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Edizione del 19/11/2021
Estratto da pag. 1
Subito terza dose e green pass solo per i vaccinati. Ecco la stretta per accontentare le regioni - Il Primato Nazionale
Governo al lavoro su terza dose anticipata e green pass solo per i vaccinati, regioni in pressing Il Primato Nazionale
Roma, 19 nov – Il governo accelera sulla terza dose per tutti mentre le regioni sono pronte a chiedere il green pass rafforzato con restrizioni solo per i non vaccinati. I governatori sono concordi sul fatto che in caso di zona arancione i vaccinati non debbano subire restrizioni mentre chi non ha fatto il vaccino non potrà andare al cinema o al ristorante. Intanto il commissario all’emergenza Figliuolo ha diramato una circolare che permette di “anticipare al prossimo 22 novembre l’avvio della somministrazione della dose booster in favore di soggetti di età compresa tra i 40 e i 59 anni“, inizialmente prevista dal primo dicembre.

Al prossimo Consiglio dei ministri poi verranno introdotte due nuove misure: l’obbligo di terza dose per tutto il personale sanitario e la riduzione della validità del green pass da dodici a nove mesi. La prossima settimana si terrà anche il vertice governo-Regioni. Obiettivo comune è quello di individuare soluzioni premiali per i vaccinati. In sostanza, punizioni per i non vaccinati. Questo per evitare che con il passaggio in zona gialla, arancione o peggio rossa si debba tornare a chiudere le attività o finire in lockdown.

Le Regioni chiedono che i non vaccinati non possano partecipare alle attività sociali ma recarsi soltanto a lavoro o a fare la spesa. Senza vaccino, dunque, niente stadio, cinema, bar o ristorante (a partire dalla zona arancione). Il governatore del Friuli Venezia Giulia e presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga è preoccupato dall’aumento dei contagi. Teme “la ricaduta che tale situazione potrebbe avere sulla ripresa economica e sulle attività sociali, a poche settimane dalle festività natalizie”. Insomma, il giro di vite contro i non vaccinati serve per “salvare il Natale“. Anche le Regioni dunque sono in linea con il governo sul fatto che la pandemia è praticamente ferma all’anno scorso. Come se non ci fosse una elevatissima copertura vaccinale.

Salvo sorprese, anche oggi tutte le regioni resteranno in zona bianca, ché i ricoveri sono pochi e le terapie intensive quasi vuote. Ciononostante si lavora a nuove strette – con il capro espiatorio dei non vaccinati – perché i contagi sono in aumento. Senza tenere conto, per esempio, del boom di tamponi dei lavoratori costretti a farsi rilasciare il green pass. A sentire il ministro della Salute Speranza, segregare i non vaccinati è una soluzione “inevitabile”. Per “non vanificare gli sforzi fatti finora”. In tal senso, un altro giro di vite potrebbe essere quello di eliminare il tampone come soluzione per ottenere il green pass. I test antigenici o molecolari sarebbero così validi soltanto per andare a lavoro.

In questo quadro, dove come al solito – Pd e Forza Italia in primis – il fronte dei rigoristi preme per i divieti legati alla vita sociale mentre la Lega chiede di non colpire i non vaccinati, Draghi per adesso prende tempo. Il premier si vuole tenere buona la Lega ma deve pur accontentare Speranza e chi è schierato sulla linea dura. Così come andare incontro alle richieste delle Regioni. Pertanto è solo questione di tempo: arriveranno ulteriori strette. Sempre con l’obiettivo di costringere chi non si è ancora vaccinato a farlo. E a Natale, intanto, è più che pacifico segregare i non vaccinati. Se la sono cercata, no?

Adolfo Spezzaferro

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