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Edizione del 24/02/2020
Estratto da pag. 1
Elezioni regionali, per PD nuovi alleati: spunta Calenda
Elezioni regionali: Carlo Calenda appoggia il PD e boccia Matteo Renzi. Le ultime dichiarazioni del leader di Azione lo avvicinano al centrosinistra, allontanandolo da Italia Viva.
Le mosse dei partiti in vista delle elezioni regionali sono entrate nel vivo. Anche se in questo momento la politica italiana resta concentrata sull’emergenza coronavirus, i leader dei vari schieramenti continuano a lavorare su alleanze e tattiche per il voto primaverile.

Sono sette le regioni chiamate alle urne (dopo Emilia Romagna e Calabria) in primavera e a sperare in un risultato positivo, per un rilancio considerato necessario, è innanzitutto il Partito Democratico.

La vittoria nella terra rossa emiliana con la conferma di Stefano Bonaccini al suo secondo mandato ha dato una nuova spinta ai dem, con Zingaretti che insiste sull’apertura del partito a movimenti, società civile e forze di sinistra per allargare la coalizione di riferimento.

Un messaggio, questo, che pare sia stato colto da Carlo Calenda. Il leader di Azione ha lanciato in modo inequivocabile il suo endorsement al PD, snobbando Renzi.

Elezioni regionali: Calenda con PD e contro Renzi

Carlo Calenda esce allo scoperto e chiarisce la posizione di Azione nello scenario delle alleanze per le elezioni regionali. In una intervista rilasciata a La Repubblica, il politico italiano non usa mezzi termini per distanziarsi da Matteo Renzi. E, di conseguenza, appoggiare il progetto del centrosinistra in importanti territori chiamati prossimamente alle urne.

Tramonta prima di nascere, quindi, l’idea di un’alleanza di centro che possa unire Italia Viva, Azione e +Europa. Se quest’ultima, infatti, pare ancora militare nell’area renziana, il piccolo partito di Calenda si smarca in modo deciso dai toni e dalla visione politica di Renzi.

Le dichiarazioni al riguardo sono nette e forti:

“Renzi non è serio: fa nascere un governo e poi lo bombarda tutti giorni. È un modo di fare politica incoerente, con un tatticismo debole e sconclusionato.”

La presa di distanza dalle ultime mosse renziane è decisa. Così come è ferma la posizione assunta nelle prossime elezioni regionali. Dopo aver appoggiato Bonaccini in Emilia Romagna, infatti, Calenda promuove il progetto di un centrosinistra unito sostenendo i candidati dem in Toscana, Veneto, Marche e, probabilmente, Liguria.

L’unico nodo, al momento, resta quello della Puglia, dove anche l’ex ministro esclude il sostegno a Emiliano, proprio come Renzi. Anche nella regione meridionale, però, la lontananza da Italia Viva è confermata. Calenda ha ribadito, infatti, che non esistono alleanze né regionali, né politiche in alcun territorio. L’auspicio, invece è di continuare con il centrosinistra.

Nicola Zingaretti incassa un appoggio che seppure non è molto consistente a livello di percentuale di voti, assume un significato politico. Allontana, infatti, il modello renziano e risponde all’idea di una coalizione allargata su valori progressisti spostati a sinistra.

L’obiettivo è vincere in più regioni possibili. E, soprattutto, ricostruire un’idea di centrosinistra che si stava perdendo. Le elezioni regionali, quindi, diranno se il PD ha centrato il suo scopo, anche grazie a Calenda.

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