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Dir. Resp.
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Edizione del 28/02/2020
Estratto da pag. 1
“Gli operatori della cultura e dello
spettacolo, così come quelli dello sport hanno dimostrato un grandissimo senso
di responsabilità in questo momento di attenzione sanitaria. Penso che a loro
vada la gratitudine di tutti per come hanno saputo adeguarsi alle prime
ordinanze mirate alla tutela della salute pubblica. Ora, però, non possono
pagare con una crisi del settore; con una corretta informazione e osservando
alcune buone cautele, la loro attività non solo può, ma deve riprendere”.
Questo il commento dell’assessore veneto alla
Cultura e allo Sport, a conclusione dell’incontro tenutosi oggi a Venezia nella
sede di Palazzo Balbi per fare il punto sugli effetti dell’emergenza
Coronavirus con le organizzazioni del settore cultura e sport. Erano presenti i rappresentanti del Teatro
La Fenice, del Teatro Stabile del Veneto, di Arteven, dell’Arena di Verona, di
Agis, dell’Associazione Italiana Biblioteche, della Soprintendenza Archivistica
e Bibliografica, di Icom-International Council of Museums, del Polo Museale Veneto,
del Coni, del Comitato Paralimpico e della Federazione Medici Sportivi.
“Abbiamo raccolto le loro istanze – prosegue
l’Assessore – e la richiesta di essere sostenuti per una rapida ripresa
dell’attività. Cultura e sport sono due eccellenze venete che il panico legato
al Coronavirus rischia di far entrare in una crisi che dobbiamo assolutamente
scongiurare. Mi farò loro interprete, ai fini di una strategia nazionale, con i
colleghi assessori della Conferenza delle Regioni e ho già informato il Governatore
che farà altrettanto con il Presidente del Consiglio”.
“Teatri, cinema e palestre chiuse sono una
parte importante del problema – sottolinea il rappresentante della Giunta –che
rappresenta un campanello d’allarme perché si tratta di una diffusa attività
economica e di un numero elevato di posti di lavoro. Ma il problema ha una
complessità più vasta, basta pensare che il mancato arrivo nel Veneto delle
compagnie teatrali, delle orchestre e delle troupe cinematografiche straniere
si ripercuote su molti altri ambiti imprenditoriali, a cominciare da quello
ricettivo”.
“Ho incontrato operatori – conclude
l’Assessore – giustamente preoccupati ma altrettanto determinati a uscire da
questa situazione. Ho assicurato che le loro preoccupazioni sono anche le nostre
e siamo già al loro fianco perché sport e cultura tornino ai ritmi di sempre.
Il panico non è mai un buon consigliere e, pur seguendo alcune indicazioni di
buon senso sanitario che ci vengono date, potremo tornare a seguire gli
spettacoli e fare sport”.