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Edizione del 22/02/2020
Estratto da pag. 1
Conferenza delle Regioni. Partono le “Comunit? amiche” per le persone con demenza
Sono state approvate Linee di indirizzo nazionali per le persone con demenza.L’obiettivo ora è favorire la rete tra associazioni, enti locali, terzo settoree sistema socio-sanitario e assistenziale e le sinergie sul territorio per laloro realizzazione. Bonaccini: “Una risposta concreta. Nessuno si deve sentiresolo e abbandonato” IL DOCUMENTO[front5342505]20 FEB - “Abbiamo approvato definitivamente le Linee di indirizzo nazionali perla costruzione di ‘Comunità amiche’ delle persone con demenza, lavorando sututti gli aspetti che favoriscano la messa in rete e le sinergie sul territorioper la loro realizzazione”.È quanto ha annunciato il presidente della Conferenza delle Regioni, StefanoBonaccini. Un documento, anticipato nei mesi scorsi e approvato approvato orain via defiitiva dalla Conferenza Unificata con piccole limature, con piccolelimature, che punta ad aumentare la consapevolezza della comunità e lacomprensione verso la demenza per:- ridurre lo stigma sociale associato alla demenza;- rendere partecipi del processo di mutamento sociale le persone con demenza ei loro familiari in tutte le fasi di attuazione;- favorire il supporto e una presa in cura appropriata della persona condemenza;- favorire un contesto comunitario vivibile e fruibile ovvero attivitàricreative, culturali, sociali facilmente accessibili ed appropriate;- promuovere un ambiente urbano familiare ed accogliente;- rendere i servizi socio-sanitari e socio-assistenziali maggiormente attenti esensibili. Questo accordo – spiega Bonaccini – permette infatti di valorizzare lafondamentale sinergia tra le associazioni, gli enti locali, il terzo settore eil sistema socio-sanitario e assistenziale. L’obiettivo è di realizzare la loroindispensabile collaborazione, ma serve anche il supporto di una efficienterete di servizi territoriali. Va anche attivato un processo di cambiamentoculturale e sociale, che consenta di promuovere e comunicare la realizzazionedi queste Comunità amiche a sostegno dei malati e dei loro familiari. Nessunosi deve sentire solo e abbandonato.Ricordo che solo in Italia si parla di oltre un milione di persone colpitedalla malattia – ha aggiunto Bonaccini – e che in futuro si preveda un continuoaumento del fenomeno e del numero delle persone interessate. Senza parlare deicosti, che non sono solo quelli sociali, stimati in decine di miliardi.Le ‘Comunità amiche’ possono essere una risposta concreta, che attiva lemigliori energie che abbiamo all’interno della società, sia dal punto di vistadel sostegno ai familiari che sotto l’aspetto socio-sanitario e ambientale,migliorando qualità della vita, partecipazione e la riduzione delladisabilità”. 20 febbraio 2020