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Dir. Resp.
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Edizione del 16/12/2021
Estratto da pag. 1
Il Nordest fa rete per lo spettacolo dal vivo con la firma, a Trieste, di un protocollo d'intesa tra il teatro stabile del Friuli Venezia Giulia, quello di Bolzano e quello del Veneto. Una sinergia che mira ad una programmazione comune, in cui ogni soggetto svolga le proprie funzioni per il raggiungimento di obiettivi condivisi, e che rimane aperta ad altre istituzioni culturali del settore. Il documento è stato stipulato da Giovanni Salghetti Drioli (per lo Stabile di Bolzano), Francesco Mario Granbassi (FVG) e Giampiero Beltotto (Veneto), alla presenza del presidente di Agis Triveneta Franco Oss Noser. «È una giornata storica - ha commentato Beltotto - e questa firma è solo l’inizio di una nuova strada da percorre insieme: ora il lavoro passa nelle mani dei nostri direttori, cui spetta l’onere di realizzare progetti che sappiano creare economie di scala e contribuiscano allo sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio interregionale».
«L’importanza del protocollo - aggiunge Salghetti Drioli - è soprattutto nell’impegno nei confronti delle nuove generazioni, nell’attività concertata di sviluppo e nell’accrescimento delle professionalità e del pubblico che arricchiranno il panorama culturale di un futuro prossimo». Mentre per Granbassi «l'accordo punta, tra le altre cose, ad una maggior collaborazione produttiva e distributiva e a una ottimizzazione delle risorse economiche. Un asse Trieste-Venezia-Padova-Treviso-Bolzano che lascia naturalmente aperta la porta ad altre realtà che vorranno aggregarsi a questo nuovo sistema culturale».
Razionalizzare il sistema distributivo dell’offerta teatrale è uno tra i tanti obiettivi definiti protocollo d’intesa. I tre teatri guardano, infatti, alla creazione di una rete dello spettacolo ancora più ampia, nella consapevolezza della centralità delle politiche distributive per la valorizzazione delle produzioni e per la realizzazione di economie di scala. Altro obiettivo è l’allargamento dei bacini d’utenza, con progetti di formazione del pubblico e una particolare attenzione a quello giovanile, promuovendo anche la crescita delle potenzialità artistiche a vocazione professionale, tramite rassegne interregionali, concorsi aperti ai nuovi gruppi teatrali e ai nuovi autori, percorsi di formazione. Tra gli interessi dell’intesa rientra anche quello di sviluppare percorsi di collaborazione con il mondo scolastico e quello universitario.
I teatri del Nordest, insomma, si presentano come un’impresa culturale che punta ad integrare la propria attività con quella di altri settori produttivi influenti sulla crescita economica, in particolare per il turismo, l'editoria e la comunicazione, la multimedialità e la formazione universitaria. «È una buona notizia per il Nord Est e per la cultura italiana - commentano invece i presidenti regionali, Massimiliano Fedriga e Luca Zaia, e il vicepresidente della Provincia di Bolzano, Giuliano Vettorato -. Dal punto di vista istituzionale significa la coraggiosa consapevolezza del teatro pubblico che mai come in questo momento occorre unire le forze per garantire a tutti i cittadini il pieno accesso e la massima qualità dell’offerta teatrale. Crediamo sia un esempio per tutte le istituzioni culturali che rende più forti la cultura e l’identità dei nostri territori».