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Edizione del 29/11/2021
Estratto da pag. 1
Poche mascherine a Pordenone. Debutto positivo del pass rafforzato, ma obbligo di stampare il certificato e dubbi sulla consumazione al banco nei bar
Roma, 29 novembre 2021 - Il Friuli Venezia Giulia si è svegliato in zona gialla. Il ministro Roberto Speranza venerdì sera ha firmato l'ordinanza che ha decretato il passaggio di colore. Tutte tre le soglie previste, infatti, sono state superate: terapie intensive al 15% (cinque punti percentuali sopra il limite), ricoveri in area medica a oltre il 20% e incidenza record a 350 casi di Covid su 100mila abitanti.
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Tra le nuove regole da rispettare c'è l'obbligo di mascherina all'aperto, misura presa anche in altre città italiane indipendentemente dal colore, il limite di quattro commensali, se non conviventi, ai tavoli di ristoranti e bar e la riduzione della capienza di stadi, palazzetti, cinema, teatri e concerti.
A Trieste in centro città il via vai di gente è all'insegna delle regole: tutti muniti di mascherina, niente assembramenti e dentro e fuori dai bar senza grossi impedimenti per i possessori della carta verde. Da segnalare invece la situazione a Pordenone dove salta all'occhio immediatamente la scarsissima applicazione dell'obbligo di indossare la mascherina: nel centro storico, in cui i negozi sono chiusi per turno settimanale, le persone passeggiano senza indossarla e, per il momento, non c'è nessun controllo. Le presenze sporadiche delle persone scongiurano comunque il rischio di assembramento.
E oggi, sette giorni in anticipo rispetto al resto d'Italia, esordisce in Friuli Venezia Giulia anche il Super green pass, il pass cartaceo che si ottiene solo con il percorso completo di vaccinazione o la guarigione e non più con tamponi o test negativi. Senza il nuovo certificato non si può sedere al tavolo nei bar, pranzare e cenare nei ristoranti, andare al cinema e a teatro, seguire gli eventi sportivi allo stadio, ballare in discoteca e partecipare a feste e cerimonie.
L'esordio del pass rafforzato sta andando tutto sommato bene, ma non sono mancati episodi di scompiglio. "Abbiamo notato tanta confusione tra i clienti, che non sapevano che cosa dovevano esibire - dicono i dipendenti di un locale del capoluogo - per esempio a un gruppo di tre persone è stato chiesto di consumare fuori perché avevano solo il qrcode e non il foglio cartaceo che attestava la vaccinazione". In un altro bar, invece, gli avventori si sono dimostrati "in regola, hanno occupato tre tavoli e tutti e tre erano minuti di green pass cartaceo". Si attendono delucidazioni soprattutto per quanto riguarda la consumazione al banco. "Non lo chiediamo perché non è ancora chiaro se è necessario o meno", dicono i dipendenti di un locale. "Se dovremo chiedere la carta verde anche al banco sarà un problema: per ora comunque nessun disguido", le parole dei lavoratori del Cafè James Joyce. Al banco infatti per il momento sembra esserci la possibilità di consumare anche per i non vaccinati, ma si attenderebbero indicazioni dal Governo.
"Si sono messe da parte le appartenenze partitiche", ha detto a 'Il Foglio' il presidente del del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga. Le Regioni hanno chiesto in modo unito al governo misure che tengano insieme salute e lavoro: "Il governo è stato attento alle nostre proposte e ha formulato il decreto dando certezze fondamentali in un momento di emergenza", ha concluso Fedriga a proposito dell'introduzione del super green pass in Italia.
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