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Edizione del 10/07/2021
Estratto da pag. 1
La truffa Zan
Annie Jordan la donna barbuta

Probabilmente qualche lettore penserà che io sia contro il ddl Zan: ebbene è vero, anzi verissimo! Ma non è per partito preso o, come impropriamente si dice, per omofobia: francamente a me delle preferenze sessuali  o di come si sente un qualsiasi essere umano non crea alcun problema: anche se in quel momento la sua percezione di sé la qualifichi come la reincarnazione di Giacomo Casanova o Nichi Vendola. Però non posso fare a meno di sottolineare come detta proposta sia divisiva non solo per l’aspetto attinente la libertà di pensiero, ma anche per quanto riguarda il rapporto con le lesbiche che hanno molto da dire. Qui di seguito l’intervista su Repubblica a Cristina Gramolini, presidente nazionale di Arcilesbica che dà un giudizio netto “così com’è non va bene perché minaccia i disitti delle donne e crea confusione e problemi”.

Più nel dettaglio la Gramolini dichiara “Sì alla approvazione del ddl Zan ma con modifiche”. Dopo alcune riflessione sul suo essere lesbica e sul come abbia sofferto questa sua condizione la signora dichiara “Questo conflitto sulla legge Zan mi addolora“ e qui di seguito alcune delle sue dichiarazioni che riporto virgolettate così come compaiono su Repubblica:

“Così com’è non va bene. Lo diciamo da mesi. Da quando il testo era in discussione alla Camera abbiamo scritto, fatto delle riunioni con Alessandro Zan per spiegargli che in quegli articoli ci sono grossi rischi di interpretazione che spalancano le porte a scenari aberranti”. In pratica la Gramolini dice che potrebbe verificarsi il caso che “chi critica le persone che vanno all’estero a fare la Gpa” (in sostanza la pratica dell’utero in affitto, ndr) potrebbe essere denunciato per omofobia. Per evitarli basterebbe compiere modifiche  come ha fatto il governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, che nel 2019 ha fatto una legge contro l’omotransfobia in cui c’è scritto chiaramente che la Regione non finanzierà quelle associazioni che promuovono la surrogazione di maternità“? Secondo la Gramolini è “ottuso” pretendere di non cambiare il ddl “di un millimetro pur in presenza di pesanti controindicazioni. Soprattutto sull’identità di genere“. Altro punto dolente riguarda appunto l’identità di genere “Specificare che l’identità di genere è l’identificazione percepita di sé anche se non corrispondente al sesso significa aprire un varco all’autodefinizione legale di genere. Basta dichiararsi donna all’anagrafe per diventarlo”. E facendo riferimento alle Olimpiadi di Tokio “Se un maschio dice che si sente donna e vuole partecipare ai tornei, con la Zan lo può fare”. In considerazione di tutto ciò la Gramolini ha spiegato di ritenere questa “una cattiva legge” perché “minaccia i diritti delle donne e ingenera solo confusione e problemi, aprendo a contenziosi legali a pioggia che pagheremo tutti”.

Con buona pace di chi vede una conquista di civiltà in una legge discriminatoria nei confronti delle donne, ed anticostituzionale nei confronti della libertà di pensiero

Elio Bitritto

 

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