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Edizione del 24/02/2020
Estratto da pag. 1
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(AGI) - Roma, 24 feb. - "Lo dico e lo ripeto da settimane: ilvirus non ha colori politici. Siamo in guerra, in Veneto come aRoma. E al momento non c'e' altro rimedio che isolare ifocolai". In un'intervista a La Stampa, il governatore leghistadel Veneto, Luca Zaia, dice che, avendo a cuore "la salute di 5milioni di veneti, mi sono trovato costretto a prendere misureche mai avrei immaginato e mai avrei voluto". Come, ad esempio,chiudere scuole e universita', sospendere persino il Carnevaledi Venezia, bloccare centri di aggregazione, appuntamentisportivi, financo le cerimonie religiose. "Il Patriarca aVenezia e mi ha detto che comprende", riferisce Zaia. "Qualcuno pensera' che usiamo armi sproporzionate, chestiamo andando a caccia di passeri con il carro armato, ma quisiamo in guerra e dobbiamo sconfiggere il virus" dice Zaia,assolutamente convinto che l'unico strumento "e' l'isolamento".Del resto, aggiunge il presidente della Regione Veneto, fuproprio la Repubblica Veneta "a inventare la quarantena: quandoqui arrivavano i bastimenti dal mare, erano tenuti adattraccare in un'isola e aspettare perche' all'epoca nonc'erano termometri e tamponi". Percio' l'unica misura persalvarsi, ieri come oggi, "era l'isolamento". Poi chiosa: "Iveneti brontolano, ma sono gente seria. Faranno quel cheserve". Perche' il problema del Veneto, spiega ancora ilgovernatore Zaia, tutti i casi finora evidenziatisi, con imalati nel Padovano e il primo decesso, con il focolaio di Vo'Euganeo e i diciannove contagiati, dove e' morto AdrianoTrevisan e poi un secondo caso a Mira, con tre operatorisanitari contagiati e ora anche il terzo caso nel centrostorico di Venezia, "sono tutti casi scollegati tra loro epero' stiamo ancora cercando il paziente zero", cioe' l'originedel contagio". Poi Zaia aggiunge: "Trevisan, per dire, sfuggivaa ogni linea guida: non aveva viaggiato, non aveva avutocontatti strani, il suo territorio sembrava indenne dalcontagio. La sua morte poteva passare inosservata. C'e' volutoun eccesso di zelo, e uno straordinario acume clinico, percapire che c'entrava il coronavirus. Ma cosi' abbiamo scopertoil focolaio di Vo' Euganeo". Forse in Italia, prosegue il Governatore, "probabilmente cisono state altre morti da coronavirus che non sono stateidentificate come tali. E se scopriamo cosi' tanti casi e'anche perche' qui, per mia ordinanza, facciamo il tampone achiunque e' ricoverato con sintomi influenzali", conclude Zaia.(AGI)
Rm3/Mot240727 FEB 20
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