rifday.it
Dir. Resp.
Tiratura: n.d. - Diffusione: n.d. - Lettori: n.d.
Edizione del 22/09/2021
Estratto da pag. 1
Obbligo vaccinale, allarme Regioni: servizi a rischio a causa dei `renitenti al vaccino`
Pubblicato da RIFday In Settembre 22, 2021 0 Comment[quisikrea_]Roma, 22 settembre – Per quanto vi sia chi lo considera inconcepibile eparadossale, nel sistema sanitario italiano, ai tempi del green passobbligatorio anche solo per sedersi al ristorante o salire su un mezzo pubblicoo lavorare in una fabbrica, sono ancora molte migliaia i professionisti dellasalute (medici, infermieri, operatori socio-sanitari) che non hanno ancoraottemperato all’obbligo della vaccinazione anti Covid.Difficile credere, a tre mesi dall’entrata in vigore della legge dello Statoche stabilisce che “fino alla completa attuazione del piano strategicovaccinale, e comunque non oltre il 31 dicembre 2021, gli operatori sanitari chesvolgono attività presso strutture sanitarie, sociosanitarie, farmacie e studiprofessionali sono obbligati a sottoporsi alla vaccinazione contro il Covid-19,a meno di specifiche condizioni cliniche documentate. La vaccinazionecostituisce requisito essenziale all’esercizio della professione e per losvolgimento delle prestazioni lavorative rese dai soggetti obbligati”, che sitratti di persone che non abbiano potuto mettersi in regola per le più svariateragioni, dalle condizioni di salute di oggettivo impedimento alle sfortunatecongiunzioni astrali. E per quanto sia probabile che, come sono in molti aritenere, molti dei professionisti della salute fin qui “renitenti al vaccino”,messi alle strette, si affretteranno a mettersi in regola per evitareconseguenze  altrimenti inevitabili, resta il fatto che al momento sono ancorain molti (troppi, secondo un diffuso giudizio) i camici bianchi o di altrocolore impegnati in sanità ancora privi di protezione vaccinale, come attestanoi numeri forniti dalle stesse Regioni al Governo.Almeno fin qui, le cronache hanno registrato pochissimi e sporadiciprovvedimenti assunti nei confronti dei professionisti non vaccinati. LaFnomceo, limitandosi ovviamente ai soli medici, ha reso noto che attualmentesono 644 i medici attualmente sospesi dagli albi degli ordini italiani. Lesospensioni sono state in tutto 820, di cui 176 revocate dopo che i medici sisono vaccinati. La Federazione dei medici via via riceve dagli ordiniprovinciali (sinora hanno assolto l’obbligo di trasmettere le segnalazionisoltanto 44 ordini su 106) la comunicazione delle sospensioni. Compete poi alleAsl ad avere il compito di incrociare l’anagrafe dei medici con l’anagrafevaccinale, chiedere ai medici le motivazioni della mancata vaccinazione, e, ovequeste si rivelassero carenti, a sospenderli dall’attività, comunicandocontestualmente la decisione agli ordini di appartenenza che, a loro volta,sospendono i loro iscritti dall’albo, sino ad avvenuta vaccinazione e comunquesino al 31 dicembre.Comunque la si voglia vedere, e quali che siano le posizioni e convinzionipersonali sull’obbligo vaccinale, resta il fatto che – in presenza di unobbligo di legge  – l’obbligo va rispettato. Punto. Chi non lo fa, non può cheessere coerente e conseguente con la sua scelta, accettando di pagarne leconseguenze (altro e definitivo punto).Di eroi di carta, tastiera e microfono che pretendono di contestare esoprattutto non rispettare le norme approvate dalle istituzioni democratichedello Stato, mettendo così a rischio la salute e l’integrità biologica dipersone che hanno invece giurato di curare “osservando le norme deontologicheche regolano l’esercizio della medicina e quelle giuridiche che  non risultinoin contrasto con gli scopi della professione” e che oltretutto pretendono ditrasgredire senza pagare pegno, continuando senza colpo ferire e senza sussultidi coscienza a occupare il loro posto e a percepire il loro stipendio,francamente non se ne avverte il bisogno. Ma, al netto di ogni considerazione,è indubbio che siamo un problema sul quale bisogna fare chiarezza, al fine dirisolverlo al più presto.Ma è evidente che non sarà facile, anzi!, e proprio su questo giocano con ogniprobabilità i “renitenti al vaccino”. Una riprova arriva dall’allarme lanciatoieri in seno alla Conferenza delle Regioni, da dove la Commissione Salute (neriferisce u
n’anticipazione di quotidianosanita.it)  ha chiesto al ministero diadottare delle linee guida sulle misure qualora “si dovesse determinare unasituazione di carenza di personale tale da pregiudicare la regolare erogazionedelle prestazioni sanitarie ed assistenziali, a partire dalle prestazioniessenziali per l’effettuazione di interventi e di terapie salvavita”.Il tema sarà affrontato oggi dalla Conferenza dei presidenti, che dovràinevitabilmente occuparsi del warning lanciato dagli assessori regionali allasanità su quella che sembra essere la principale conseguenza dell’applicazionedella legge sull’obbligo vaccinale per medici e operatori sanitari, ovvero  “leinevitabili difficoltà a garantire l’erogazione delle prestazioni essenziali” acausa “dell’impossibilità di sostituire il personale sottoposto a provvedimentidi sospensione”.Per dare un’idea dei termini del problema, gli operatori sanitari ancora nonvaccinati risultano essere al momento circa 36 mila in tutta Italia,  conpicchi in Friuli Venezia Giulia (il 9% non è vaccinato), Emilia Romagna (7%),Puglia (6%) e Sicilia (4%). Davvero è realistico pensare di poterli sospenderetutti? I “renitenti al vaccino” sono convinti di no. E quasi certamente propriola convinzione di poter disobbedire restando impuniti è stata il carburante cheha permesso loro di continuare a sottrarsi all’obbligo vaccinale.La domanda è: cosa si vuol fare? Come e quando se ne esce? Una risposta èdovuta: la pretendono, giustamente, la stragrande maggioranza deiprofessionisti sanitari che hanno provveduto a immunizzarsi ancor prima deglialtri. Ma soprattutto, lo esige la stragrande maggioranza dei cittadiniitaliani che ha fatto il vaccino, convinta che la sanità non può essere unaorwelliana fattoria degli animali dove “tutti gli animali sono uguali, maalcuni sono più uguali di altri“. Soprattutto se e quando in gioco c’è la lorosalute.Print Friendly, PDF & EmailCondividiFacebookfb-share-iconLinkedIn[linkedIn]Share[quisikrea_]