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Edizione del 30/05/2021
Estratto da pag. 1
Riapertura ristoranti al chiuso, spiagge e mascherine: le nuove regole
Dal 1 giugno riaprono finalmente anche al chiuso bar, pub e ristoranti. Ma fa discutere l''indicazione sulla mascherina, che deve essere indossata sempre, tranne quando si mangia e si beve. Green pass per matrimoni e cerimonie, 10mq per ombrelloni nelle spiagge.
Tre Regioni in zona bianca da domani, lunedì 31 maggio, con nuove regole, riaperture secondo le linee guida del Cts e abolizione del coprifuoco. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della cabina di regia del 28 maggio, ha infatti firmato una nuova ordinanza con ulteriori misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19. L’ordinanza, che entrerà in vigore da lunedì 31 maggio, dispone il passaggio di Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna in area bianca. Tutte le altre Regioni e Province Autonome restano in zona gialla.

Nelle linee guida delle Regioni vengono introdotte alcune modifiche ai protocolli fino ad oggi in vigore: non ci sarà più il limite di massimo 4 persone al tavolo al ristorante e si potrà usufruire delle docce nelle piscine termali e nei centri benessere.

Martedì 1 giugno ci sarà la riapertura dei ristoranti al chiuso in tutta Italia. Boccata di ossigeno dunque per i locali senza spazi all’aperto che potranno tornare a lavorare, aprendo sia a pranzo che a cena.

Non cambia nulla per le feste relative a matrimoni, battesimi, cresime e comunioni: sia che la cerimonia si svolga in area bianca, sia – dal 15 giugno – che si celebri in zona gialla, i partecipanti dovranno avere il green pass, vale a dire il certificato di vaccinazione, di avvenuta guarigione o un tampone con esito negativo effettuato nelle 48 ore precedenti la partecipazione all’evento previsto dal decreto del 18 maggio.

La precisazione è arrivata in una nota della Conferenza delle Regioni e del ministero della Salute dopo che fonti degli enti locali avevano sostenuto che non fosse necessario. “Le feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose, anche al chiuso – scrivono Regioni e ministero – devono svolgersi nel rispetto di protocolli e linee guida” previsti dal decreto legge 33 del 2020 e “con la prescrizione che i partecipanti siano muniti di una delle certificazioni verdi di cui all’articolo 9” del decreto del 18 maggio “anche in zona bianca”.

Per le cerimonie è “consentita la partecipazione solo a coloro che sono in possesso di uno dei requisiti per la green card” e serve “definire il numero massimo di presenze contemporanee in relazione ai volumi di spazio”.

Per la ristorazione, la novità più rilevante è che non ci sarà più la regola di massimo 4 persone al tavolo, anche se andrà sempre definito il numero massimo di presenza. Resta il metro di distanza tra i tavoli e l’obbligo di utilizzo della mascherina per andare in bagno, pagare il conto, entrare o uscire dalla sala.

Fa discutere proprio l’indicazione del Cts sulla mascherina, che deve essere indossata sempre, tranne quando si mangia e si beve: “I clienti dovranno indossare la mascherina a protezione delle vie respiratorie in ogni occasione in cui non sono seduti al tavolo tranne nei momenti del bere e del mangiare”, si legge nelle linee guida del Cts alle Regioni.

L’altra novità riguarda le piscine termali e i centri benessere: sarà possibile utilizzare le docce purché sia garantita una distanza di due metri, un adeguato ricambio dell’aria e una ripetuta pulizia dei locali nel corso della giornata.

Per le spiagge, va garantita una superficie di 10 metri quadri per ogni ombrellone e sono consentiti surf, windsurf, kitesurf e racchettoni mentre restano vietate tutte quelle attività “ludico-sportive che possono dar luogo ad assembramenti”. Tra gli impianti di risalita, infine, potranno viaggiare al 100% della capienza solo le seggiovie, mentre cabinovie e funivie dovranno andare al 50%. In tutti sarà obbligatoria la mascherina.

 

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