corrieredelmezzogiorno.corriere.it
Dir. Resp.
Tiratura: n.d. - Diffusione: n.d. - Lettori: 16627
Edizione del 14/09/2021
Estratto da pag. 1
Quando Berlusconi telefonò a Nunzia: «Ce l’hai la zappetta? Sarai ministro» - CorrieredelMezzogiorno.it
Il libro del presidente dell’Asi di Benevento Luigi Barone, una ricognizione negli anfratti e nei corridoi del potere e sulle sue inefficienze...
shadow

Stampa

Email

La copertinaLe lacrime di Nunzia De Girolamo quando al telefono, da palazzo Grazioli, Silvio Berlusconi le chiese di armarsi di zappetta per l’orto e lei capì di essere stata indicata come ministro delle Politiche agricole, benché larga parte del merito, poi, sia da riconoscere soprattutto ai buon uffici del marito, Francesco Boccia, del Pd. Il fiuto lungo di Clemente Mastella che da esperto rabdomante sa individuare immediatamente le sorgenti che alimentano i nuovi corsi della politica. L’ascesa improvvisa del progetto separatista di Ncd di Angelino Alfano e l’ardita discesa negli inferi del nuovo partito di centrodestra che si ritrovò spiazzato e con i due piedi nel centrosinistra.



Le stanze della politicaLuigi BaroneSi chiama Primo Potere ed è il libro intervista, con introduzione di Vincenzo De Luca , scritto da Luigi Barone con Pasquale Napolitano. Una lunga e meticolosa perlustrazione tra i corridoi ministeriali, le stanze della politica e — diciamolo pure — le scartoffie che si accumulano sulle scrivanie dei burocrati fino a soffocare qualunque buona intenzione di riscatto. Luigi Barone, attuale presidente del consorzio Asi di Benevento e consigliere per il Mezzogiorno, la Sicurezza e le Zes della Federazione Italiana Consorzi Enti Industrializzazione, ha vissuto più vite. Una da giornalista, la seconda da stretto collaboratore ministeriale, la terza da dirigente nazionale di partito, quindi da consigliere delegato dell’attuale presidente della Regione Campania, ed ora all’Asi di Benevento. Sannita, è stato capo della segreteria del ministro delle Politiche agricole Nunzia De Girolamo e del sottosegretario alla Difesa Gioacchino Alfano, responsabile nazionale organizzativo di Ncd-Alternativa popolare con Angelino Alfano e Maurizio Lupi ed ora ricopre il suo ruolo di amministratore pubblico. Con il Papa a PietrelcinaLe sue esperienze — la più emozionante, confessa, è stata l’incontro con Papa Bergoglio a Pietrelcina per il ritorno delle spoglie di San Pio, dopo cento anni, nel suo paese natale — ma qui parliamo, in particolare, di quelle politiche, è come se fossero tutte inciampate contro lo stesso punto nodoso: il freno della burocrazia, l’impedimento discrezionale della dirigenza pubblica, la resa della classe politica al cospetto di funzionari e direttori generali che decidono sempre e comunque se e quando bloccare il transito dei provvedimenti legislativi dinanzi alle barre del loro passaggio a livello. «Alla fine — dice amareggiato — il conto lo pagano sempre e soltanto i cittadini». Le 160 mila leggi italianeLe oltre 160 mila leggi italiane, delle quali 71 mila nazionali ed il restante regionali, sono le fitte liane della giungla nazionale alle quali si aggrappano pretesti e rinvii, inefficienze degli uffici e inadempienze della Pubblica amministrazione, paralisi burocratica e pozzi neri della corruzione. Ed ora che la sfida del Piano nazionale di ripresa e resilienza sarà tutta concentrata sulla capacità operativa e di spesa, l’Italia dovrà davvero superare se stessa. Non è poco. «La burocrazia — risponde in chiusura del libro Barone — è la morte della democrazia». L’una non va d’accordo con l’altra. Il tentativo sarà quello di confinarla in un angolo. Ma la tentazione di salvarla comunque non è da sottovalutare.

14 settembre 2021 | 17:30

© RIPRODUZIONE RISERVATA