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Dir. Resp.
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Edizione del 04/06/2021
Estratto da pag. 1
AL RISTORANTE 6 A TAVOLA/ Addio alla regola del 4 senza senso e validità scientifica
“Ecco le domande finali per il nostro concorrente che si presenta sulla vita diRoberto Speranza. Vogliamo sapere da lei: fino al 3 giugno 2021, nei ristorantiin zona bianca, quanti posti a tavola al chiuso erano consentiti? A qualecomma, di quale articolo, di quale Dpcm l’allora ministro della Salute, RobertoSperanza, si era richiamato per fissare quel numero di persone per tavolo‘salvo che siano tutti conviventi’? Chi pronunciò queste parole: ‘Io sono traquelli che era per l’aumento dei posti a tavola, francamente li aumenterei a8-10, e poi liberalizzerei dai primi di luglio, quando dovremmo avere oltre 30milioni di persone con la prima dose del vaccino fatta’? L’allora leader diFratelli d’Italia, Giorgia Meloni, come definì quelle ‘misure restrittive,utili solo a danneggiare ulteriormente l’economia e i ristoratori’? Ha unminuto di tempo per rispondere”.Bollettino vaccini covid oggi 4 giugno/ Immunizzati totali a quota 23.16%Chissà se tra una ventina o trentina d’anni ci sarà un nuovo Mike Bongiorno conun nuovo “Rischiatutto” che imbandirà (è il caso di dirlo) simili domande perriandare con la memoria a una (poco nobile, anzi stravagante) disputa sulnumero di persone che in un ristorante al chiuso possono sedersi attorno a untavolo per gustarsi una bella cena in compagnia, in tempi di Covid (calante) edi vaccinazioni (crescenti). Roba non certo da cavalieri della tavola (rotondao quadrata poco importa), sta di fatto che simile querelle è stata oggetto perquasi 48 ore di tensioni e frizioni all’interno della stessa maggioranza, traministeri della Salute e degli Affari regionali e tra le Regioni e il governo.CINA/ "Il figlio unico era un tesoro sociale, ora 3 figli saranno solo per iricchi"Ieri, fortunatamente, la controversia ha trovato la sua più logica soluzione,che accontenta il buon senso, le esigenze dei ristoratori e gli italiani:l’esecutivo ha infatti accettato la proposta della Conferenza delle regioni edelle province autonome di far cadere i limiti all’aperto per le attività diristorazione e di estendere – in via temporanea, per farlo poi decadere dopodue settimane – il tetto massimo al chiuso da 4 a 6 persone per tavolo. Unacuriosità: per arrivare a questa decisione si è reso necessario riunire,attorno a un tavolo in una stanza al chiuso e per diverse ore, i 12 componentidel Comitato tecnico scientifico…ULTIME NOTIZIE/ Ultim'ora oggi: la nave dei veleni naufraga in Sri Lanka (4giugno)La disputa comunque si presta agli onori di un gioco a quiz di grande successopopolare, visto che resta un mistero capire cosa abbia spinto il ministroSperanza a rendere flambé una questione che avrebbe potuto e dovuto scorrerevia liscia come l’olio.Solo 24 ore prima, il presidente del Consiglio, Mario Draghi (in pratica, il“capo” di Speranza), intervenendo a Modena – per inciso, nel cuore diquell’Emilia per antonomasia sinonimo di buona cucina – aveva lanciato unchiaro segnale di ottimismo: “E’ la prima volta che esco da Roma da quando lapandemia si è cominciata ad attenuare, si percepisce sollievo, entusiasmo, unavoglia di ricominciare. I mesi della pandemia sono stati molto duri per ilavoratori e per le imprese ma, grazie ai sacrifici degli italiani e alla forteaccelerazione della campagna vaccinale, abbiamo davanti una fase nuova. Unafase di ripresa e fiducia”. Insomma, in un giorno di (tanto sospirata)ripartenza, con i ristoranti finalmente aperti anche