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Edizione del 27/05/2021
Estratto da pag. 1
Bologna, la festa nazionale dell’Unità per spingere le elezioni comunali
Il Pd punta sul Parco Nord per la kermesse ma potrebbe attendere il risultato delle primarie prima del via libera definitivo
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La Festa dell’Unità di Bologna (foto archivio)



La Festa nazionale dell’Unità marcia verso Bologna, con l’obiettivo di diventare un volano per la campagna elettorale del Pd in vista delle Amministrative d’autunno. Le date per la kermesse al Parco Nord, la seconda nell’era della pandemia, sono già fissate: da venerdì 27 agosto a domenica 20 settembre. Di fatto un gigantesco palcoscenico elettorale per il centrosinistra e il candidato sindaco che uscirà vincitore dalla sfida ai gazebo del 20 giugno tra l’assessore Matteo Lepore e la sindaca Isabella Conti. Ma se i Democratici si dicono da tempo certi della vittoria di Lepore, unico candidato del partito in campo, la prudenza del caso starebbe spingendo il Pd ad aspettare comunque l’esito delle primarie prima di accendere le luci della ribalta nazionale sul Parco Nord.



Il derby con Modena L’anno scorso i riflettori furono tutti puntati su Modena. A Ponte Alto l’allora premier Giuseppe Conte venne accolto dai volontari come uno di famiglia, mentre Nicola Zingaretti e Stefano Bonaccini siglarono una pace armata alla Festa dopo settimane di gelo e frizioni sulla leadership del Pd. Un’era geologica fa. Oggi il premier è Mario Draghi e il governo giallorosso è storia, Enrico Letta è il segretario del Pd e Stefano Bonaccini non è più alla guida della Conferenza delle Regioni (anche se resta un nome da tenere d’occhio per quando la leadership del partito tornerà contendibile). I dem modenesi, che amano la competizione con i bolognesi, hanno spinto sull’acceleratore anche stavolta. La loro kermesse cittadina partirà il 4 giugno e aspira a essere la prima Festa dell’Unità che aprirà i battenti in Italia dopo la terza ondata del Covid. Non sarà però la Festa nazionale.

A Bologna per spingere le amministrative A Bologna, per il momento, si attende l’ufficialità della luce verde (anche se qualcuno direbbe ancora rossa). «Abbiamo avanzato da tempo la richiesta di ospitare la Festa nazionale, come avevamo fatto già negli ultimi due anni, ma aspettiamo un feedback da Roma», allarga le braccia Lele Roveri, storico responsabile della kermesse bolognese, tra gli autori del ritorno al Parco Nord dopo la famigerata edizione in Fiera durante la segreteria di Francesco Critelli. In attesa dell’ufficialità si procede già in quella direzione. Alcuni giorni fa, durante un incontro con il partito modenese, dal Nazareno hanno chiarito che quest’anno si punta su Bologna per la Festa nazionale, proprio nell’ottica di spingere il Pd e il centrosinistra verso le Amministrative d’autunno. A quel punto, oltre al segretario nazionale Enrico Letta e ai principali ministri del governo, si lavorerà anche per portare al Parco Nord il premier Mario Draghi, come avvenne l’anno scorso a Modena con Giuseppe Conte.

I test delle feste territoriali Il banco di prova saranno, come sempre, le Feste territoriali. Le prime partiranno dal 15 giugno al Parco dei Giardini a Corticella, a Borgo Panigale e a Castelmaggiore. Si attende ancora chiarezza sui protocolli anti-Covid che saranno in vigore nelle prossime settimane, ma nonostante dal primo giugno ci sarà il via libera alla cene al chiuso al Parco Nord si lavorerà per lasciare i tavoli dei ristoranti il più possibile all’aperto come lo scorso anno, limitando anche i posti in platea per incontri e dibattiti in presenza.

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27 maggio 2021 (modifica il 27 maggio 2021 | 17:47)

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