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Edizione del 23/11/2021
Estratto da pag. 1
Gli esperti sono ottimisti: «L’Abruzzo resta bianco» 
L’impennata di casi in Abruzzo è destinata a crescere ancora, ma meno che nel resto d’Italia. Lo dicono le previsioni dell’Associazione italiana di epidemiologia, secondo cui in due settimane l’incidenza di contagi ogni centomila abitanti crescerà in regione del 58% rispetto a quella attuale – che ha da qualche giorno superato quota 100 – ma sarà comunque inferiore a quella nazionale. L’obiettivo è quello di restare in zona bianca per Natale. LE PREVISIONIDEGLI EPIDEMIOLOGIFino a sabato scorso l’incidenza nazionale era leggermente più bassa rispetto a quella abruzzese: 102 contro 104 casi ogni centomila abitanti. Secondo gli epidemiologi, però, fra due settimane ci sarà già stato il sorpasso: quella nazionale si assesterà a 174, mentre quella abruzzese a 164. Gli esperti prevedono che ad alzare media italiana sarà un peggioramento in quelle regioni che già da alcune settimane fanno registrate situazioni più preoccupanti. Su tutti la provincia autonoma di Bolzano, che secondo le previsioni raggiungerà l’incidenza di 1.267, poi il Friuli Venezia Giulia con 824 e la Valle d’Aosta con 624. Sopra la soglia da zona rossa – cioè 250 – anche Liguria con 311 e Veneto con 261. Al contrario, la Basilicata con 49 sarà addirittura sotto la soglia da zona gialla, mentre la Puglia con 63 e l’Umbria con 69. L’Abruzzo sta nel mezzo, di poco oltre la soglia da zona arancione fissata a 150. Superando questa, per evitare le restrizioni da zona gialla o arancione, quindi, la regione deve riuscire a tenersi più bassa nelle altre due soglie di rischio: quella del tasso di occupazione dei posti letto nei reparti di area medica (al momento al 6.6% e deve restare sotto al 15%) e quella dei posti letto in terapia intensiva (al momento è al 4,4% e deve restare sotto al 10%). L’APPELLODEGLI ESPERTILe previsioni sono contenute nel rapporto del gruppo di lavoro “Made” dell’Associazione italiana di epidemiologia. Gli epidemiologi sono partiti dall’indice di replicazione diagnostica (RDt) che a livello nazionale si attesta a 1,42 ed è superiore a uno in tutte le Regioni. Lo studio dell’Aie evidenzia anche che la crescita è in salita soprattutto nella fascia di età degli under 12, cioè quelli ancora non vaccinati, ma l’impennata si nota comunque in tutte le fasce. «In ogni caso la vaccinazione e le misure protettive hanno consentito di contenere la pandemia ai livelli d’incidenza tra i più bassi d’Europa, ma i dati mostrano una situazione in rapida evoluzione negativa», scrivono gli epidemiologi, che hanno pubblicato le stime del gruppo Made insieme a cinque raccomandazioni per contenere la quarta ondata: partire con la chiamata attiva delle persone non vaccinate; accelerare con la somministrazione della terza dose; proteggere bambini e adolescenti con maggiori misure di prevenzione nelle scuole; potenziare l’attività d’identificazione dei contagi e tracciamento; mantenere le regole come distanziamento, mascherine al chiuso e all’aperto in caso di assembramenti.MARSILIOTRANQUILLIZzaGià dopo la riunione dell’Unità di crisi di venerdì, il governatore abruzzese Marco Marsilio aveva citato previsioni che davano la regione sotto le soglie da zona bianca nelle prossime settimane, a meno di una precipitazione improvvisa della situazione. Ieri il presidente ha aggiunto: «In Abruzzo la situazione attualmente è sotto controllo, nella media nazionale, il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva e intorno al 7% (4.4%, ndr). Una situazione che ci consente di poter proiettare fino a Natale una prospettiva di completa apertura tranne che se non ci saranno delle recrudescenze molto particolari». Poi Marsilio ha toccato i temi, legati fra loro, dell’obbligo vaccinale, della certificazione verde e del Green pass, proponendo il risarcimento per i gravi effetti collaterali del vaccino: «Sono stato il primo, se non l'unico, che in Conferenza delle Regioni, quando venne annunciata dal Governo la scelta del Green Pass da applicare anche sul lavoro, a dire che non mi sembrava una maniera meno brutale di quella di imporre l'obbligo vaccinale». Quindi anc
ora: «Sarebbe stato più opportuno che lo Stato rassicurasse dubbiosi e timorosi dichiarandosi pronto a risarcire le vittime ogni danno grave collaterale al vaccino. Rimane invece un messaggio che agli occhi di molte persone perplesse, dubbiose, confuse non è tranquillizzante, che li spinge a non vaccinarsi. Nonostante le comunicazioni rassicuranti che arrivano dalle organizzazioni sanitarie europee e mondiali rimane il dubbio che motiva i complottisti di ogni genere».©RIPRODUZIONE RISERVATA