tecnicadellascuola.it
Dir. Resp.
Tiratura: n.d. - Diffusione: n.d. - Lettori: 23730
Edizione del 05/12/2021
Estratto da pag. 1
Didattica orientativa sin dalla scuola primaria? Ecco perché no
valutazione alunniEliminare lo studio fine a se stesso: su tutto prevalga il lavoro, e al lavorosi finalizzi lo studio. Il la a questo concerto lo ha dato, il 17 novembrescorso, nel salone Orientamenti di Genova, la “carta di Genova”sull’Orientamento, approvata dalle commissioni X (Istruzione, Università eRicerca) e XI (Formazione e Lavoro) della Conferenza delle Regioni e delleProvince Autonome (il cui Presidente è dal 9 aprile Massimiliano Fedriga, LegaNord).Orientare ogni alunno al lavoro fin dalle elementariIl documento “di proposta programmatica”, «condiviso all’unanimità», è statoredatto — secondo il comunicato stampa — “per la riforma dell’orientamento atutti i livelli”. Contiene richieste inequivocabili: “didattica orientativa apartire dalla scuola primaria”; “inserimento nell’organico” di ogni scuola “delprofilo professionale dell’orientatore”; formazione dei docenti sulle “attivitàdi orientamento trasversali e funzionali alla didattica orientativa”;“evoluzione del Ptco [sic]”, “con logica orientativa e interattiva con lerealtà del territorio”; “orientamento con attività laboratoriali di almeno 30ore in tutti i livelli di istruzione”.IcoteaAvete letto bene: orientare ogni alunno al lavoro per tutto il percorsoscolastico, fin dalle elementari.Melodia ripresa all’istante dal Ministro Bianchi. Il 30 novembre Il FattoQuotidiano ne riporta le parole, proferite al Job&Orienta di Verona (vetrinadell’ideologia della scuola come orientamento al lavoro): elogi alla “Carta diGenova” e promesse di armonizzazione coi piani governativi sulla Scuola. Già suRai1 Bianchi (i nostri lettori lo sanno) aveva ribadito che «Le imprese oggihanno bisogno di persone specializzate, molto flessibili e creative, perchésiamo in una fase di straordinario cambiamento. Il modo migliore è accompagnarei ragazzi, sin dalle scuole medie, a vedere cosa sono e come si stannotrasformando le imprese».Le imprese salveranno la PatriaUrge, insomma, trasformare la Scuola nazionale a immagine e somiglianza delleimprese, secondo un’ottica neoliberista che (a dispetto dell’ideologianeoliberista della “libera concorrenza”) non ammette concorrenti e non faprigionieri. L’interesse della Patria è quello delle “imprese” (tutteindistintamente, senza distinguo tra piccole, medie, gigantesche emultinazionali). La collettività diventa invisibile, non è più un valore, nonse ne parla, dando per scontato che, se stanno bene le “imprese”, stanno benetutti. Ma è davvero così?Prosperità = profitti delle imprese?Ad esempio, è così scontato che, se prosperano le imprese che traggono profittidall’acqua pubblica, staremo bene tutti? Siamo sicuri che, se la Sanità privatasi arricchisce e quella pubblica arranca, tutti saremo più ricchi e felici? V’ècertezza che domani, ingrassati i miliardari italiani che fabbricano armi emine antiuomo (e le vendono ai regimi tirannici del pianeta), anche tutti gliItaliani sguazzeranno nel benessere materiale (nonché morale)? È propriomatematicamente certo che, se le imprese (anche quelle funebri!) aumentano ipropri profitti, la vita di tutti gli Italiani sarà migliore?Un ardito salto (all’indietro) di 2.500 anni?Che dire poi di una Scuola che formasse fin dalla prima infanzia soltantocittadini-rotelle, strutturati nell’ottica unica del lavoro (e di un lavoro —si badi bene — tecnico, esecutivo, subordinato, mirato al profittodell’impresa, privo della possibilità di un pensiero divergente dall’otticadell’impresa stessa)? L’idea di Scuola nasce 2.500 anni fa come qualcosa di opposto a tutto ciò. Ingreco antico la parola “scholé” (da cui il concetto aristotelico di Scuola, inlatino “schola”) designa non la preparazione al lavoro, ma il contrario esattodel lavoro: il tempo libero, il riposo, la pausa dal lavoro stesso. Concettoche i Romani chiamarono poi otium, tempo da dedicare alla philosophia, ossiaall’amore per il sapere e alla ricerca della conoscenza (oggi aborritadall’attuale Ministro e contrapposta alle “competenze“ esecutive, che ilMinistro predilige). Per i Romani, negativo non era l’otium filosofico (ossiala scholé dei Greci), ma
la sua negazione, cioè il negotium, il lavoro. Eppurenon crediamo che il Ministro possa definire arretrati Greci e Romani, visto cheil progresso scientifico, tecnologico e civile degli ultimi 500 anni ebbeorigine — e la ebbe in Italia! — proprio dalla riscoperta delle conoscenzecivili, tecnologiche e scientifiche degli antichi Romani e Greci.I laureati italiani sono i migliori del pianeta: hanno studiato la StoriaCon la loro formazione umanistica di base (acquisita nelle Scuole italiane, chela leggenda metropolitana — utilizzata dalla propaganda ufficiale — dipingecome attardate e scadenti) i laureati italiani sono i più ricercati (e pagati)dalle aziende europee e nordamericane. Lo sanno questo l’economista Bianchi eil fisico Cingolani (Ministro della “transizione ecologica” sostenitore delnucleare, dell’abolizione — ma “con criteri di progressione opportuni”! — deicombustibili fossili, nonché derisore degli ambientalisti), che se la prendecon lo studio approfondito della Storia?E perché i docenti italiani — da sempre formati per creare non esecutori datastiera, ma cittadini dotati di coscienza critica e capaci di immaginare mondimigliori di questo — non fanno sentire la propria voce? Sono forse pagatitroppo per disobbedire a una politica che li ha ridotti a travet sottopagati,sottostimati e schiacciati da some insostenibili di burocrazia e di ciarpameideologico neoliberista?[INS::INS] • Live notizie scuola Tutti i fatti del giorno, aggiornati in tempo reale, 24 ore su 24. Le news della scuola in primo piano, oggi: https:// www.tecnicadellascuola.it/le-notizie-del-giorno Segui i nostri live. Partecipa con noi all'informazione. Rimani connesso su Tecnicadellascuola.it Facebook: https://www.facebook.com/tecnicadellascuola Instagram: https://www.instagram.com/tecnicascuola/ Twitter: https://twitter.com/TecnicaScuola #tecnicadellascuola #news #scuola #italia #docenti • TAGS • Didattica • Orientamento