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Dir. Resp.
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Edizione del 23/11/2021
Estratto da pag. 1
 Bilancio, reddito di cittadinanza, stretta sanitaria
Le â??sante alleanzeâ? implodono. A destra e a sinistra
Si fa presto a dire le â??sante alleanzeâ?. E ad immaginarle pronte per andare a votare a giugno prossimo. Ancora meglio: a credere che saranno compatte quando a fine gennaio andranno ad eleggere il Presidente della Repubblica. Il fatto è che tanto nel centrosinistra che nel destra-centro di â??santeâ? e tantomeno â??alleanzeâ? se ne vedono poche.

Ieri pomeriggio, ad esempio. Piano ammezzato di palazzo Madama, commissione Bilancio dove stasera con il ministro Franco si concluderanno le audizioni sulla legge di bilancio. Pd e 5 Stelle, i grandi alleati, si marcano stretto e in cagnesco. Il presidente della Commissione Bilancio Daniele Pesco (M5s) vuole essere il relatore di maggioranza. Ma vuole farlo anche Vasco Errani (Leu) che non molla lâ??osso e tallona le mosse Pesco minuto dopo minuto. I 5 Stelle tengono il punto, ormai da una settimana: tre relatori, uno al centrodestra, uno al centrosinistra e l'altro al Movimento. Che, viene fatto notare, già sulle misure per il Pnrr si è fatto di lato, lasciando il passo a un relatore in quota Forza Italia e l'altro al Pd. Per la legge di bilancio così non sarà, al costo di dover ricorrere allo strappo, con il presidente della Commissione, il grillino Pesco,  costretto ad autoproclamarsi relatore unico in assenza di unâ??intesa.

Lasciamo un attimo il Senato e andiamo a palazzo Chigi e dintorni. Il governo si appresta  ad una ulteriore stretta sui sui vaccini che potrebbero essere resi obbligatori per altre categorie oltre quelle già previste. Una scelta suggerita direttamente dai presidenti di regione, per lo più di centrodestra, Massimiliano Fedriga, Lega, che della Conferenza Stato-regioni è il Presidente. â??Non possiamo far pagare un nuovo lock down a chi si è vaccinato per colpa di chi non lo ha fattoâ? è la tesi condivisa da tutti, destra e sinistra. Il problema  è che i governatori sono â??oltreâ? il loro segretario Matteo Salvini. Che a sua volta si trova â??indietroâ? rispetto a Fratelli dâ??Italia che non ne vuole sapere di altre restrizioni. Forza Italia è allineata alle decisioni del governo a favore della linea dura per chi non è vaccinato. Un bel pasticcio che ieri e oggi Salvini cercherà di contenere in riunioni a distanza con i â??suoiâ? governatori. Alla fine sembra prevalere la linea dura dei governatori. â??Dobbiamo evitare - dicono in serata dallo staff di Salvini - ulteriori chiusure e paure lavorando a soluzioni di buon sensoâ?. Lâ??asticella sembra abbassarsi: â??No al green pass obbligatorio per gli under 12â?. Tema per ora non sul tavolo. Il problema sono quei 7 milioni tra i 40 e i 60 anni che non ne vogliono sapere, ogni sabato vanno in piazza e ora hanno anche il â??buon esempioâ? delle piazze incendiate di Bruxelles e Vienna che tutti abbiamo visto in settimana. Oggi è prevista una nuova videoconferenza tra Salvini e i governatori. Il segretario dovrà adeguarsi alla maggioranza sul territorio e smetterla di prestare lâ??orecchio alle sirene no vax e no pass e alle loro piccole quote di consenso.

Più complicato è gestire, dal punto di vista della compattezza del destra-centro, la strambata di Berlusconi sul reddito di cittadinanza. Dopo averlo dileggiato per tre anni, domenica mattina su Il Tempo è comparsa lâ??intervista in cui il Cavaliere ammette â??lâ??utilità del reddito di cittadinanza perchè aiuta i poveriâ?. In parecchi domenica si sono dovuti strizzare gli occhi per avere la certezza di cosa stavano leggendo.  Lâ??aiuto necessario ai poveri, per di più durante la pandemia che ne ha aumentato il numero, è sempre stato il bicchiere mezzo pieno della misura grillina (che ha preso il posto del Rei dei governi Renzi-Gentiloni) che in realtà nessuno ha mai negato. Eâ?? lâ??altra metà del provvedimento che crea il problema: su due milioni e mezzo di beneficiari, circa 400 mila hanno trovato un lavoro. Per non palare delle truffe. Vedremo se le modifiche del governo Draghi (ritiro del sussidio dopo il primo rifiuto di un posto di lavoro congruo) saranno sufficienti per migliorare
la misura. In questo quadro Berlusconi  ha â??promossoâ? il Reddito.  

