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Edizione del 06/12/2021
Estratto da pag. 1
Studenti sui bus solo col certificato. Si studia la deroga (ma tra 7 giorni)
Il super green pass parte con la falla degli studenti. Il governo apre, dopo il pressing delle Regioni, alla possibilità di una deroga per l’accesso ai mezzi pubblici da parte gli studenti, nella fascia di età 12-18, che sarebbero sprovvisti di certificazione vaccinale.
Ma non subito. Oggi si parte con le norme, varate nell’ultimo provvedimento: l’obbligo del green pass, per utilizzare tram, metro, scuolabus, aliscafi e bus, resta per tutti. Tra una settimana l’esecutivo potrebbe valutare l’ipotesi, su spinta dei governatori, di concedere una moratoria per gli studenti ai quali sarebbe sbarrata da stamani la possibilità di usufruire del trasporto locale per andare a scuola. Si tratta di una platea di circa 1milione e 100 mila ragazzi. Cosa fare? Da un lato non c’è l’obbligo (per scuole superiori e medie) della vaccinazione o green pass per l’ingresso a scuola. Dall’altro c’è l’obbligo di possedere il green pass per usufruire dei mezzi pubblici. Una falla che il governo proverà a risolvere nei prossimi giorni. Si registrano, invece, forti resistenze nel governo sulla proposta lanciata dal ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta di riconoscere il tampone gratuito agli studenti: «Per i più giovani si sta studiando il tampone gratuito. Ma intanto aver introdotto l’obbligo di green pass per il trasporto pubblico locale, completando la catena della sicurezza senza interrompere la mobilità è un fatto importante», spiega il ministro.
Sulla misura, ipotizzata da Brunetta, si è levato un coro di no nell’esecutivo: «Così incentiviamo i ragazzi a non vaccinarsi, una follia. Rischiamo di trasmettere un messaggio sbagliato», confessa al Giornale un esponente di governo.
Ecco allora che spunta un compromesso: tampone gratuito per gli studenti che abbiano già effettuato la prima dose di vaccino. Ma ora la priorità è risolvere la grana studenti. A chiedere una deroga sono i governatori in un documento sottoscritto dal presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli Venezia Giulia. Il ministro per gli affari regionali Mariastella Gelmini apre al tavolo di confronto: «Il dialogo con le Regione è sempre aperto e fattivo. Valuteremo anche questa richiesta. Ma è importante che siano sicuri anche i mezzi di trasporto. Le difficoltà in un clima di leale collaborazione tra i diversi livelli di governo sono superabili, ribadendo che l’introduzione dell’obbligo del green pass sui mezzi pubblici serve a fare in modo che non ci si contagi e ci sia la possibilità di salvaguardare la salute anche sui mezzi di trasporto».
Le Regioni spingono per il rinvio dell’obbligo green pass sui mezzi pubblici per gli studenti. I toni si accendono: «In Trentino si stima che gli studenti attualmente non vaccinati siano circa 10.000. In ogni caso, se applicata con rigore dalla mattina del giorno 6, la normativa avrebbe un effetto molto impattante sui servizi di mobilità», rincara il presidente della provincia di Trento Maurizio Fugatti.
In alcune parti del Sud gli studenti si muovono con aliscafi e traghetti. Senza green pass l’obbligo scolastico sarebbe negato. Ma c’è un’altra falla, nelle misure, che il governo proverà a correggere nei prossimi giorni: pur effettuando il vaccino, il green pass non sarà operativo prima di due settimane. Gli studenti per due settimane sarebbero tagliati fuori dai mezzi pubblici (su cui da oggi è necessario il green pass ) e da tante altre attività. Discorso identico per chi oggi ha 11 anni e 11 mesi: il sistema non consente, fino al compimento del dodicesimo anno di età, la registrazione per il vaccino. Una platea che sarebbe esclusa dalla vita sociale. Il governo corre ai ripari.
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