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Edizione del 27/05/2021
Estratto da pag. 1
Nelle zone bianche via il coprifuoco. Fedriga: «Riapriranno fiere, parchi, sale gioco e piscine al chiuso»
Il presidente della Conferenza delle Regioni, e governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga esprime la sua soddisfazione parlando delle riaperture e del calendario deciso insieme al Governo. «Su nostra richiesta, le Regioni potranno far cadere il coprifuoco appena si troveranno in zona bianca. Questo supera il decreto e anticipa le aperture che sarebbero dovute arrivare in luglio», ha detto Fedriga al Corriere della Sera. «Con il ministro abbiamo raggiunto l'accordo. Dato il notevole miglioramento dei dati sulla pandemia, si potranno anticipare molte riaperture e, ferme restando le norme sul distanziamento, si potrà davvero ripartire».
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«Con gli altri presidenti di regione abbiamo condiviso la proposta da avanzare al governo: in zona bianca si potranno riaprire i parchi tematici, gli spettacoli anche viaggianti, le fiere e le manifestazioni, le piscine al chiuso, i matrimoni e altre cerimonie, le sale gioco e scommesse e i casinò». Per quanto riguarda la possibilità di fare i vaccini in vacanza, prosegue il presidente del Friuli Venezia Giulia, «giusto ieri la commissione Salute della Conferenza ha ricevuto il mandato per valutare quali siano le condizioni di attuabilità. È ovvio che piacerebbe a tutti noi garantire la vaccinazione anche a chi si sposta. E certamente stiamo ragionando sul range di tempo in cui può essere fatto il richiamo della vaccinazione e come, su quella base, organizzare la cosa più utile per tutti».
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Restano tuttavia per Fedriga, delle preoccupazioni sull'inizio della stagione turistica: «Quella di reimportare l'infezione con chi arriva dall'estero. Ma dal primo luglio partirà il pass europeo che viene rilasciato se si è vaccinati, se si è guariti dal Covid nei sei mesi precedenti o se si ha un tampone negativo recente, ma il clima, fra gli albergatori, è in netto miglioramento, ma è chiaro che non potremo paragonare questa stagione a quella del 2019. Ma tutti guardano avanti». Quanto al Pnrr, dice Fedriga, «ora stiamo impostando le modalità di collaborazione con il governo: è fondamentale che ci sia una regia che metta insieme i diversi progetti. Perché ovviamente il Piano dovrà integrarsi con gli altri progetti già esistenti, della Regione, dello Stato e dell'Unione. Il che non è semplicissimo. La preoccupazione che ho è il non vedere coinvolte le Regioni in modo sufficiente. Però, devo dire che mi pare che il governo sia consapevole della necessità di decidere le cose insieme. Non per nostre smanie di protagonismo, ma per poter fare bene. Altrimenti, rischiamo che ci sfugga la ripresa dopo un anno e mezzo di pandemia».
Infine Fedriga esprime la propria opinione riguardo la proposta secondo cui la sanità debba ritornare statale: «Io penso che questa sia una visione lontana dalla realtà. Le Regioni, al contrario, in questa prova difficilissima hanno dato una risposta importante. Quando ancora del Covid non si sapeva niente e fioccavano facili giudizi, le Regioni hanno garantito la risposta ospedaliera. Con tutti i limiti e i problemi che ci sono stati, e che abbiamo visto ovunque nel mondo, non credo che la risposta sarebbe stata migliore con un sistema centralizzato. Del resto, un esempio chiaro sono le Regioni commissariate, in cui le scelte vengono prese direttamente dallo Stato».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 27 Maggio 2021, 14:20
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