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Edizione del 19/02/2020
Estratto da pag. 1
Distretti del cibo, 30 milioni in due bandi targati Mipaaf
Ma nel Piano per il Sud del ministro Provenzano è previsto il rafforzamento deicontratti di filiera e di distretto nell'agroalimentareFonte foto: © Marco Scisetti - FotoliaIl ministero per le Politiche agricole ha lanciato lunedì 17 febbraio 2020 iprimi bandi nazionali per il finanziamento dei Distretti del cibo, strumentoper garantire ulteriori risorse ed opportunità per la crescita e il rilancio alivello nazionale di filiere e territori. Sul piatto ci sono complessivamente30 milioni su due bandi distinti.Distretti del cibo in senso stretto: su tale bando sono stati appostati 18milioni di euro. Al via anche il bando per il finanziamento di contratti didistretto nell’area infetta colpita da Xylella fastidiosa. In questo casol’appostamento è di 12 milioni di euro. Per entrambi i bandi la scadenza per laconsegna delle istanze è il 17 aprile 2020. Le dichiarazioni della ministra Bellanova“Investiamo nella progettazione territoriale per favorire la crescita dell’Italia – ha detto la ministra alle Politiche agricole, Teresa Bellanova dallaSicilia, dove lunedì era impegnata in incontri e visite istituzionali anche inalcune aziende agroalimentari del palermitano – Dobbiamo sbloccare energie ed investimenti. L’agricoltura e l’agroalimentare sono un motore di idee,progetti, nuovi posti di lavoro. Di futuro”.“Abbiamo lavorato con le regioni per mettere a punto un bando, il primo, chedia stimolo a una nuova stagione dei distretti del cibo. C’è molto interesse efermento in tutti i territori, già questa è una scommessa vinta" ha aggiunto laBellanova. La ministra ha anche sottolineato come “L’Italia può essere unlaboratorio di buone pratiche, investendo sull’economia circolare, sullaricerca e su formule più forti di collaborazione tra agricoltori, allevatori,imprese di trasformazione e istituzioni. Noi ci siamo e vogliamo accompagnarequesto sviluppo”. In 63 si contenderanno 18 milioniLa ministra nella sua seconda dichiarazione richiama il lavoro del bando fattocon le regioni. Si tratta di un bando a sportello: chi per primo riesce apresentare l’istanza e ad avere l’ok per il contratto di distretto, taglia perprimo il traguardo del finanziamento del contratto di distretto.Ma al momento, al Registro nazionale dei Distretti del cibo – aggiornato dalMipaaf il 4 febbraio scorso - e che raccoglie tutte le realtà riconosciutedalle regioni, si contano già 64 Distretti, tra Agroalimentari di qualità,Biologici, Floristici, Vivaistici, Produttivi e Rurali. In particolare:Abbruzzo 5, Basilicata 4, Calabria 10, Lazio 3, Liguria 1, Lombardia 17,Piemonte 3, Puglia 3, di cui uno dedicato all’area colpita dalla Xylella,Sicilia 7 e Toscana 11.Sono quindi in questo bando già 63 soggetti a correre - e per appena 18 milioni – mentre su quelli successivi arriveranno le regioni che ora mancano, alcune importanti, come la Campania, che ha recentemente designato 24 distretti traAgroalimentari di qualità e Rurali, e che dovrà poi avviarli a definitivoriconoscimento. E che verosimilmente parteciperanno ad un secondo bando.I bandi in essere finanziano però progetti da 4 a 50 milioni di euro diinvestimenti con un’ampia tipologia di spese ammissibili: con un potenziale chevale molto più dei soldi messi a bando fino ad oggi, anche tenendo conto delbando monotematico sulla Xylella. “Laddove la richiesta di fondi superasse la disponibilità, è previsto un tetto massimo al contributo a fondo perduto persingolo programma di investimenti pari a 2,5 milioni di euro" recita ilcomunicato stampa del Mipaaf.Infine, la nota del Mipaaf sottolinea: “Le risorse disponibili per ilfinanziamento in conto capitale ammontano a 18 milioni di euro per il bando deidistretti del cibo e a 13 milioni di euro per il distretto Xylella, cheutilizza fondi diversi rispetto allo stanziamento di 300 milioni di euro delPiano recentemente approvato in Conferenza Stato-Regioni”.Tale formula sibillina lascerebbe intendere due cose: che vi siano 30 milionipronti subito - cosa vera - e che vi sia anche un ulteriore Piano dellaConferenza Stato-Regioni da 300 milioni di euro per i Distretti del ci
