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Edizione del 20/07/2021
Estratto da pag. 2
Covid, Costa: l`ipotesi del green pass è modulabile su base regionale
Covid, Costa: l'ipotesi del green pass è modulabile su base regionale "Rispetto all'estensione del green pass. l'idea è quella di pensare a una modulazione e gradualità a seconda del quadro della Regione. Se c'è una situazione che peggiora, automaticamente ci può essere un'applicazione più ampia del green pass". Lo ha detto il sottosegretario alla Salute Andrea Costa. Intanto in Italia hanno completato il ciclo vaccinale 27.120.766 di persone, pari al 50,21 % della popolazione over 12. Negli over 80 ha ricevuto entrambe le dosi l'89,81 %, mentre per la fascia 70-79 la copertura completa è al 77.95%. "La modifica dei parametri verrà fatta entro questa settimana e prima di venerdì, in modo che venerdì, quando decideremo ¡ colori per le Regioni, lo faremo già con i nuovi parametri. La decisione sarà presa in Cdm, probabilmente mercoledì o giovedì", aggiunge Costa, aggiungendo che "si darà molto più peso agli ospedalizzati e alle terapie intensive". Attenzione anche sulla scuola. "Dobbiamo guardare con fiducia alla ripartenza delle scuole - ha detto il ministro dell'istruzione Patrizio Bianchi - : stiamo lavorando moltissimo su questo, e abbiamo da tempo messo la scuola ¡n presenza come la nostra priorità assoluta. Lo abbiamo detto dall'inizio, quando durante l'ultima ondata abbiamo voluto che i bambini rimanessero a scuola e facessero gli esami in presenza, Anche l'apporto della scuola in estate, grande successo, ha consentito di recuperare moltissime attività perdute. Lavoriamo giorno e notte per riaprire in presenza". Noi ci troveremo questa settimana col Consiglio dei ministri e la decisione sull'obbligo vaccinale o meno per gli insegnanti andrà presa dall'intero collegio", ha aggiunto Bianchii. "Attualmente, mi ha comunicato ieri il generale Figliuolo, siamo all'84%" per quanto riguarda gli insegnanti ai quali è stata somministrata la prima dose, "e al 75% per la seconda: c'è stata una risposta molto responsabile e ne terremo conto". C'è attesa per quanto deciderà il governo di Mario Draghi sui tempi e sui modi dell'applicazione del green pass. Ci si chiede quale potrebbe essere la linea dell'esecutivo, ovvero, se seguirà il modello francese che introduce l'obbligo di presentazione di un lasciapassare vaccinale anche per l'accesso a bar e ristoranti oppure un'applicazione più blanda, ovvero soltanto per i viaggi a medio raggio, concerti e stadi. Le attenzioni sono puntate sulla cabina di regia che si riunirà domani, intanto, il mondo scientifico e la politica continua a dividersi. "Il Green pass non solo deve diventare obbligatorio per i ristoranti al chiuso, ma anche per i mezzi di trasporto pubblico come autobus e metropolitana", afferma il professor Walter Ricciardi, ordinario di Igiene e Sanità Pubblica all'Università Cattolica di Roma e consigliere del ministro della Salute, Roberto Speranza, in un'intervista con il "Messaggero". "Non possiamo obbligare le persone a vaccinarsi, però chi non lo vuole fare avrà meno opportunità o, quanto meno, dovrà eseguire un tampone antigenico ogni volta che vorrà frequentare luoghi affollati o usare i mezzi pubblici", aggiunge. Nel governo però restano i distinguo della Lega. Il leader del Carroccio, Matteo Salvini, rimarca la linea, "Per andare a San Siró, con SOmila persone, o a concerti, da 40mila, il Green Pass ha senso, ma sui treni pendolari no, per mangiare la pizza no. Mettiamo in sicurezza genitori e nonni senza punire nipoti e figli", dice in un'intervista con "la Repubblica". "Usiamo il modello tedesco, niente Pass, ma buon senso, educazione, regole. In Francia l'hanno reso obbligatorio sia perché la campagna vaccinale aveva difficoltà, sia per il crollo di popolarità di Macron". sottolinea Salvini. Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, in un'intervista con la "Gazzetta del Mezzogiorno", esprime una linea soft. "Se in una regione i contagi superano quota 50mila ma non aumentano i ricoveri, invece di chiudere tutto è meglio utilizzare gradualmente il green pass per tutte le occasioni di assembramento tipo cinema, teatri eccetera", dice. Ma "non
credo al momento che sia necessario intervenire anche su bar e ristoranti. Se poi - aggiunge - il numero dei positivi dovesse aumentare di molto si può estendere il lasciapassare settore per settore". Alle decisioni del governo guardano con particolare attenzione le Regioni alle prese con l'avvio della stagione turistica. Il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, dice "Concordo con Salvinijl certificato non può essere richiesto anche per andare in bagno. Se l'aumento dei contagi è contenuto e le strutture ospedaliere tengono, può servire però alla ripresa dell'attività di discoteche, stadi, organizzazioni di grandi eventi". Nel caso invece la curva dei ricoveri salisse ancora, per Fedriga "invece di chiusure generalizzate, potremmo decidere di aprire tutte le attività solo ai vaccinati. Ma spero non accada: sarebbe ingiusto far soffrire comparti già penalizzati". Per il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia "è inutile creare confusione intorno al green pass. Gli allarmismi sono dannosi per i cittadini, il turismo e per tutta l'economia nel suo complesso". "Il green pass - sottolinea il ministro - ha senso solo per entrare in discoteca o allo stadio o per partecipare a grandi eventi, che prevedono una grande affluenza di pubblico". -tit_org- Covid, Costa: l'ipotesi del green pass è modulabile su base regionale