gazzettadireggio.gelocal.it
Dir. Resp.
Tiratura: n.d. - Diffusione: n.d. - Lettori: 5351
Edizione del 15/07/2021
Estratto da pag. 1
Green pass, si va verso le stretta anche in Italia: le ipotesi in campo
Si fa strada nel governo l’idea di un certificato verde allargato, necessario sicuramente per partecipare ad eventi sportivi, andare a teatro, viaggiare. Dubbi su bar e ristoranti. Verso la revisioni dei parametri dei colori
ROMA. Non è detto che la via italiana alla “riforma” del green pass sarà la stessa adottata in Francia, quel che è certo è che si va verso una stretta. Si fa strada nel governo l’idea di un certificato verde allargato, necessario per partecipare ad eventi sportivi, andare a teatro, viaggiare in treno alla massima capienza e, chissà, forse anche per entrare al ristorante e al bar, proprio sul modello francese. Il modello francese non può essere preso così come è perché presenta profili di profonda incostituzionalità.La “strategia” con cui Emmanuel Macron ha ottenuto un’impennata delle prenotazioni di vaccino. La mossa del presidente francese. divide le forze politiche. Nella grande alleanza che sostiene il governo Draghi le posizioni sono diverse, per non dire antitetiche. Per questo motivo servirà una mediazione che porterà alla «via italiana», anticipa la ministra ai rapporti con il Parlamento Mariastella Gelmini.Dosi tagliate, la Regione corre ai ripari: in Toscana in 105mila cambiano il vaccinoIl tema del certificato verde, su cui si accende già uno scontro neppure troppo sotterraneo fra Lega, M5S e Pd, si intreccia anche con quello dei parametri per assegnare i colori alle Regioni, ora che i contagi sono in risalita spinti da variante Delta, tanto da far temere alcuni territori un ritorno alle restrizioni gialle. Molti fra i presidenti, uno su tutti Luca Zaia, chiedono che si tenga conto dei ricoveri e non più dei positivi per far scattare lo scivolamento da una fascia all’altra. Il governo sembra intenzionato ad affrontare le questioni in modo organico, compresa la proroga dello stato di emergenza, che potrebbe slittare di altri due mesi. Una cabina di regia col presidente del Consiglio Mario Draghi potrebbe tenersi già domani, giorno del monitoraggio e delle possibili ordinanze del ministro della Salute Roberto Speranza. Le nuove misure potrebbero entrare in vigore a metà della prossima settimana. «Non inseguiamo modelli stranieri ma certamente il governo valuterà di estendere l’utilizzo ad altri servizi nella logica di incentivare le vaccinazioni», conferma Gelmini. Quasi certo che per ottenere il certificato verde serviranno due dosi e non solo una come adesso. Difficile applicare il modello Macron, con l’obbligo di green pass per entrare al ristorante.Matteo Salvini, fra gli azionisti di maggioranza del governo, non vuole proprio sentire parlare. «Non devi tirare fuori siringa o tampone per andare a bere un cappuccino o mangiare una pizza. Se ci sono eventi particolarmente affollati, come può essere allo stadio, ci può essere una richiesta di controlli sacrosanta ma il vaccino deve essere una scelta consapevole non un obbligo» , dice il capo della Lega, lasciando intendere che neppure Draghi ama le scelte «estreme».Se il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri invece esorta a “fare subito come Macron” in Francia e a rivedere i parametri per le fasce di colore, il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga invita all’«equilibrio», perché «il nostro scopo è salvaguardare la salute dei cittadini e le attività economiche».Sui parametri le Regioni sembrano compatte e Fedriga chiede di valutare i ricoveri – che non stanno salendo – e non i contagi, trascinati invece dalla Delta (ieri oltre due mila, il doppio di una settimana fa). Sul green pass allargato invece Lazio, Campania, Emilia Romagna e Liguria, tra le altre, sono favorevoli, Lombardia e Veneto contrarie. «Decidiamo insieme come utilizzare al meglio il green pass», ribadisce il presidente friulano, ricordando che ora si ottiene anche se guariti o con un tampone negativo.Certo, l’Italia ha appena superato i 25 milioni di immunizzati contro il Covid, cioè il 46% della popolazione sopra i 12 anni ha completato il ciclo vaccinale, e dare impulso alla campagna, specie tra i giovani e gli over 60 che mancano all’appello, potrebbe blindare il Paese dal dilagare della Delta e dal altre varianti.In fondo, molti esperti lanciano l’allarme: le mutazioni potrebbero rendere inefficaci i vaccini. Al momento, avrebbero diritto al green pass
all’italiana (15 giorni dopo la prima dose) 34 milioni di persone. Nella versione europea (15 giorni da vaccinazione completa) gli aventi diritto a oggi scenderebbero a 19,5.Speranza è soddisfatto per i 28,4 milioni di green card già scaricate e giudica «un dato robusto» che l’85 per cento del personale della scuola abbia ricevuto almeno una dose. Il problema è che in questo settore, in vista della riapertura a settembre, si oscilla tra la vaccinazione completata in Friuli Venezia Giulia e il 43 per cento di docenti e ausiliari ancora non immunizzati in Sicilia (nell’isola ci sono anche 400 mila over 60 da vaccinare e la media attuale è di 2 mila al giorno).Il fenomeno macroscopico dell’ultimo periodo è che, a fronte di mezzo milione di inoculazioni giornaliere, si fanno nella stragrande maggioranza seconde dosi e sono pochissimi i nuovi vaccinati (ieri 469 mila richiami e appena 86 mila prime dosi). —© RIPRODUZIONE RISERVATA