogni ordine e grado, pubbliche e private. Invitiamo i cittadini ad adottare tutte i comportamenti precauzionali tesi a prevenire il contagio».

Terza vittima in Veneto di un contagiato dal coronavirus. Si tratta di un uomo di 67 anni, autista di scuolabus in pensione, e residente a Oriago di Mira. Da sabato 22 febbraio era ricoverato nel reparto rianimazione dell’ospedale di Padova per una polmonite. La sua positività al Covid-19 era stata registrata dopo un tampone, ma le circostanze del suo decesso non lo portano ad annoverarsi tra i decessi causati dal nuovo virus. La sua morte, infatti, è avvenuta per emorragia cerebrale. Secondo quanto riportato dalla Regione Veneto nell’ultima comunicazione ufficiale (alle ora 17 di domenica 1 marzo), il numero delle persone positive al coronavirus nel territorio è di 265.

Pur tra numerose cautele, il Duomo è stato riaperto. La cattedrale di Milano era stata chiusa al pubblico e ai fedeli a causa dell’emergenza coronavirus, a seguito del conseguente Decreto emanato dalla Presidenza del Consiglio contro i raggruppamenti per il rischio contagio. Le porte secondarie sono state aperte alle 8 di stamattina 2 marzo, «per una breve preghiera» mentre ai fedeli che vorranno visitare la cattedrale, che entreranno in numero ristretto, l’accesso sarà consentito dalle 9.

Il primo caso di contagio da coronavirus è stato accertato in provincia di Foggia, ad Ascoli Satriano. Si tratta di una donna di 74 anni, sorella di un uomo contagiato e rilevato positivo all’ospedale di Cremona che era stato in visita nel centro foggiano. Un altro fratello del contagiato in Lombardia è risultato negativo. Tutte le persone che sono state in stretto contatto con i contagiati si trovano adesso in quarantena nei rispettivi domicili e la catena dei possibili contagi è stata così circoscritta.

La donna in questo momento si trova isolata nella propria abitazione in condizioni che non necessitano di ricovero. Salgono così a 5 i contagi in Puglia, dopo che nella giornata di ieri, 1 marzo, è stato trovato positivo anche un 29enne di Bari, che lavora in Lombardia e torna a casa ogni fine settimana.

Il Ministero dell’Istruzione ha pubblicato su Facebook gli aggiornamenti in merito alla chiusura delle scuole per l’emergenza coronavirus in Italia. Oltre che nei comuni della cosidetta “zona rossa”, l’attività didattica è sospesa fino all’8 marzo anche in Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia e nelle province di Pesaro-Urbino e Savona. In Piemonte e in Liguria la sospensione è per ora fino al 4 marzo.

Massimo Galli, primario di Malattie infettive dell’Ospedale Sacco di Milano, ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera, in cui spiega la sua posizione in merito alla gravità del COVID-19. «Chi ha cercato di infondere tranquillità, e li capisco, non ha considerato le potenzialità di questo virus. In quarantadue anni di professione non ho mai visto un’influenza capace di stravolgere l’attività dei reparti di malattie infettive. La situazione è francamente emergenziale dal punto di vista dell’organizzazione sanitaria».

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato
il nuovo Dpcm con le misure per il contenimento dei contagi da coronavirus. Il testo firmato dal premier ha delineato le misure necessarie per il contenimento del diffondersi del virus. Nelle zone rosse, ovvero quei comuni dove si sono registrati i primi e più numerosi casi di Covid19, (Bertonico; Casalpusterlengo; Castelgerundo; Castiglione D’Adda; Codogno; Fombio; Maleo; San Fiorano; Somaglia; Terranova dei Passerini; Vo’) viene stabilito:

Nella zona gialla, ovvero nelle regioni Emilia Romagna, Lombardia e Veneto, così come nelle province di Pesaro, Urbino e Savona si stabilisce:

Nel resto del Paese vengono sospesi fino al 15 marzo i viaggi d’istruzione. Si stabilisce la possibilità, per i dirigenti scolastici delle scuole nelle quali l’attività didattica sia stata sospesa per l’emergenza sanitaria, di attivare, sentito il collegio dei docenti e per la durata della sospensione, modalità di didattica a distanza avuto anche riguardo alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità; si incoraggiano, ove possibile, le attività didattiche a distanza.

Sale a 984 il numero dei casi positivi in Lombardia, di cui 406 ricoverati non in terapia intensiva e 106 in terapia intensiva. È il bilancio del nono giorno dell’emergenza coronavirus secondo quando reso noto in conferenza stampa dall’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera. Si trovano in isolamento domiciliare, cioè positivi asintomatici, 375 persone. I dimessi sono 73, il numero dei deceduti è salito a 31. Gallera ha anche dichiarato che i guariti sono in tutto 60.

Ad oggi, i casi di contagio da coronavirus registrati nell’isola sono 6. Per il momento, però, i test validati dall’Istituto superiore di sanità – come da procedura -, sono 4. Di questi, due pazienti risultano già guariti. «In Sicilia sono stati effettuati 291 esami su altrettante persone», dicono dall’assessorato alla Salute della regione. Alle persone risultate positive sono stati fatti doppi controlli e successivamenlte i tamponi sono stati inviati all’Istituto superiore di sanità. I due centri accreditati per i test nell’isola sono il Policlinico di Palermo e quello di Catania.

