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Edizione del 22/05/2021
Estratto da pag. 1
Toti: accordo Piemonte-Liguria non è stravaganza ma un servizio, i vaccini in ferie hanno un senso
Giovanni Toti (Ansa)

Vaccini, Figliuolo a Regioni: "Seguire piano, stop annunci non coordinati"

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22 maggio 2021L'accordo tra il Piemonte e la Liguria per consentire la vaccinazione ai cittadini di una regione che si trovino in vacanza nell'altra nel periodo estivo "non è alcuna stravaganza, è il sale del regionalismo, è un servizio importante per i cittadini. Non vedo cosa vi sia di strano. Non solo ho avvisato il generale Figliuolo ma ne abbiamo discusso a lungo". Così il governatore della Liguria Giovanni Toti, che questa mattina ha firmato il documento di intesa a Torino con il governatore del Piemonte Alberto Cirio. 

L'intervista sul Corriere

"Penso che il generale Figliuolo non abbia poi torto. Però, bisogna intendersi... Sono 16 mesi che si sente tutto e il suo contrario. Fughe in avanti, ricerca di visibilità da parte di qualcuno... Io leggo la lettera di Figliuolo come un richiamo alla sobrietà e alla ragionevolezza". Così sempre Toti, intervistato dal Corriere della Sera.

"Se è un benefit per l’ombrellone o la seggiovia, vacanza inclusive vaccino compreso, è una sciocchezza. Ma ci sono categorie per cui ha un senso: mamme con figli che si spostano per l’intera estate, stagisti degli istituti alberghieri...", aggiunge.

"Talvolta il confronto è stato meno fair di quanto sperato. Ma le Regioni hanno approvato tutti i dpcm all’unanimità e il governo ha impugnato solo un provvedimento regionale, quello della compianta Jole Santelli - spiega - Le Regioni sono nate per avere metodi e prassi diverse rispetto ai diversi territori, cosa che non si può contrabbandare per inefficienza. Spesso hanno dato risposte assai più convincenti di quelle dei governi".

"La sanità calabrese è commissariata da molti anni, la nomina dei commissari ha ricordato un po’ l’Isola dei famosi, ma tutto questo non ha prodotto nemmeno la ricognizione del debito - conclude Toti -   non vorrei si preferisse appiattire verso il basso, il modello sovietico, tutti uguali e tutti un po’ peggio. Noi abbiamo voluto Draghi pensando a un Paese che cresca nella libertà da lacci e lacciuoli. Non marxismo leninismo applicato al Covid".