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Dir. Resp.
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Edizione del 09/11/2021
Estratto da pag. 1
Il Viminale decide la stretta sui No Green Pass: solo sit in e niente cortei, e lontani dal centro
Le disposizioni di Lamorgese. Non sarà più possibile organizzare manifestazioni No Green Pass in centro, saranno ammessi solo sit-in e non grossi cortei
Il Viminale vuole assicurare i diritti alla protesta di chi è contrario al Green Pass, ma ha deciso un irrigidimento delle regole per restringere il novero delle proteste consentite. Non sarà più possibile organizzare manifestazioni nei centri storici, saranno ammessi solo sit-in e non grossi cortei – va detto he anche l’evento in piazza del Popolo era stato autorizzato formalmente in quanto sit in – e comunque sia tutto dovrà essere lontano da obiettivi sensibili”: sedi di partiti, di sindacati, banche, ovviamente luoghi istituzionali.Per questo motivo la ministra Luciana Lamorgese ha inviato disposizioni piuttosto chiare e più restrittive ai prefetti che hanno convocato comitati provinciali nelle città in cui sono state chieste autorizzazioni a scendere in piazza anche il prossimo sabato. E’ in corso poi in queste ore, al Viminale, una valutazione: si pensa anche di imporre l'obbligo di mascherina ai manifestanti.Il primo a dichiarare necessaria questa stretta voluta da Lamorgese è il sindaco di Trieste, la città diventata epicentro simbolico della protesta, dove si è registrata un’impennata di contagi da Covid. Pieno appoggio dal sindaco Roberto Dipiazza a una stretta ai cortei No pass. «Se è davvero così, stappo lo champagne», dice. «Magari, li metteremo tutti a Porto Vecchio, lontano da alberghi, ristoranti e negozi che in questo periodo stanno subendo danni enormi». «Farei leggi speciali come ai tempi delle Br», arriva a dire Dipiazza. «Allora c'era l'emergenza terrorismo, oggi c'è la pandemia ma il periodo è sempre drammatico. A mali estremi, estremi rimedi».Ma anche il governatore Fedriga, della Lega, è molto severo e su questo non concede ammiccamenti a no vax: «Saremo in poco tempo in zona gialla se continuiamo così», spiega Fedriga, che è anche presidente della Conferenza Regioni «Ci sono delle responsabilità - ha continuato Fedriga -. Non vogliamo vietare il diritto di dire la propria opinione, ma questo deve avvenire all'interno delle regole. Gli atti violenti devono essere condannati e perseguiti senza indugio, ma le regole sono anche quelle di evitare comportamenti che facciano, com'è successo purtroppo ed è continuato a succedere, aumentare il contagio: questo è inaccettabile. Pochi non possono limitare la libertà di tutti». A proposito di manifestazioni e delle possibili restrizioni in un'eventuale zona gialla, Fedriga ha aggiunto che «in zona bianca le Regioni non possono emettere misure maggiormente restrittive, ma nel caso della zona gialla la Regione interverrà per andare a limitare situazioni pericolose per l'aumento di contagi». «Il nostro obiettivo - ha concluso - come sistema regionale è impedire nuove chiusure e quindi lavoreremo perché l'irresponsabilità di pochi non si traduca in un danno per tutti».