bo, maquesta ultima affermazione non è rispondente al vero. L'unico Pianorecentemente approvato dalla Conferenza stato regioni è quello si da 300milioni di euro, ma per il rilancio della zona infetta da Xylella fastidiosa. I bandi in essere, ecco le copertureIntanto, il primo bando per i Distretti, come visibile sin dall’epigrafe, ècoperto ancora dalla legge di bilancio per il 2018. Ecco come.Il comma 126 dell’articolo 1 della legge di bilancio per il 2018 prevedeva unariserva di 5 milioni per il Distretto del cibo nell’area della Xylellafastidiosa nel triennio 2018-2020, che diventa finalmente spendibile. A questacifra si aggiungono altri 5 milioni di euro provenienti dal Fondo sviluppo ecoesione tramite il decreto ministeriale varato a fine gennaio.A questo punto si arriva a 10 milioni e non a 12. E qui, a ben leggere ilbando, ci si rende conto che quello riservato alla Xylella attinge a non megliospecificati “fondi del Mipaaf” oltre a fondi eventualmente messi a disposizioneda Regione Puglia. Per i Distretti del cibo nel resto d’Italia entra in gioco il comma 499 dell’articolo 1, sempre della legge di bilancio per il 2018, che stanziava: 5milioni sul 2018, e dal 2019 in avanti ben 10 milioni all’anno. In pratica, nel2020, tra stanziamento corrente e residui attivi avanzano da spendere 25milioni, ma a questo punto ne vengono messi a bando solo 18. Questo perl’evidente motivo di avere una risorsa di riserva aggiuntiva da 7 milioni percoprire contratti di distretto con qualche progetto di grosse dimensioni olanciare un altro bando. Inoltre, anche in questo caso, le singole Regioni possono aggiungere altri soldi, secondo le proprie eventuali disponibilità. Legge di bilancio per il 2020, una possibile coperturaInoltre, atteso che i contratti di distretto si configurano anche comecontratti di filiera – è il caso dei distretti agroalimentari di qualità legatia prodotti tipici quali Dop e Igp - potrebbero essere attingibili altri 29,5milioni di euro questa volta sulla legge di bilancio per il 2020 e sul biennio2020/2021, secondo quanto previsto dal comma 507 dell’articolo 1. E magari sulsecondo bando, atteso che quelli in corsa non fanno riferimento diretto allalegge di bilancio 2020. Ma vale la pena ricordare che in tale norma i Distrettidel cibo non sono mai espressamente citati: e tali denari potrebbero concorrerecon altre forme di incentivazione.Ed è forse anche per questo motivo che Fabrizio Marzano, presidente diConfagricoltura Campania, nel commentare la designazione dei 24 distretticampani, parla di “Occasione colta a metà”, con specifico riferimento ad unaindividuazione delle filiere sui territori ancora troppo debole. I 300 milioni dell'emendamento al Milleproroghe mai approvatoE a questo punto una domanda sorge spontanea: dove sono i 300 milioni ed ilPiano della ConferenzaStato-Regioni? Forse si è fatta un po' di confusione. Inrealtà era stato presentato un emendamento al progetto di legge di conversionedel Decreto Milleproroghe, sostenuto, insieme ad altri, il 15 gennaio scorsodalla Conferenza delle Regioni con una propria posizione, in sede di audizione innanzi alle Commissioni Affari costituzionali e Bilancio riunite della Cameradei Deputati. L'emendamento, più precisamente, prevedeva un comma 4 bis all’articolo 10, contenente norme sull’agricoltura.Tale norma aggiuntiva del Milleproroghe 2020 – che non è stata mai approvatadalle Commissioni in sede referente - innalzava la provvista finanziaria dell’articolo 1, comma 499 della legge di bilancio per il 2018 a ben 50 milionidi euro negli anni 2020 e 2021, e a 100 milioni ciascuno sui successivi anni2022 e 2023: i 300 milioni cui fa incerto rifermento la nota stampa del Mipaaf. Pertanto, sulla questione di fiducia posta ieri dal Governo nell’aula diMontecitorio sul Milleproroghe non si gioca alcuna partita sui Distretti delcibo. Una corsia preferenziale per il Mezzogiorno dal Piano per il SudIl problema è che sui Distretti del cibo si è scritto e parlato molto estanziato poco, almeno sino ad ora. Un bluff? Non è detto: il Piano per il Sud,presentato a Gioia Tauro
dal ministro Giuseppe Provenzano, prevedeespressamente lo “Stanziamento di nuove risorse per l’incentivazione dei contratti di filiera e di distretto nel Mezzogiorno” nel settore agroalimentare. Stanziamento appunto che dovrà essere fatto: per ora si tratta solo di unapur lodevole linea politica, che, concordemente con la disciplina del Fondosviluppo e coesione, dovrebbe riservare almeno l’80% delle risorse alle regionimeridionali. Staremo a vedere.© AgroNotizie - riproduzione riservataFonte: AgroNotizieAutore: Mimmo PelagalliTag: agroalimentare prodotti tipici bandi leggi e decreti sviluppo ruralefiliera finanziamenti per l'agricoltura distretti del ciboTi è piaciuto questo articolo?Registrati gratisalla newsletter di AgroNotiziee ricevine altriUnisciti ad altre 217.780 persone iscritte!