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Dir. Resp.
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Edizione del 23/11/2021
Estratto da pag. 1
23.11.2021 – 07.00 – Mentre aumentano i contagi e la zona gialla si fa sempre più vicina, governo e regioni si sono confrontati in merito alle nuove misure da mettere in campo per porre freno alla quarta ondata. Tra le più discusse, l’ipotesi del “super green pass” che permetterebbe ai soli vaccinati o guariti dal Covid di evitare alcune restrizioni nel caso di passaggio di un territorio in una zona di rischio più alta. Ancora nessuna soluzione definitiva per ora, spiega il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga ospite al Tg2 Post . “Abbiamo proposto come regioni di lavorare per raggiungere due obiettivi, il primo è di dare certezza a tutto il mondo produttivo: io voglio ricordare che oggi, se le regole rimangono così come sono, vuol dire che al passaggio di zona, in particolare arancione e rossa, vi è di fatto la chiusura di molte attività economiche. Il secondo è quello di riuscire a coniugare questa esigenza con la tenuta del sistema sanitario e la sicurezza dei cittadini. Per questo l’ipotesi che abbiamo discusso con il governo è anche quella, per esempio, di far sì che nel passaggio in una zona di rischio più alta, si possa ipotizzare di far svolgere maggiori attività a chi è vaccinato”. “Il governo adesso farà le proprie valutazioni dopodiché le porterà in Consiglio dei ministri” continua Fedriga, “prima dovrebbe esserci un ulteriore confronto con le regioni dove l’esecutivo si confronterà con noi rispetto alle decisioni che avrà preso”. Terza dose e adesione alla campagna vaccinale anche da parte dei più titubanti sono i due elementi fondamentali secondo il presidente “per garantire la salute, l’economia, il lavoro e la socialità di questo paese”. “Oggi i numeri sono chiarissimi sul fatto che il tasso di ospedalizzazione e di malattia grave tra chi è vaccinato è decisamente più basso rispetto a chi invece non è vaccinato. In Friuli Venezia Giulia il mio gruppo di lavoro ha fatto uno studio secondo il quale se oggi tutti i cittadini fossero vaccinati noi avremmo il 50% in meno di ospedalizzazioni”. Non è mancata infine anche la richiesta al Governo di maggiori controlli al confine, “cioè di far passare le persone solo in caso di tampone negativo o vaccino”. “Noi viviamo al confine con aree particolarmente colpite dell’Europa” ha evidenziato, in riferimento alle vicine Austria e Slovenia dove la situazione pandemica è particolarmente drammatica.[n.p]