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Edizione del 02/06/2021
Estratto da pag. 1
L’anatema di Berlusconi su Toti: “Questa operazione non lo porterà da nessuna parte”
La replica del cofondatore di Coraggio Italia: "Forza Italia ha sempre perso voti e non ha mai avviato una fase di rinnovamento"
Genova. L’operazione Toti-Brugnaro? “Mi ha rattristato, perché fa l’opposto di quello che sarebbe necessario: unire le forze per rilanciare una grande area liberale, cattolica, europeista, garantista, di governo del Paese. Questo è anche per il futuro il ruolo insostituibile di Forza Italia”. Dopo l’attacco sferrato ieri dai vertici liguri del partito, sul progetto politico Coraggio Italia portato avanti dal presidente ligure e dal sindaco di Venezia arriva anche la condanna di Silvio Berlusconi, il padre politico di entrambi, che oggi fa il punto in un’intervista a Il Giornale.

Un rimprovero che in verità suona più come un anatema: “Tutti i tentativi di frammentazione accaduti finora hanno avuto vita breve e nessuna prospettiva politica. Non capisco perché questa volta dovrebbe essere diverso. Per noi cambia poco, ma mi dispiace che alcuni amici parlamentari di Forza Italia si siano prestati ad una delle tante operazioni di palazzo, senza seguito nel Paese, che non li porterà da nessuna parte”. Qualche giorno fa il coordinatore Antonio Tajani li aveva paragonati ad Angelino Alfano e Denis Verdini.Parole che tuttavia non scalfiscono Giovanni Toti, che il parricidio l’aveva già commesso ai tempi della fondazione di Cambiamo!: “Berlusconi ha ragione quando dice che bisognerebbe aggregare un grande partito moderato, popolare, liberale, riformista. Ma ha torto perché non ha consentito a Forza Italia di diventarlo perdendo consensi ad ogni elezione e non avviando quel rinnovamento interno, quell’apertura, quella voglia di dialogo”, spiega stamattina ai microfoni di Radio Anch’io.



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“Forza Italia negli ultimi anni ha perso voti costantemente a tutte le elezioni – recrimina il governatore -. Quando divenni coordinatore insieme a Mara Carfagna chiedemmo a quel partito una stagione di riforme con azzeramento della classe dirigente, una ripartenza, allargamento dei confini alle liste civiche, proprio per fare quello che Berlusconi dice. Il problema è che quel partito non ha avuto il coraggio di farlo e tutti quelli che volevano farlo hanno traslocato altrove. Non so se Coraggio Italia avrà poco, discreto o molto successo. Fatto è che dentro Forza Italia sicuramente quello spazio non c’è”.

Nel frattempo il presidente ligure sulle pagine de Il Secolo XIX apre al dialogo con Renzi e Calenda: “Tecnicamente abbiamo posizioni molto vicine su tanti temi, ma nella pratica loro sono in una metà campo che non è la nostra. Noi siamo saldamente nel centrodestra, e lì resteremo. Saranno Renzi e Calenda a fare delle riflessioni, se stare con il M5s e con il Pd di ius soli e tassa di successione”. Un ammiccamento che a molti all’interno della coalizione continua a non piacere.