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Edizione del 30/05/2021
Estratto da pag. 1
Covid pass per i matrimoni: elenco invitati e musica dal vivo. Le nuove regole
Da lunedì via ai banchetti in Friuli, Molise e Sardegna. Ecco le date chiave per festeggiare matrimoni, battesimi, cresime e comunioni nelle altre regioni
Milano, 30 maggio - I promessi sposi potranno legarsi in matrimonio. A separare, nei 15 mesi più interminabili del nuovo millennio, migliaia di coppie dal fatidico passo fino all'altare non è stato un novello don Rodrigo ma la più temibile pandemia. Ora che, grazie soprattutto alla campagna di vaccinazione, i numeri del contagio segnano un netto calo (il bollettino Covid di ieri registrava 3.351 positivi) è possibile riaffacciarsi alla normalità. E migliaia di coppie potranno finalmente coronare il loro sogno d'amore.
I primi a convolare a nozze saranno i residenti delle tre regioni che da lunedì entrano in zona bianca, Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna, mentre nelle altre regioni bisognerà aspettare l'ingresso in questa fascia oppure direttamente la data del 15 giugno, quando è prevista dal decreto la ripartenza dell'intero settore. Ma ecco le nuove regole.
Per le feste relative a matrimoni, battesimi, cresime e comunioni, sia che la cerimonia si svolga in area bianca, sia - dal 15 giugno - che si celebri in zona gialla, i partecipanti dovranno avere il green pass, vale a dire il certificato di vaccinazione, di avvenuta guarigione o un tampone con esito negativo effettuato nelle 48 ore precedenti la partecipazione all'evento previsto dal decreto del 18 maggio. La precisazione è arrivata in una nota della Conferenza delle Regioni e del ministero della Salute dopo che fonti degli enti locali avevano sostenuto che non fosse necessario. "Le feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose, anche al chiuso - scrivono Regioni e ministero - devono svolgersi nel rispetto di protocolli e linee guida" previsti dal decreto legge 33 del 2020 e "con la prescrizione che i partecipanti siano muniti di una delle certificazioni verdi di cui all'articolo 9" del decreto del 18 maggio «anche in zona bianca".
Non è fissato un numero massimo di invitati né di persone che devono sedere allo stesso tavolo purché sia rispettata la regola del distanziamento, a meno che non si tratti di conviventi. Al tavolo potranno quindi sedere più di 4 persone, come già previsto per i ristoranti. Deve invece essere definito il "numero massimo di presenze contemporanee in relazione ai volumi di spazio del locale, ai ricambi d'aria e alla possibilità di creare aggregazioni in tutto il percorso di entrata, presenza e uscita". Inoltre è necessario mantenere l'elenco dei presenti ad ogni singolo evento per 14 giorni. Sarà possibile allietare la festa con musica dal vivo purché tra gli artisti e il pubblico ci sia sempre il distanziamento di almeno tre metri.
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