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Edizione del 27/05/2021
Estratto da pag. 1
Fedriga: «Ora concentriamoci sul Recovery. Roma ci coinvolga in modo adeguato»
Il presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia: «Solo così non ci sfuggirà la ripresa». La maggior preoccupazione in questa fase è quella di...
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«Su nostra richiesta, le Regioni potranno far cadere il coprifuoco appena si troveranno in zona bianca. Questo supera il decreto e anticipa le aperture che sarebbero dovute arrivare in luglio». Massimiliano Fedriga è soddisfatto. Il presidente della Conferenza delle Regioni, che è anche il governatore del Friuli-Venezia Giulia, ha appena concluso la sua riunione con il ministro alla Salute Roberto Speranza in cui ha rappresentato la posizione dei colleghi.



Non ci saranno sorprese? Le vostre richieste saranno recepite dal governo?«Sì, con il ministro abbiamo raggiunto l’accordo. Dato il notevole miglioramento dei dati sulla pandemia, si potranno anticipare molte riaperture e, ferme restando le norme sul distanziamento, si potrà davvero ripartire».



I suoi colleghi presidenti erano tutti d’accordo?«Direi proprio di sì. Abbiamo condiviso la proposta da avanzare al governo».

Quali saranno le novità?«In zona bianca si potranno riaprire i parchi tematici, gli spettacoli anche viaggianti, le fiere e le manifestazioni, le piscine al chiuso, i matrimoni e altre cerimonie, le sale gioco e scommesse e i casinò».

Si può pensare a un stagione turistica con meno preoccupazioni. Avete parlato anche di vaccini in vacanza?«Giusto ieri la commissione Salute della Conferenza ha ricevuto il mandato per valutare quali siano le condizioni di attuabilità. È ovvio che piacerebbe a tutti noi garantire la vaccinazione anche a chi si sposta. E certamente stiamo ragionando sul range di tempo in cui può essere fatto il richiamo della vaccinazione e come, su quella base, organizzare la cosa più utile per tutti».

Quali sono le preoccupazioni maggiori sull’inizio della stagione turistica?«Beh, quella di reimportare l’infezione con chi arriva dall’estero. Ma dal primo luglio partirà il pass europeo che viene rilasciato se si è vaccinati, se si è guariti dal Covid nei sei mesi precedenti o se si ha un tampone negativo recente».

Che cosa le dicono gli albergatori? Sono fiduciosi?«Il clima è in netto miglioramento, ma è chiaro che non potremo paragonare questa stagione a quella del 2019. Ma tutti guardano avanti».

Ora quale è il dossier più urgente sul tavolo della Conferenza delle Regioni?«Certamente il Pnrr. Ora stiamo impostando le modalità di collaborazione con il governo: è fondamentale che ci sia una regia che metta insieme i diversi progetti. Perché ovviamente il Piano dovrà integrarsi con gli altri progetti già esistenti, della Regione, dello Stato e dell’Unione. Il che non è semplicissimo».

Che cosa la preoccupa? «La preoccupazione che ho è il non vedere coinvolte le Regioni in modo sufficiente. Però, devo dire che mi pare che il governo sia consapevole della necessità di decidere le cose insieme. Non per nostre smanie di protagonismo, ma per poter fare bene. Altrimenti, rischiamo che ci sfugga la ripresa dopo un anno e mezzo di pandemia».

La pandemia ha rimesso in qualche modo in discussione le autonomie. C’è chi dice a chiare lettere che la sanità debba ritornare statale.«Io penso che questa sia una visione lontana dalla realtà. Le Regioni, al contrario, in questa prova difficilissima hanno dato una risposta importante. Quando ancora del Covid non si sapeva niente e fioccavano facili giudizi, le Regioni hanno garantito la risposta ospedaliera. Con tutti i limiti e i problemi che ci sono stati, e che abbiamo visto ovunque nel mondo, non credo che la risposta sarebbe stata migliore con un sistema centralizzato. Del resto, un esempio chiaro sono le Regioni commissariate, in cui le scelte vengono prese direttamente dallo Stato».

Lei è presidente della Conferenza delle Regioni da circa un mese e mezzo. Quali considerazioni le ha suggerito questa esperienza?«Vorrei davvero far conoscere di più che cosa sono le Regioni. Perché noi diamo molti servizi, ma spesso nella consapevolezza dei cittadini ci troviamo schiacciati tra lo Stato e i livelli amministrativi più vicini, come i co
muni. A me piacerebbero eventi pubblici annuali, di dibattito, mettendoci anche in discussione».

26 maggio 2021 (modifica il 26 maggio 2021 | 22:35)

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