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Edizione del 26/05/2021
Estratto da pag. 1
Doveva essere il vanto della Regione Campania, e, di conseguenza, del governatore Vincenzo De Luca, ma il sistema di certificazione di avvenuta vaccinazione, guarigione o negatività, promosso come “condizione necessaria” per la fruizione di servizi come quelli turistici, la partecipazione ai matrimoni, trasporti e spettacoli viola la normativa sulla privacy. A comunicarlo all’Ente è stato il Garante per la protezione dei dati personali, con un “avvertimento” che, di fatto, boccia su tutta la linea il sistema previsto da una delle tante ordinanze del presidente della Campania, con cui si demanda all’Unità di crisi regionale la definizione delle modalità operative e la distribuzione di smart card su cui saranno registrati i pass Covid regionali.
E’ emerso, sulla base dell’istruttoria avviata dal Garante, come l’iniziativa di De Luca sia priva di una idonea base giuridica. Disposizioni di questa natura, “che condizionano diritti e libertà personali” sono ammissibili, infatti, “solo se previsti da un’idonea normativa nazionale e non da un’ordinanza regionale”.
Ordinanza che, tra l’altro, travalica le stesse indicazioni del cosiddetto “Decreto riaperture”, che “già presentava specifiche criticità già segnalate dall’Autorità al Governo”, introducendo “l’esibizione del green pass come ulteriore condizione alla mobilità e all’accesso a servizi di base”.
L’ordinanza introduce, inoltre, l’utilizzo di smart card come “sistema di rilascio di certificazione di avvenuta vaccinazione” senza specificare “la titolarità del trattamento, chi può accedere e usare le informazioni, chi può controllare la validità e l’autenticità delle certificazioni”. Il progetto si pone così “in violazione di principi base del Regolamento Ue in materia di protezione dei dati personali come quelli di liceità, correttezza, trasparenza, privacy by design e by default”.
Il sistema adottato dalla Regione, avrebbe richiesto, in ogni caso, “che venisse effettuata una preventiva valutazione di impatto volta a implementare misure adeguate a garantire la protezione dei dati, anche particolarmente delicati come quelli sulla salute delle persone”. L’Autorità rimarca che progetti come quello campano “introducono sistemi di rilascio e di verifica della vaccinazione difformi da quelli individuati a livello nazionale e, soprattutto, che mettono a rischio la stessa interoperabilità delle certificazioni a livello nazionale ed europeo, in contrasto proprio con la finalità di agevolare la libera circolazione all’interno dell’Unione Europea durante la pandemia di Covid-19”.
L’ “avvertimento” formale adottato nei confronti della Regione Campania è stato comunicato anche al Presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi e alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, per le valutazioni di competenza.
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