al chiuso, parole disperanza a cui brindare.A ritappare subito le bottiglie stappate ci hanno però pensato le parole diSperanza (e qui la S maiuscola fa tutta la differenza del mondo): il suoministero si è infatti affrettato a sconvolgere il menù, “scongelando” dalfreezer in cui era finito l’articolo 27 del Dpcm dello scorso 2 marzo, lì dovesi legge, al comma 1, che “Il consumo al tavolo è consentito per un massimo diquattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi”. Limite valido inzona gialla e in zona bianca.La precisazione è andata subito di traverso, come un boccone indigesto dadeglutire, al ministero degli Affari regionali, che in accordo con tutte le
Regioni ha chiesto e ottenuto in men che non si dica “un approfondimento” perrisolvere e superare (come appunto è stato saggiamente fatto)“l’interpretazione sul limite massimo di 4 persone ai tavoli nei ristoranti”.Quindi, tutto è bene quel che finisce bene. Si imbandiscano i tavoli con letovaglie delle grandi occasioni, si dia briglia sciolta all’estro di chef ecuochi, si lasciano correre i camerieri, sotto con le prenotazioni, le comandee gli assaggi, si facciano saltare i tappi allo champagne e in alto i calici.Ammettiamo, però, per un attimo che quel limite di quattro fosse statoconfermato. Sarebbero scattati controlli e sanzioni? Il ministro della Saluteavrebbe sollecitato il titolare dell’Interno affinché inviasse occhiutiispettori a controllare che all’interno dei ristoranti venisse rispettataquella norma? In caso di inadempienza, sarebbe stato multato il ristoratore,colpevole di non aver verificato, con uno scrupolo degno del peggior Kgb,l’identità e il grado di parentela di ogni singolo commensale? Oppure lasanzione sarebbe stata pagata direttamente dal cliente colto in flagranza direato, il quale, dopo caffè e ammazzacaffé, avrebbe ricevuto la tremendamazzata di uno scontrino più Iva e ammenda (ovviamente salata)?Resta, infine, un dubbio: la regola dei quattro posti per tavolo, su cui ilministro era disposto a fare il diavolo a quattro, aveva qualche validitàscientifica? Da scienziati e virologi nessun cenno. Sappiamo per certo cheSperanza – da uomo di sinistra qual è, convinto assertore che sia compito delloStato vigilare sugli stili di vita dei cittadini –  non esita a farsi inquattro per la tutela della salute di noi cittadini, specie in questi mesi dipandemia. Fosse per lui, un giorno ci inviterebbe dalle colonne di ungiornalone mainstream a fare quattro passi ogni mattina, indossando ovviamentela mascherina d’ordinanza, per mantenere il nostro benessere fisico; un altroci consiglierebbe, dal pulpito di un Tg di prima serata, di fare solo quattrochiacchiere con gli amici, onde evitare il più possibile contatti prolungati,fonte di sicuri contagi; un altro ancora ci raccomanderebbe, intervistato amargine di un simposio scientifico di altissimo livello, di organizzare almassimo incontri a quattr’occhi per non creare inutili e pericolosiassembramenti. Quindi, per la proprietà transitiva e per Speranza, anche atavola quattro al massimo, dediti a un veloce e salutare “quattro salti inpadella”. Ma, signor ministro, permetta una domanda: e se quei quattro sifossero ritrovati invece al ristorante per mangiare a quattro palmenti, come lamettiamo con la salute, con gli stili di vita, con i chili di troppo dasmaltire eccetera eccetera?Il quesito resterà senza risposta, perché nel frattempo a ridare speranza (quila esse maiuscola fa tutta la differenza del mondo) ci ha pensato la Conferenzadelle Regioni. E mai come in questa circostanza, è proprio il caso di dirlo, ciè riuscita… in quattro e quattr’otto!© RIPRODUZIONE RISERVATA