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Edizione del 27/05/2021
Estratto da pag. 1
Zona bianca: sparisce il coprifuoco. Ecco tutte le regole
Da lunedì Friuli, Molise e Sardegna dovrebbero essere le prime regioni ad entrare nella fascia più ambita. Restano però le regole base anti-contagio
Da lunedì Friuli, Molise e Sardegna dovrebbero essere le prime regioni ad entrare nella fascia più ambita. Restano però le regole base anti-contagio

Firenze, 27 maggio 2021 - Niente coprifuoco, quindi via libera agli spostamenti dopo le 23. E quindi via libera, una volta entrate in zona bianca, a matrimoni e cerimonie, parchi tematici e di divertimento (in zona gialla sarebbero potuti partire dal 15 giugno), fiere ed esposizioni (sinora aperte in in zona gialla dal 15 giugno), corsi di formazione, piscine coperte, impianti sportivi al chiuso, centri benessere, convegni e congressi, centri culturali, sale giochi, bingo, sale scommesse e casinò (sinora in zona gialla dal primo luglio). Il ministro Speranza ha però detto no alla richiesta delle Regioni di riaprire anche le discoteche, sia pure solo per chi ha il green pass.

Si chiama ‘zona bianca’ ma certo non è un ritorno alla normalità dei bei tempi andati. Restano infatti in vigore le regole-principe alla base della prevenzione, quindi sì alla mascherina, al distanziamento, all’attenta igiene delle mani e all’areazione e sanificazione dei luoghi chiusi. Si comincia ormai a vedere la luce in fondo al lungo tunnel della pandemia. Nell’incontro tra il ministro Speranza e il presidente della conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, è stato messo nero su bianco che una volta che una regione raggiungerà l’agognato colore bianco potrà riaprire praticamente tutto. Le Regioni avrebbero tanto desiderato il nulla osta anche per le disco, a patto di far entrare solo chi è munito di green pass, ma Speranza ha scosso la testa. Per il ballo, c’è da aspettare ancora un po’.

Il monitoraggio di venerdì dovrebbe sancire da lunedì 31 maggio la promozione a bianca di tre regioni: Sardegna, Friuli Venezia Giulia e Molise. Dopo sette giorni (7 giugno) dovrebbe essere la volta di Abruzzo, Liguria, Umbria e Veneto e la settimana successiva (14 giugno) potrebbe toccare a Lombardia, Emilia Romagna e Lazio, con qualche speranza anche per Piemonte, Puglia e Toscana.

Ricordiamo che per entrare in questa zona serve avere uno 'scenario di tipo 1', un livello di rischio 'basso' e un tasso di incidenza sotto i 50 casi su 100mila abitanti per tre settimane consecutive. QUI TUTTE LE REGOLE

Per la Toscana il colore bianco dovrebbe arrivare il 14 giugno. In questa regione nei giorni scorsi c’erano circa 70 casi settimanali ogni centomila abitanti. Un dato ancora troppo alto per la zona bianca, ma comunque in discesa: tutti gli indicatori sono in calo, sia la percentuale delle positività sui primi tamponi che la presenza negli ospedali. Molto buoni poi i numeri riguardanti le isole. Si torna infatti a invocare il bianco per l’arcipelago toscano, isola d’Elba in primis.

L’Umbria potrebbe andare in zona bianca a partire dal 7 giugno. Le autorità monitorano la situazione, ma il diffondersi del contagio è ampiamente sotto controllo. L'Umbria attualmente ha circa 42 casi ogni centomila abitanti, per cui al momento rientra in pieno nella zona bianca.

Anche la Liguria potrebbe raggiungere la zona bianca a partire dal 7 giugno. I numeri sono buoni in tutte e quattro le province (Imperia, Savona, Genova e La Spezia). Attualmente la Liguria conta 42 casi settimanali ogni centomila abitanti, un dato che sembra mettere al riparo da possibili brutte sorprese.

