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Dir. Resp.
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Edizione del 29/05/2021
Estratto da pag. 1
Fedriga: “Serve prudenza per la zona bianca, ma non bisogna penalizzare l’economia”
L’intervento del governatore del Fvg: “Quando si ha un''incidenza bassissima, non si può pensare di continuare a penalizzare attività economiche, sarebbe anche incomprensibile verso i cittadini
TRIESTE "Penso che la prudenza" per il passaggio di alcune Regioni in zona bianca "sia stata utilizzata con le linee guida, cioè mantenendo quindi delle regole per tutelare la salute dei cittadini. Detto questo non si può pensare che quando si ha un'incidenza, da me questa settimana pari a 18 casi ogni 100 mila abitanti, bassissima, di continuare a penalizzare attività economiche e soprattutto lavoro, perché sarebbe anche incomprensibile verso i cittadini".Leggi ancheIl ministro anticipa il salto in zona bianca: in Friuli Venezia Giulia stop alle restrizioni a partire da lunedì 31 maggioCosì il presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, è intervenuto nella mattinata di sabato 29 maggio ai microfoni di Rtl 102.5, a chi gli chiedeva se il passaggio di alcuni territori in zona bianca da lunedì fosse prematuro."La battaglia alla pandemia - ha aggiunto Fedriga - la si vince condividendo con la nostra comunità e cercando di remare tutti nella stessa direzione. Quando vengono fatte misure incomprensibili sono anche poco efficaci perché la gente cerca di eluderle non di difendersi vicendevolmente".Leggi ancheNuove regole: niente green pass per i matrimoni, via la mascherina quando si è seduti al ristorante«Proprio nell'ultimo decreto che ha fatto il Governo Draghi c'è stato un netto cambio di passo rispetto al passato, c'è stato un ascolto molto più approfondito delle istanze che arrivavano dai territori» ha ribadito il governatore. Le istanze dei territori, ha precisato, «sono arrivate sempre in modo unitario sia quando il presidente della Conferenza era Stefano Bonaccini sia con me: stiamo cercando di muoverci in modo unitario. Non guardiamo al colore politico della Regione o alla collocazione geografica, ma si cerca sempre di trovare una sintesi per arrivare a soluzioni nazionali».Leggi ancheVaccini, dal 3 giugno via libera a tutte le fasce di età. “Se via libera dell'Aifa, si parte anche con i 12-15enni”Ad esempio, sui numeri che l'Italia sta facendo sui vaccini «gran parte del merito è delle Regioni, che hanno messo a disposizione il proprio personale, stanno facendo gli hub e tutta l'organizzazione sul territorio. E oggettivamente anche un cambio di passo della struttura commissariale con Figliuolo che fornisce più vaccini. Questo è il successo dell'alleanza tra istituzioni».