Aumentano i casi di contagio in Friuli Venezia Giulia. Oggi sono risultati positivi al test per il coronavirus altre quattro persone: uno a Trieste e tre a Udine. A confermarlo è la stessa Regione: «I pazienti sono stati presi in carico dal servizio sanitario regionale e i campioni dei test inviati all’istituto superiore di sanità» per la controprova. Intanto il governatore Massimiliano Fedriga ha confermato la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado e delle università per altri sette giorni. Compresi nell’ordinanza anche i servizi educativi dell’infanzia. Il provvedimento – informa una nota della Regione Fvg – sarà esecutivo dalla mezzanotte di oggi e rimarrà in vigore fino alle 24 di domenica 8 marzo.

Un altro paziente è morto in Emilia-Romagna. È il quinto dal diffondersi dell’epidemia da coronavirus. Si tratta di un uomo di 79 anni, con patologie pregresse e dunque con un quadro clinico già compromesso. L’uomo abitava in provincia di Piacenza ed era ricoverato in ospedale già da alcuni giorni. Il bilancio dei morti in Italia sale dunque a 30 mentre le persone contagiate dal Covid-19 sono oltre 1100.

I casi positivi in Emilia Romagna sono al momento 269 su 1.736 tamponi effettuati. Piacenza resta la provincia più colpita, con 160 casi; 58 sono a Parma, 24 a Modena, 16 a Rimini, 7 a Reggio Emilia. La gran parte dei pazienti continua a presentare sintomi modesti, in 22 non hanno alcun sintomo e 130 persone – quasi la metà – stanno seguendo il periodo di isolamento a casa, perché non hanno bisogno di cure ospedaliere. I pazienti ricoverati in terapia intensiva intanto aumentano da 11 a 14.

I casi di coronavirus in Abruzzo salgono a tre, dopo la conferma del secondo test eseguito dll’Istituto superiore di sanità. Si tratta di un uomo ricoverato in isolamento all’ospedale di Pescara. Residente in un Comune dell’area metropolitana Chieti-Pescara, l’u
omo era rientrato la scorsa settimana da un viaggio di lavoro in Lombardia. Aveva accusato da subito alcuni sintomi influenzali e aveva deciso di restare a casa.

Altri 4 tamponi sono risultati positivi in Campania e, come per tutti gli altri finora positivi, si attende la conferma ufficiale da parte dell’Istituto Superiore di Sanità. Lo rende noto la task force della Protezione civile della Regione. Se fosse confermata la positività alle ulteriori analisi sarebbero 17 i casi. Il primo marzo sono stati esaminati in laboratorio, nel centro di riferimento dell’ospedale Cotugno, sessanta tamponi.

«Il Gores mi ha comunicato in questi minuti l’esito positivo di ulteriori due campioni, uno proveniente dalla provincia di Pesaro Urbino e uno dalla provincia di Ancona». Lo ha comunicato il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli. Salgono dunque a 24 i tamponi positivi, 23 a Pesaro Urbino e uno nella provincia di Ancona.

È risultata positiva al coronavirus la donna di 88 anni morta oggi per cause naturali a Laigueglia (Savona), dove era in vacanza da alcuni giorni in un albergo. Dopo la scoperta del contagio, il sindaco ha firmato una ordinanza per isolare la struttura dove sono presenti circa 40 persone. La donna, proveniente da zone rosse, sarebbe dovuta tornare a casa domani. Nelle prossime ore, informa la Regione Liguria, la Protezione civile si prenderà cura delle persone presenti nell’albergo, in gran parte turisti della provincia di Cremona, il personale e i proprietari. Il piano è di fare rientrare gli ospiti nelle loro abitazioni in Lombardia per essere sottoposti alla quarantena prevista dai protocolli

L’Istituto Superiore di Sanità ha confermato entrambi i casi di cittadini umbri che erano risultati positivi al coronavirus nel laboratorio di riferimento regionale. Lo rende noto la Direzione sanità della Regione Umbria. I due pazienti – secondo quanto riferito – sono «in buone condizioni di salute» e si trovano in isolamento nelle rispettive abitazioni.

Salgono anche oggi i casi di pazienti positivi al corononavirus in Veneto. L’ultimo aggiornamento della Regione Veneto porta a 196 i casi di contagio in Veneto. Un caso, asintomatico, è stato collegato al focolaio lombardo di Codogno. Sono 108 le persone asintomatiche (-2), e 21 quelle non accertate; 58 quelle ricoverate (+23), di cui 12 (+1) in terapia intensiva; i dimessi in isolamento sono 7 (+1) e 21 (-18) quelli il cui stato clinico non è accertato. Il numero dei decessi è rimasto fermo a due.

Il focolaio più ampio resta quello di Vo’ Euganeo, con 78 casi accertati (+6) seguito da Treviso (35, invariati rispetto a stamani), Venezia (15, +1), Limena (10, invariati), Mirano (5, invariati) e Vicenza (3). Altri 49 positivi al tampone non sono stati assegnati ad alcun focolaio.

«Per quanto riguarda le strutture sanitarie del Veneto abbiamo dati confortanti. La situazione tiene molto bene, con un dato stabile anche in merito ai ricoverati nei reparti di malattia infettiva». Lo ha detto stasera l’assessore alla Sanità del Veneto, Manuela Lanzarin. «In base agli ultimi aggiornamenti che abbiamo – ha ricordato Lanzarin – in regione si registrano 196 casi positivi, di cui 12 in terapia intensiva. Vi è quindi un incremento di 5 nuovi casi positivi». Dati, ha concluso, «che ci rassicurano, ma non ci tranquillizzano perché l’attenzione deve rimanere alta».

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