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Edizione del 14/12/2021
Estratto da pag. 1
Padovani (Psi): ”No all’Abruzzo a due velocità, pari dignità per tutti i territori”
Il Governo ha definito le prime disponibilità per l'Abruzzo nell'ambito delPNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).Si tratta di risorse ingenti che sfiorano i 450milioni di euro, alle quali sisommano cospicui fondi comunitari e specifiche provvidenze per la ricostruzionedelle aree terremotate."Mai l'Abruzzo ha potuto contare su così cospicue risorse ed è ora necessariocogliere una concreta opportunità di sviluppo oltre che un'occasione perassegnare alla regione un diverso ruolo nello scenario europeo", sottolinea ilsegretario regionale del Psi Gianni Padovani. "Qui iniziano i problemi, perchénella gestione del PNRR un ruolo importante viene assegnato alla Regione ed aicomuni capoluogo, come L'Aquila. Non vediamo alcuna strategia convincente -l'affondo - ma ben percepiamo il silenzio del sindaco dell'Aquila sulleimbarazzanti scelte regionali e soprattutto una forte contraddizione tra quantola Regione dice e quanto la Regione fa".Un esempio rilevante riguarda le Reti trans-europee di trasporto (TEN-T), "laddove un obiettivo che il 'Programma di mandato' di Marsilio definivaprioritario era il pieno inserimento dell'Abruzzo nelle due direttricistrategiche: quella Adriatica e quella trasversale tirrenica (Barcellona,Civitavecchia, Abruzzo, Croazia, Oriente). Ebbene l'attuale strategia regionale'dimentica' le aree interne, premiando invece la direttrice adriatica a partiredalla scelta, sbagliata sotto ogni profilo, di individuare Ancona come porto diriferimento. Ovviamente la direttrice adriatica va valorizzata, ma se si vuoleuno sviluppo armonico di tutto il territorio va creato il corridoio tirrenicoche farebbe dell'Abruzzo uno snodo logistico verso il ricchissimo Oriente. Senon si fa questa direttrice interna, l'Abruzzo diverrà terra di meroattraversamento, non beneficerà della nuova connettività e le aree internesaranno completamente abbandonate".[avw]I segnali sono più che preoccupanti. "Silente la maggioranza che governaL'Aquila, il 24 novembre la conferenza Stato-Regioni ha destinato all'Abruzzo63mln di euro immediatamente spendibili: porto di Ortona (20mln), porto diVasto (9mln), ferrovia Fossacesia-Castel di Sangro (25mln), interporto diManoppello (10mln). Sono tutte opere importanti e da fare, ma si conferma chenon vi è alcuna strategia (chiacchiere a parte) per la valorizzazione dellafondamentale direttrice tirrenica. Infatti, all'interporto della Marsica,funzionale alla direttrice interna, non è stato dato un becco di un quattrino adifferenza di quello di Manoppello, per non parlare di reali miglioramentiferroviari dai quali tutto il comprensorio aquilano è escluso, a parte le presein giro degli 'studi di fattibilità' e della sperimentazione dei treni adidrogeno".La mancanza di un Interporto al servizio delle aree interne pone una seriaipoteca pure sulla funzionalità della ZES (Zona economica speciale), "sulla cuieffettiva attivazione nella provincia aquilana temiamo amare sorprese" aggiungePadovani. Purtroppo "il territorio interno subisce tutto ed il sindacodell'Aquila non può far altro che ingurgitare, forse per disciplina di partito,le scelte devastanti di un governo regionale che strizza palesemente l'occhioalla regione Marche. Stando così le cose, l'Abruzzo sarà gli Abruzzi, conun'area costiera florida e connessa ed aree interne sacrificate a calcolipartitici romani ed egoismi personali. Come Partito Socialista Italianorifiutiamo nettamente la visione di una regione a due velocità: il futurodell’Abruzzo dovrebbe essere un bene comune e perseguire il bene comuneimporrebbe di mettere da parte la casacca politica per l'obiettivo superioredella crescita civile oltre che economica. Il PNRR porterà beneficio solo seavremo una vera classe dirigente".Occorre quindi ripartire dalle elezioni aquilane della prossima primavera,conclude Padovani, "per dare al Capoluogo la classe politica che merita, ingrado di fare sviluppo e contrastare vigorosamente scelte regionali cherischiano di portare le lancette della nostra regione molto indietronell'orologio della storia".