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Edizione del 25/05/2021
Estratto da pag. 1
I bocconiani Boeri e Perotti coccolano il fiscalismo made in Pd
Che cosa hanno scritto gli economisti della Bocconi, Tito Boeri e RobertoPerotti, sul quotidiano Repubblica commentando la proposta fiscale delsegretario Pd, Enrico Letta Non vorrei che il petto di Enrico Letta si gonfiasse sino ad esplodere nelvedere tanti economisti, oltre che politici dichiaratamente di sinistra, cheridono quanto più pensano di potere far piangere i ricchi, accorrere in suosoccorso nella campagna che ha intrapreso per aumentare i prelievi fiscalisulle successioni. Ultimi, in ordine di tempo, sono arrivati oggi su Repubblica, che non sembrava originariamente molto convinta della sortita del segretariodel Pd in una intervista al supplemento 7 del Corriere della Sera, i professoribocconiani Tito Boeri e Roberto Perotti.Costoro hanno persino scritto di un “tabù” finalmente rotto dal successore diNicola Zingaretti al Nazareno, anche a costo di procurarsi una infastiditareazione del presidente del Consiglio Mario Draghi, convinto che non sia ancorail momento di chiedere di più, anziché di dare agli italiani: un Draghi cheanche per questo si è procurato per dileggio l’abbigliamento di un Re Sole,comprensivo della parrucca, su un giornale che ancora lo considera come unmezzo usurpatore, succeduto ingiustamente a Palazzo Chigi al benemeritoGiuseppe Conte. Che ora, poveretto, è stato destinato a regolare il trafficodei grillini fuori e dentro il MoVimento 5 Stelle.I due bocconiani in un impeto di obbiettività, dopo tanti riconoscimentidottrinari e politici al nuovo segretario del Pd, considerato di buona scuolaeinaudiana, hanno riconosciuto che “vi sono grossi ostacoli tecnici” sulla suastrada come “la disparità dei valori catastali tra diverse zone d’Italia, ilproblema della possibile liquidità degli eredi, il trattamento delle donazionifatte in vita per eludere la tassa, e ovviamente l’evasione”, per non parlaredel rischio di “impedire ai piccoli imprenditori di lasciare l’azienda aifigli”. “Ma sono problemi che, se si vuole, si possono superare. Ed anzi unatassa si successione fornirebbe un ulteriore incentivo ad attivarsi perrisolverli”, hanno scritto Boeri e Perotti. Che è un po’ come pensare e direche una malattia può essere anche un affare perché attiva il medico a curarla,anziché starsene a giocare a carte.Ma di che cosa stiamo parlando, esimi e cari professori? Di quale proposta diEnrico Letta, in particolare, vogliamo discutere? Si continua infattibellamente a ignorare, anche a questo livello di accademia e competenza, che ilsegretario del Pd ha cominciato a mettere sul piatto politico della bilanciauna maggiore tassazione su un valore patrimoniale superiore a un milione dieuro, pari a un paio di appartamenti o poco più, per poi parlare o lasciarparlare i suoi interpreti di cinque milioni di euro, cioè cinque volte tanto.Che non sono ovviamente la stessa cosa, anche in termini di possibile coperturaper l’ambizioso progetto che il segretario del Pd si è dato di garantire una“dote” di diecimila euro a testa a circa la metà dei diciottenni, nellapresunzione che l’altra metà non ne abbia bisogno, o non ne sia meritevole perragioni sociali.Qui si continua a fare politica, a discutere, a mettere e a togliere le famosebandierine di cui si parla con un certo fastidio a Palazzo Chigi e alQuirinale, nella più completa indeterminatezza o confusione, scommettendo sullapossibilità più di prendere in giro che di convincere gli interlocutori. Chenon è un modo serio di comportarsi, anche se si prestano a ragionarvi soprafior di professori, emeriti e non.ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTERIscriviti alla nostra mailing list per ricevere la nostra newsletter[ ][ ][ ]Confermo di aver preso visione della privacy policy di Innovative Publishinge accetto il trattamento dei dati come ivi descritto[Iscriviti Ora]Iscrizione avvenuta con successo, ti dovrebbe arrivare una email con la qualedevi confermare la tua iscrizione. Grazie, il tuo Team Start MagazineErroreRispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email aTerzi