VENEZIA«Siamo di fronte a una manovra di bilancio ordinaria che lascia irrisolti troppi nodi, a partire da quelli su sanità e sociale. Il Veneto non introduce nuove tasse, ma non significa non mettere le mani in tasca ai cittadini che devono rivolgersi sempre più ai privati, per chi può permetterselo». Lo dicono la consigliera regionale del Pd e vicepresidente della Commissione Sanità Anna Maria Bigon e il collega Andrea Zanoni sul Defr approvato lunedì sera dal consiglio regionale con il voto contrario del gruppo dem. Il Consiglio regionale del Veneto ha proseguito ieri l’esame della Nota di Aggiornamento al Defr 2022/2024, e della sua parte emendativa. «Occorre allargare il numero degli accessi alle facoltà di Medicina per affrontare l’emergenza personale che la pandemia ha evidenziato in tutta la sua drammaticità. Nel Defr è stato accolto un nostro emendamento che va in questa direzione: la Giunta del Veneto deve farsene carico nella Conferenza Stato-Regioni» dice Bigon. «Siamo di fronte a un paradosso: le richieste non mancano, ma i posti disponibili sono troppo pochi. È un tema su cui ci siamo già confrontati nelle scorse settimane e su cui siamo d’accordo. L’emendamento prevede un secondo impegno, quello di attivarsi, in coordinamento con il ministero della Salute, affinché siano incrementati i finanziamenti per le borse di studio delle scuole di specializzazione medica».

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