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Edizione del 31/05/2021
Estratto da pag. 1
Continua la discesa dei ricoveri Covid in terapia intensiva in Italia: secondo il monitoraggio di Agenas, al 30 maggio la percentuale sul territorio nazionale è del 12%, nettamente al di sotto della soglia critica, così come quella dei ricoveri all'11%. Il 10 maggio la percentuale delle intensive era del 24%: in tre settimane dunque il dato si è dimezzato. Tutte le regioni sono sotto la soglia critica dei ricoveri in intensiva e in area non critica. In dettaglio, i dati divisi per regione sono rispettivamente: Abruzzo 8% - 10%; Basilicata 2% - 13%; Calabria 11% - 26%; Campania 10% - 18%; Emilia Romagna 13% - 8%; Friuli Venezia Giulia 3% - 3%; Lazio 16% - 14%; Liguria 14% - 7%; Lombardia 17% - 13%; Marche 13% - 10%; Molise 5% - 4%; Alto Adige 3% - 4%; Trentino 14% - 4%; Piemonte 13% - 11%; Puglia 11% - 15%; Sardegna 6% - 9%; Sicilia 8% - 14%; Toscana 21% - 8%; Umbria 5% - 9%; Valle d'Aosta 3% - 3%; Veneto 5% - 5%.
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"E' un atteggiamento di prudenza valutare che, se l'immunizzazione da Covid non è duratura come per altri vaccini, vada pianificato che nel giro di 9-12 mesi ci sia un'altra somministrazione. Che siano i medici di famiglia a farlo è la cosa più logica, così come avviene per l'influenza. Ma a condizione che vengano tenuti in conto i carichi di lavoro". Lo ha detto all'Ansa il presidente della Federazione degli Ordini dei medici Filippo Anelli. Che chiede l'apertura di un tavolo sindacati-ministro della Salute perchè "per organizzare tutto con modalità ordinaria bisogna rafforzare la Medicina generale, e contrattualizzare un accordo".
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Intanto si continua a parlare del vaccino in vacanza. "La commissione salute della Conferenza delle Regioni sta lavorando sui vaccini in vacanza, valutando quello che è applicabile perché tutti noi vorremmo fare i vaccini dappertutto ma dobbiamo valutare quello che è realizzabile". Lo ha dichiarato il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, nel corso di un collegamento con 'Un giorno da pecora' su Rai Radio1. "Io ipotizzo che si andrà verso la possibilità di fare la seconda dose in vacanza nel caso di soggiorni più lunghi, mentre per quelli più brevi si lavorerà sulla possibilità di spostare la seconda dose in base al tipo di vaccino", ha sottolineato Fedriga.
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