corrieredibologna.corriere.it
Dir. Resp.
Tiratura: n.d. - Diffusione: n.d. - Lettori: 17829
Edizione del 21/07/2021
Estratto da pag. 1
Bologna, il tour in camper dell’Ausl per vaccinare. Sugli under 19 effetto green pass
Agosto a caccia di indecisi strada per strada. In sei giorni si sono prenotati 2.350 giovanissimi
shadow

Stampa

Email

Uno dei mezzi dell’Ausl (foto Righi\ufficio stampa Ausl Bologna)



L’obiettivo adesso è uno solo: vaccinare, vaccinare il più possibile. Velocemente e senza distinzioni per fasce d’età. Così la Ausl di Bologna sta provando a progettare in questi giorni un agosto «di fuoco» utilizzando il camper sul territorio. Dai tamponi a tappeto ai vaccini a tappeto, quindi. Ma la spinta data dal dibattito sul green pass pare non si arresti a Bologna, anzi: ieri sono state 2.858 le prenotazioni di prime dosi, dopo le 3.300 di lunedì. Ma il vero e proprio boom lo registra la fascia dai 12 ai 19 anni, quella su cui più si sta discutendo in vista del ritorno a scuola: negli ultimi sei giorni si sono prenotati per il vaccino 2.350 under 19 e 7.296 giovani tra i 20 e i 39 anni. Il totale delle prenotazioni negli ultimi sei giorni su Bologna indica un exploit importante: 15.428 nuove prime dosi fissate in calendario.

La corsa contro il tempo Una vera e propria corsa contro il tempo, pare. In cui il progetto del camper si va a inserire per andare a scovare i più indecisi. Se i dettagli ancora non ci sono e nemmeno le tappe di questo singolare «tour» estivo, una cosa è certa: si offriranno i vaccini a tutti, non solo agli over 60 che la campagna vaccinale ancora fa fatica a intercettare, ma a tutta la popolazione vaccinabile dai 12 anni in su. Insomma, la Ausl di Bologna ha deciso di seguire la stessa strada della Ausl Romagna che per intercettare chi non vuole vaccinarsi sta usando il camper per andare direttamente sulle spiagge della Riviera.

L’obiettivo da raggiungere entro fine estate Uno sforzo eccezionale, quello chiesto alle Ausl, perché a fine estate la maggior parte della popolazione, compresa quella scolastica, sia protetta il più possibile dal Covid. Ieri il presidente Stefano Bonaccini ha ribadito il concetto: «A settembre abbiamo il rischio di ripartire con la dad soprattutto se non si vaccinano e non si proteggono le persone. Per i regolamenti che ci siamo dati, laddove scoppia un focolaio devi mettere in dad l’intera classe, quindi bisogna capirsi: io sono perché la scuola ritorni in presenza e mi auguro per sempre». Affinché questo accada, Bonaccini conferma che non troverebbe sbagliato l’obbligo vaccinale per il personale scolastico. «Mi piacerebbe discuterne — ha detto ancora ieri al programma Omnibus su La7 — e credo che sia quello che farà nei prossimi giorni e nelle prossime settimane il governo. In ogni caso cerchiamo di vaccinare più persone possibili per la fine dell’estate compresi i ragazzi e le ragazze, anche perché le dosi oggi ci sono».

Il nodo della scuola Certo è che quello dell’obbligo vaccinale per il personale scolastico sarà un tema centrale nel dibattito tra Regioni e tra lo Stato e le Regioni da qui in avanti, anche perché in Emilia-Romagna, così come a Bologna, manca all’appello della vaccinazione quasi il 20% tra docenti e personale che lavora nelle scuole a vario titolo. Intanto ieri però le Regioni, riunite nella Conferenza delle Regioni, hanno iniziato a fissare i loro “paletti” sui due temi più urgenti in questo momento: la revisione degli indicatori per le zone di rischio epidemiologico e il green pass. La posizione delle Regioni, Emilia-Romagna compresa, è molto chiara: «L’andamento della campagna consente di aggiornare gli indicatori a cui si legano l’assegnazione dei colori alle diverse zone e le conseguenti misure di restrizione». Oggi la Conferenza delle Regioni si riunirà di nuovo e metterà nero su bianco le proposte da dare al governo.

La crescita della variante DeltaLa richiesta di viale Aldo Moro, come degli altri territori, è di tenere conto soprattutto, a prescindere dall’aumento dei contagi, del dato delle ospedalizzazioni. Che, nonostante l'impennata dei nuovi casi verificatasi nell’ultima settimana principalmente per la predominanza della variante Delta, restano assolutamente contenute. Ieri, infatti, nonostante in Emilia-Romagna si siano registrati 185 nuovi casi (co
n il picco di 45 a Bologna) e il decesso di una 89enne di Reggio Emilia, i ricoveri hanno continuato a «tenere». I pazienti ricoverati in terapia intensiva in questo momento in Emilia-Romagna sono 15, uno in più rispetto al giorno prima, mentre sono 137 quelli ricoverati nei reparti Covid, 5 in meno dell’altro giorno. Le persone guarite, invece, sono 79 in più di lunedì.

La newsletter del Corriere di BolognaSe vuoi restare aggiornato sulle notizie di Bologna e dell’Emilia-Romagna iscriviti gratis alla newsletter del Corriere di Bologna. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui.

21 luglio 2021 (modifica il 21 luglio 2021 | 08:48)

© RIPRODUZIONE RISERVATA