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Edizione del 08/12/2021
Estratto da pag. 1
Le Regioni all’attacco: “Le spese per il Covid sono incompatibili con i nostri bilanci” - cronaca
ROMA. Le Regioni premono affinché «si trovi un punto di equilibrio che possa assicurare il finanziamento delle spese Covid sostenute dagli stessi enti, spese assolutamente non compatibili con i bilanci regionali». L'assessore emiliano Raffaele Donini, coordinatore della Commissione salute della Conferenza delle Regioni, spiega che l'interlocuzione con il governo va avanti ma "per ora l'ipotesi, a fronte di una richiesta a nome di tutte le regioni di 1,1 miliardi di euro per far fronte alle spese per la gestione del Covid, è di soli 600 milioni. Una cifra assolutamente insufficiente. Il rischio, più volte sottolineato è che le Regioni non riescano a sostenere i costi straordinari dell'emergenza con i bilanci ordinari».Fondo Long Covid Un Fondo Long Covid da 10 milioni per sostenere le persone che in seguito a screening manifestino la sindrome che affligge parte della popolazione che ha contratto il virus. La previsione compare nel fascicolo emendamenti segnalati dalla commissione Bilancio del Senato al Ddl bilancio, in cui si premette che «per persone affette da Long Covid si intendono quelle che a fronte di una valutazione multidimensionale basata sull'indagine di aspetti clinici, funzionali, cognitivi, psicologici e nutrizionali, presentano disturbi legati alla contrazione del virus da Sars-CoV-2».Modalità di erogazione I portatori della sindrome daranno identificati «attraverso flussi sanitari o registri ospedalieri» e lo screening sarà effettuato nella aziende sanitarie locali. A seguire, l'eventuale certificato dell'azienda sanitaria che attesta l'ammissione alle misure di supporto con percorsi di cura integrati, guidati da medici con competenza in tema di Covid, con «supporto specialistico appropriato, di assistenza primaria e specialistica, servizi di riabilitazione multidisciplinari e ospedalieri nonché la fornitura con costi agevolati di farmaci ed integratori, modulati tenendo conto della varietà delle condizioni che si presentano nel singolo paziente». Le modalità di erogazione delle prestazioni saranno disciplinate con decreto del ministro della salute, di concerto con il ministero del Tesoro, da emanare entro 90 giorni dall'entrata in vigore della manovra, previa intesa in sede di Conferenza Stato-Regioni.
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