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Dir. Resp.
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Edizione del 18/06/2021
Estratto da pag. 1
Sanità. Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl proclamano lo stato di agitazione dei lavoratori: "Nessun cambio di passo con il commissario Longo"
TweetI segretari generali regionali Calabria, Alessandra Baldari (FP CGIL), LucianaGiordano (CISL FP), Elio Bartoletti (UIL FPL), bocciano il commissariamentodella sanità in Calabria e proclamano lo stato di agitazione "del personaledella sanità pubblica e privata della regione Calabria e convocano per il 30giugno una assemblea sit-in da tenersi presso la cittadella regionale, localitàGermaneto dalle ore 10,00 fino a cessate esigenze".Riflettori puntati anche sulla nuova gestione Longo che "non ha certamentesegnato quel cambio di passo tanto atteso e auspicato da tutti, anzi semmai siregistra un atteggiamento arrogante probabilmente dettato dall'esigenza dicelare la propria incapacità e incompetenza in materia sanitaria", scrivono isindacati per poi passare nel dettaglio dei tanti problemi e difficoltà dellasanità calabrese."Che cos'è il Commissariamento della Sanità in Calabria? Una bufala a cui nonpossiamo più credere. Non solo non si prospettano i risultati tanto annunciatie attesi, ma ogni giorno che passa, viene dimostrato plasticamente dai dati chele azioni di risanamento e le iniziative urgenti da intraprendere perrestituire un minimo di dignità al Sistema sanitario calabrese non sono neanchelontanamente prese in considerazione dai supermanager e da chi è statodesignato per riordinare, rendere efficienti e mettere a regime, Aziende eStrutture sanitarie che ogni giorno di più precipitano nel degrado. Potremmostilare un lungo elenco, partendo dal crollo del soffitto del pronto soccorsodell'ospedale Spoke di Locri che ci ribalta agli onori delle cronache nazionalie fornisce l'immagine concreta di cosa sia l'abbandono, per scorrere poi i variproblemi ignorati e aggravati da una inerzia inaccettabile. Come si raggiungonoi LEA? Dov'è il Piano operativo? Come si riassestano i bilanci? Cosa viene dopola loro bocciatura? E le Assunzioni che sono il nodo fondamentale per farripartire il Sistema, sono state programmate? Quando si daranno leautorizzazioni per fare i concorsi? I piani di fabbisogno con quale logica sistanno formulando? E, ancora, che facciamo con tutto il personale in scadenza,assunto con contratti di ogni sorta interno o esternalizzato, reclutato nonsolo in tempo di pandemia, ma già prima per le gravi carenze numeriche a tuttinote? Quali servizi si potranno ancora pienamente erogare senza di loro? E chediciamo degli Atti Aziendali che non rispondono spesso e volentieri alleesigenze territoriali di pazienti e cittadini non solo bisognosi di assistenzama anche di prevenzione? Tutte domande inevase a cui la struttura commissarialesi sottrae. Infatti, la nuova gestione Longo non ha certamente segnato quelcambio di passo tanto atteso e auspicato da tutti, anzi semmai si registra unatteggiamento arrogante probabilmente dettato dall'esigenza di celare lapropria incapacità e incompetenza in materia sanitaria", si legge nella nota diBaldari, Giordano e Bartoletti."Senza citare la lunga teoria di disagi per utenti e lavoratori, la carenza diservizi e di risposte, riteniamo che vi siano dei punti nodali che, qualora vifosse la competenza, un concreto impegno e la volontà di scioglierli, sarebbefacile affrontare con tempestività e risolvere.Inoltre, la grave crisi pandemica ha disvelato con ampia chiarezza quanto sianostati e siano fondamentali l'impegno e l'abnegazione dei lavoratori del Sistemasanitario che, seppur in condizioni di grave disagio, anche senza adeguateprotezioni, nonostante la grave carenza di personale, hanno affrontato concoraggio e senza risparmiarsi la crisi sanitaria. Tanto che lo stesso Governo,di concerto con la Conferenza delle Regioni, ha stanziato risorse vincolate alfine di ristorare i sacrifici ed il rischio corso, così come per tutti ilavoratori anche per quelli della Calabria che, però, nonostante l'accordosindacale sottoscritto ormai da quasi un anno, e a differenza dei lavoratoridelle altre regioni, non hanno percepito nulla in ragione del pressapochismodella burocrazia regionale e della errata imputazione delle somme nel Decretodi assegnazione delle risorse alle Aziende. Non si p
ossono usare i soldistanziati dal governo con un fine ben preciso, premiare i lavoratori con unaindennità, per fare altro, ovvero compensare le spese straordinarie delpersonale impegnato a fronteggiare la pandemia. C'è una bella differenza traciò che contrattualmente è stabilito e un riconoscimento premiale di 16 milioniinghiottiti dai bilanci aziendali magari per contabilizzare un bel risparmio!Non ci stiamo e vogliamo il pieno rispetto dell'accordo su indennità Covid. Lapazienza non può essere abusata, gli operatori meritano risposte ed hannodiritto a ricevere le risorse destinate direttamente dal Governo a ristoro delloro impegno, nessuno può distrarle o spenderle in ragione di altre esigenze.Altrettanta negligenza e incompetenza si è manifestata, allorquando abbiamochiesto conto al Commissario alla Sanità, al Direttore generale delDipartimento salute, e alla funzionaria dell'Agenas presente ad uno dei rariincontri ottenuti, circa la delibera della Giunta regionale di stanziamentodelle somme a copertura del rinnovo del CCNL Sanità privata AIOP ARIS pari al50% del costo del rinnovo, ai sensi dell'intesa sottoscritta in Conferenzadelle Regioni con il supporto istituzionale anche del Governo che ha fatto dagarante. Con grande sorpresa abbiamo appurato che disconoscevano i terminidell'accordo e che con molta arroganza escludevano qualunque partecipazionefinanziaria della Regione al rinnovo, creando anche in questo caso un danno ailavoratori. Abbiamo più volte cercato il dialogo ed il confronto per dare uncontributo utile, ma, a parte la rarità e inefficacia degli incontri conclusisolo con annunci e promesse, oggi, sono stati travalicati i limiti dellecorrette relazioni sindacali, nel momento in cui il Commissario Longo haconvocato i rappresentanti dei lavoratori inutilmente, dati sopraggiuntiimpegni che non sono stati comunicati per tempo come avrebbe preteso il garboistituzionale e, mancando anche di buona educazione, li ha lasciati in attesa,senza alcuna notizia, così dimostrando quale sia il grado di rispetto e diconsiderazione per chi rappresenta la componente essenziale del sistemasanitario calabrese, i lavoratori".Tweet