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Edizione del 07/10/2021
Estratto da pag. 1
Riapertura discoteche, oggi il Consiglio dei Ministri: è scontro nel governo
Si profila uno scontro nel governo nel Consiglio dei Ministri sulla riapertura delle discoteche e in particolare sulla loro capienza massima.
Si profila uno scontro nel governo nel Consiglio dei Ministri sulla riapertura delle discoteche e in particolare sulla loro capienza massima.

E’ atteso per oggi il Consiglio dei ministri che disporrà allentamenti sulla capienza di teatri, cinema, sale da concerti, stadi e palazzetti dello sport e deciderà sulla riapertura delle discotehce dopo il via libera del Cts: nel governo è però scontro sul numero di persone che possono accedere ai locali, con la Lega che si è opposta al 35% indicato dai tecnici.

Consiglio dei Ministri su riapertura discoteche

Per quanto riguarda i luoghi della cultura e dello sport, il Cts ha indicato all’esecutivo le seguenti percentuali per la capienza: 80% per cinema, teatri e sale da concerto, 75% per gli stadi, 50% per palazzetti dello sport. Per le discoteche ha invece parlato di 35% al chiuso e 50% all’aperto. Dato che il ministro Franceschini potrebbe richiedere percentuali più alte per cinema e teatri, i leghisti rivendicheranno misure meno stringenti per le discoteche.

“Aprire le discoteche con il 35% di capienza è una presa in giro senza senso scientifico, sanitario, sociale ed economico. Con questi numeri rischiano di fallire 3 mila aziende e 200 mila lavoratori“, ha infatti commentato Matteo Salvini.. Anche il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga ha avvertito che “una capienza tanto ridotta è antieconomica, significa non far riaprire“.

Consiglio dei Ministri su riapertura discoteche: rappresentanti di categoria contro capienza al 35%

Anche gli stessi rappresentanti di categoria, dalla Siae alla Silb di Confcommercio a Conflavoro Pmi si sono opposti ad una riapertura con una capienza così bassa mentre i virologi si dividono tra i prudenti, come Fabrizio Pregliasco, che parlano di indispensabile gradualità e aperturisti che ritengono improponibile la soglia del 35% come Matteo Bassetti e Mauro Minelli.