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Edizione del 18/06/2021
Estratto da pag. 1
Solinas apre al Pd, Ganau si tira fuori. Dem incolpano stampa ma ecco l’audio
Con un post su Facebook il capogruppo del Pd, Gianfranco Ganau, si tira fuori dalla strategia politica di Christian Solinas annunciata ieri da Videolina e rilanciata dal nostro giornale vista l’importanza della notizia. Il governatore, stanco dei continui litigi con la Lega, vorrebbe cacciare il Carroccio della maggioranza e formare una Grande Coalizione centrista con la stampella del Pd. Ganau ha risposto con entusiasmo, a sentire l’intervista rilasciata a Videolina, parlando di soluzione “realistica e anche auspicabile”. Ma inspiegabilmente qualche ora dopo  prende le distanze accusando il nostro giornale di aver riproposto una “teoria assolutamente falsa”.

Il post di Ganau comincia così: “Ancora una volta Sardinia Post, riprendendo una mia dichiarazione ad altra testata sulla possibile costituzione di una forza centrista, ripropone la teoria secondo la quale il Partito democratico sarebbe disponibile ad entrare in Giunta regionale in sostituzione della Lega”. Intanto Ganau, come si può sentire nell’audio, parla di “Grande centro” che nel gergo politico non significa un partito, ma un’alleanza. Non solo: nello stesso post, rispondendo a un commento nel quale gli si faceva notare la sua convinta dichiarazione a Videolina, scrive testualmente: “Io non ho intenzione di costituire alcun grande centro, né tanto meno di farne parte”, ciò che smentisce nettamente l’entusiasmo di qualche ora prima.

Dal momento che Ganau nega, riproponiano l’audio sul servizio trasmesso dalla tv sarda nella parte in cui interviene anche il  capogruppo dem. Ganau parla in un blocco di tre interviste ad altrettanti esponenti della minoranza in Consiglio regionale. Riferendosi alla possibilità che Solinas cacci la Lega dalla sua maggioranza e formi una Grande Coalizione, il giornalista di Videolina sintetizza così prima di lanciare le tre reazioni: “All’iniziativa guardano con interesse anche le opposizioni, non proprio tutte”. La prima dichiarazione è quella del capogruppo di M5s, Michele Ciusa, che alla domanda fatta uguale a tutti gli intervistati, visto come è costruito il servizio tv, replica: “Se hanno problemi in maggioranza, se li devono risolvere loro. Noi crediamo che il lavoro per la Sardegna deve essere fatto in maniera diversa con un’altra visione”.

Quindi è il turno di Ganau. Che, come scritto sopra, premette: “Credo che l’ipotesi di un grande centro sia realistica e anche auspicabile”. E poi: “Il centro ha sempre avuto una funzione di equilibrio all’interno degli schieramenti politici e delle coalizioni”. Il terzo intervistato dello stesso blocco è il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, che  osserva: “Sarebbe un suicidio per chiunque praticasse questa strada. I cittadini elettori che in questo palazzo si faccia finta di litigare e poi sottobanco si stringano accordi”.

L’articolo prosegue dopo l’audio

Ganau, invece, su Facebook parla di “teoria assolutamente falsa come dimostra la quotidiana opera di opposizione portata avanti dal gruppo consiliare del Pd in Consiglio e fuori – si legge nel suo post -. Una volta per tutte: non c’è nessuna possibilità di un coinvolgimento” del Partito democratico “nelle disastrose politiche portate avanti da questa Giunta e da questa maggioranza cui siamo assolutamente alternativi”.

Nel servizio di Videolina, Ciusa, Ganau e Agus vengono sentiti insieme perché la Grande Coalizione di Solinas è, val la pena ripetere, proprio un Grande centro, di cui sono espressione, al netto dei Fratelli d’Italia, tutti gli altri partiti alleati di Solinas. Ovvero Udc, Riformatori, Forza Italia e Sardegna 20venti. È diventato un partito moderato anche il Psd’Az. Lo stesso Solinas, da cossighiano qual è, si avviò alla politica nelle fila della Dc. Tutti gli intervistati hanno risposto sullo stesso tema dell’alleanza centrista lanciata da Videolina, ma Ganau che sostiene di aver comentato una cosa diversa. Ma non si capisce ancora quale.

Il capogruppo del Pd, del resto, nel suo post non spiega perché nel servizio di Videolina il giornalista h
a introdotto le tre interviste spiegando espressamente che la Grande Coaliazione di Solinas non dispiaceva a pezzi della minoranza. E l’unico che ne ha parlato bene dell’ipotesi centrista è stato proprio l’esponente democratico.

Il nostro giornale, nell’articolo pubblicato ieri, ha citato anche il segretario regionale del Pd, Emanuele Cani, mettendo in evidenza la debole opposizione del capo democratico, rinsavito dopo l’investitura di Enrico Letta a leader nazionale e poi di nuovo finito dietro le quinte. Un aspetto, questo, che nel quadro della Grande Coalizione poteva essere letto come un segnale di sostegno a Solinas. Del resto non si può dire assente l’appoggio dato dal Pd alla sanità dell’era Solinas, con l’ingaggio da parte del governatore sardista di manager allineati col Partito democratico. 

Fatto sta che pure Cani, con tono piccato, ha inviato un comunicato stampa: “Leggiamo fantasiose ipotesi di nuove maggioranze in Consiglio regionale. Da queste ricostruzioni apprendiamo che il Pd potrebbe andare a sostenere l’Esecutivo che ha sempre contestato su più tavoli. Se fosse vero, sarebbe inaccettabile. Con grande delusione per chi grida già all’inciucio, siamo ben distanti dalla realtà. E queste ricostruzioni estive potranno essere catalogate come favole di fine stagione. Passatempo per giornate calde e afose. A scanso di equivoci ribadiamo il concetto che il Partito Democratico non ha in programma alcuna alleanza o accordo con il presidente della Regione Solinas e non fa parte di alcun disegno per modificare la maggioranza che lo sostiene. Le altre ricostruzioni sono fantasie di fine stagione”.

Se Solinas, a questo punto, voleva saggiare gli umori, dal Pd la posizione è arrivata chiara. I dem non hanno intenzione di assecondare la rivoluzione immaginata dal governatore per sbarazzarsi della Lega. Di certo per capire lo spirito poco unitario che anima l’opposizione in Aula, aiuta la rasoiata data da Ganau ai Progressisti, seppure  l’ex presidente dem non li abbia citati espressamente. Il capogruppo democratico ha concluso il suo post così: “Vorrei ricordare infine che, ad oggi, i consiglieri di minoranza passati con la maggioranza di centro-destra non sono stati certamente eletti nelle liste del nostro partito”.

Il riferimento di Ganau era per Franco Stara, entrato in Consiglio regionale attraverso la lista “Futuro Comune con Massimo Zedda“, una delle civiche da cui sono nati i Progressisti. Poi Stara è passato con Italia Viva di Matteo Renzi e di recente ha aderito all’Udc di Giorgio Oppi. Qualche anno fa era un sardista convinto, poi divorziò da Solinas e dal Psd’Az. Ma Ganau prova a mettere in ridicolo i Progressisti.

Al. Car.

(@alessacart on Twitter)