Arrivare a fare unâ??intervista su questo ha mandato su tutte le furie Meloni e Salvini. Ma come, la linea condivisa è che il reddito va abolito e il Cav spariglia? A dir la verità è almeno la seconda volta che lo fa in una settimana: la prima è stata quando ha detto sì al Tavolo lanciato da Letta sulla legge di bilancio e, anche, per trovare la quadra sul Quirinale. Anche quello fu preso come un segnale di concessione al segretario dem. Entrambe sono state lette come mosse per ingraziarsi i Grandi elettori che a fine gennaio dovranno eleggere il Capo dello Stato. E Berlusconi, si sa, è tra i nomi che vengono spesi. â??Ma non sarò il candidato di bandieraâ? ripete il Cavaliere. Sottinteso: o câ??è un largo accordo prima, oppure non vado a farmi impallinare. Insomma, nel fare le sue mosse in vista del Colle, Berlusconi ha innervosito prima Meloni e poi Salvini. Entrambi - ricordiamolo - ritenuti â??unfitâ? alla leadership dallo stesso Cavaliere. Câ??è da aspettarsi qualche mossa di Meloni nelle prossime ore. Eâ?? un classico: ogni volta che Berlusconi si muove di testa sua, nonostante il patto di coordinare meglio le uscite pubbliche e i provvedimenti legislativi, la leader di Fratelli dâ??Italia punisce gli alleati. Dice â??qualcosa" per dare loro una lezione. E insomma, diciamo che per essere una santa alleanza data per vincente alle prossime politiche, ha ancora molto da fare. Le prossime mosse, sulla legge di bilancio e in chiave di alleanze in Europa, chiariranno il futuro del centrodestra.

Ma i rispettivi capi vorrebbero che tutto ciò avvenisse in privato. La legge di bilancio è troppo esposta per due forze politiche che dicono di essere alleate e quasi una cosa sola. La questione è nota: il Movimento vuole un proprio relatore per la manovra. Non si fida del Pd. Vuole avere il proprio braccio operativo per questioni di metodo e merito. Conte ha chiesto controllo e difesa delle misure identitarie e anche visibilità, â??non possiamo certo farci rappresentare dal Pdâ?.   

I 5 Stelle terranno il punto e la linea dura fino allâ??Ufficio di presidenza di domattina (9.30) sulla nomina del relatore della manovra. Una decisione al fotofinish - dopo la fumata nera di giovedì scorso - considerando che proprio mercoledì la manovra verrà incardinata in Commissione al Senato.

La proposta dei grillini è nota: tre relatori, uno al centrodestra, uno al centrosinistra e l'altro al Movimento.

5S. Riportando così in vita il terzo polo che il segretario dem ha fatto di tutto per considerare morto e sepolto. Ma a Conte questo non sta più bene: si vuole riprendere il suo polo e la sua leadership. Annusando lâ??aria di una fronda interna che sta facendo di tutto per logorarlo. Motivo per cui, anche, Conte vorrebbe andare a votare il prima possibile. Almeno finchè i sondaggi lo tengono alto nei consensi. 

Il Movimento assicura comunque la ricerca di una sintesi, â?? meglio evitare scossoni in una fase così delicata, lâ??accordo può essere centratoâ?.  Eppure per le altre forze parlamentari, il fatto che a capo della commissione di competenza ci sia un pentastellato, ai Rapporti col Parlamento altrettanto (Federico D'Incà) e che la viceministra all'Economia sia la 5 Stelle Laura Castelli garantirebbe già al Movimento una degna rappresentanza e tutela di interessi e desiderata. Ma la manovra quest'anno "è vasta e contiene un insieme di riforme importanti - ha spiegato la nuova capogruppo al Senato Mariolina Castellone - dal reddito di cittadinanza all'università, dal superbonus alla sanità. Il Movimento sta provando a fare sintesi tra tutte le forze politiche nella scelta del relatore, ma certamente la forza politica di maggioranza relativa non può non avere voce in capitolo in questo momento storico così delicato per il Paeseâ?.

Se alla fine delle trattative intesa non sarà, il Movimento è deciso a tenere comunque la barra dritta: del resto la stessa Castellone ricorda ch
e il precedente câ??è già stato e proprio con Pesco, relatore unico del 'Cura Italia'. â??Tutto concordato con il presidente Conteâ? spiegano i senatori grillini. Lâ??ex premier ha il suo bel da fare a tenere a vada le voci che lo raccontano logorato, tallonato da Di Maio e sullâ??orlo di una crisi di nervi perchè non essendo in Parlamento non riesce a controllare i gruppi. Se Conte non riuscirà a garantire compattezza al suo gruppo in occasione del voto per il Presidente della Repubblica, per lui potrebbe iniziare il conto alla rovescia alla guida del Movimento.    

Ieri a Palazzo Madama si sono susseguite le riunioni dei 5 Stelle, al centro anche il dossier legge di bilancio. Oggi ce ne saranno altre. In casa 5 Stelle i riflettori oggi si attende la conferenza stampa (ore 17) sul tema delle Comunità energetiche rinnovabili, Ci sarà Conte - è ovvio - e mezzo governo 5 Stelle (Patuanelli e Castelli), ci sarà il ministro Cingolani ma soprattutto è atteso il videomessaggio di Grillo. Annunciato e atteso a Roma nelle scorse settimane (mai arrivato), il leader spirituale del Movimento nonché garante, potrebbe sforare e passare dallâ??ambiente alla politica nazionale. Si sa come vano certi appuntamenti. Con Grillo, poi.