“Con la zona bianca - mette la mani avanti il presidente della conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, - vengono meno tutte le limitazioni che ci siamo dati in questo periodo”. Ma «non c'è dubbio», aggiunge, che in caso di recrudescenza della pandemia e di cambi di colore si ritorni a misure più restrittive. “Grazie alla Conferenza delle Regioni - dice, - abbiamo modificato i parametri per la valutazione delle aree di rischio: non si guarda più all'Rt, ma all'incidenza principalmente e all'occupazione dei posti letto in area medica e terapia intensiva”. “In zona bianca - ribadisce, - si potranno riaprire i parchi tematici, gli spettacoli anche viaggianti, le fiere e le mani
festazioni, le piscine al chiuso, i matrimoni e altre cerimonie, le sale gioco e scommesse e i casinò''. Per quanto riguarda la possibilità di fare i vaccini in vacanza, prosegue il presidente del Friuli Venezia Giulia, ''la commissione Salute della Conferenza ha ricevuto il mandato per valutare quali siano le condizioni di attuabilità. È ovvio che piacerebbe a tutti noi garantire la vaccinazione anche a chi si sposta. E certamente stiamo ragionando sul range di tempo in cui può essere fatto il richiamo della vaccinazione e come, su quella base, organizzare la cosa più utile per tutti''. Restano tuttavia, per Fedriga, delle preoccupazioni sull'inizio della stagione turistica: ''Quella di reimportare l'infezione con chi arriva dall'estero. Ma dal primo luglio partirà il pass europeo che viene rilasciato se si è vaccinati, se si è guariti dal Covid nei sei mesi precedenti o se si ha un tampone negativo recente, ma il clima, fra gli albergatori, è in netto miglioramento, ma è chiaro che non potremo paragonare questa stagione a quella del 2019. Ma tutti guardano avanti''.

"Con l'accordo di ieri, alcune regioni italiane già da lunedì della prossima settimana saranno in zona bianca. Sparisce dunque il coprifuoco e si potranno anticipare le riaperture di quelle attività al chiuso come piscine, centri benessere e termali. Dovremo aspettare i dati di domani, ma l'andamento è questo. Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna dovrebbero essere le prime regioni bianche". Lo ha detto Mariastella Gelmini, ministra degli Affari regionali, ospite di 'Radio Anch'io', su Radio1. "Rimane l'obbligo di mascherina - ha ricordato, - ma è un progressivo ritorno verso la normalità. Non è un liberi tutti, restano le precauzioni, ma grazie alla riduzione dei contagi e del numero delle vittime e alla buona riuscita della campagna vaccinale, stiamo andando in una buona direzione".

I protocolli per la riapertura delle attività produttive, approvati il 20 maggio dalla conferenza delle Regioni, sono stati sottoposti a revisione da parte del comitato tecnico scientifico, che li ha poi trasmessi alla Conferenza. E qui le Regioni hanno storto un po’ la bocca perchè avrebbero voluto misure ancor meno restrittive. Ecco che per la ristorazione e le cerimonie il Cts non indica più un numero massimo di persone per tavolo ma evidenzia che “occorre stabilire il numero massimo di presenze contemporanee in relazione ai volumi di spazio e ai ricambio d’aria e alla possibilità di creare aggregazioni in tutto il percorso di entrata, presenza e uscita”, e stabilisce che per i locali al chiuso “i clienti dovranno indossare la mascherina a protezione delle vie respiratore, tranne nei momenti del bere e del mangiare”. In tutte le attività ricettive, della ristorazione, negli stabilimenti balneari, i cinema, i teatri, “sarebbe auspicabile la prenotazione obbligatoria così come i recquisti del green pass e il mantenimento degli elenchi per 14 giorni”. Il comitato raccomanda poi che “per tutte le attività e per tutti lavoratori che non possono mantenere il distanziamento interpersonale bisognerà prevedere il possesso di uno dei requisiti previsti dal green pass». Per i matrimoni si suggerisce di “consentire la partecipazione solo a coloro che sono in possesso di uno dei requisiti per il green pass” e di “definire il numero massimo di presenze contemporanee in relazione ai volumi di spazio”. In spiagge e stabilimenti balneari dovrà essere deciso “il numero massimo di presenze contemporanee in relazione ai volumi di spazio e ai ricambi d’aria e alla possibilità di creare aggregazioni in tutto il percorso di entrata, presenza e uscita”. Sulle linee guida l’ultima parola sarà comunque del ministero della Salute, che deciderà a giorni.

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