ilcapoluogo.it
Dir. Resp.
Tiratura: n.d. - Diffusione: n.d. - Lettori: 524
Edizione del 20/05/2021
Estratto da pag. 1
Palestre: la riapertura ha il sapore del primo giorno di scuola
Palestre pronte a ripartire anche a L''Aquila: le linee guida per allenamenti indoor in sicurezza, le emozioni dei titolari dopo mesi di chiusura.
Via libera anche per le palestre indoor: dopo mesi di tira e molla arriva anche il giorno della riapertura fissata con una settimana di anticipo rispetto alla tabella di marcia definita con lo scorso decreto.Le palestre al chiuso infatti possono ripartire dal 24 maggio.Le regole per la riapertura però sono molto rigide, e seguono un protocollo già validato dal Comitato tecnico scientifico nelle scorse settimane.Le palestre riaprono, naturalmente, sempre “in conformità ai protocolli e alle linee guida adottati dalla Conferenza delle Regioni e delle Provincie autonome sulla base dei criteri definiti dal Comitato tecnico – scientifico”, come recita il citato decreto governativo.Anche a L’Aquila i proprietari delle palestre sono quasi pronti per la riapertura dopo mesi di chiusura, aiuti arrivati a singhiozzo, e con la possibilità di poter fare allenamenti all’aperto ostacolati dalle rigide temperature di questi giorni.Palestre L’Aquila: allenamenti all’aperto aspettando giugnoPalestre: le regole per allenarsi indoorAccessi regolamentati e su prenotazione, per scongiurare il rischio di assembramenti; la misurazione della temperatura all’ingresso, con il consueto limite consentito di 37,5° C, la sanificazione degli attrezzi dopo ogni uso e pulizia frequente di ambienti, attrezzatura e macchinari, 2 metri di distanziamento interpersonale in sala e negli spogliatoi.Per quanto riguarda le piscine, oltre ai 2 metri di distanziamento negli spazi comuni, all’igienizzazione frequente di attrezzature e aree comuni e al ricambio d’aria negli ambienti interni, occorre garantire per ogni utente della piscina uno spazio libero di 7 mq attorno a sé.Stringenti sono anche le norme sugli spogliatoi. I clienti dovranno arrivare già vestiti per le attività o comunque in modo tale da potersi cambiare rapidamente. In altre parole gli spogliatoi saranno accessibili solo per un cambio al volo e per lasciare il non necessario, avendo cura di riporre il tutto in appositi contenitori sigillati”, come si legge nel protocollo.Decreto Riaperture, tutte le date per ristoranti, palestre e le altre attivitàInoltre i gestori delle palestre, sempre stando al documento, potranno disporre il divieto di accesso alle docce, “invitando utenti e atleti a cambiare l’abbigliamento per l’allenamento, ad asciugare velocemente i capelli e a completare la vestizione nel più breve tempo possibile”.Palestre L’Aquila: “In un anno aiuti che hanno il sapore delle briciole”Contento e anche emozionato, Stefano Pietropaoli, titolare della palestra Attiva sulla ss 80. Una struttura di 2000 mq chiusa da mesi e con 11 dipendenti.“Siamo stati chiusi ininterrottamente da ottobre: inutile dire quanto il periodo sia stato difficile e oneroso. Un momento nero in cui con una marea di incertezze alla base non siamo stati nemmeno supportati dallo Stato”, spiega Stefano Pietropaoli sentito dal Capoluogo.La palestra Attiva riaprirà il 31 e non il 24 maggio. “Non ce la facciamo per questa data: dobbiamo sanificare 2 mila mq di struttura per poter ricominciare alla grande e in totale sicurezza”.Tutto il settore lamenta che, a fronte di chiusure imposte, non sono arrivati aiuti adeguati, come nel caso della palestra di Stefano.“Quelli ricevuti più che aiuti hanno il sapore delle briciole: con quasi un anno di chiusura abbiamo ricevuto 4 mila euro scarsi a fronte di spese di manutenzione praticamente giornaliere e assolutamente necessarie”.“Non abbiamo avuto nessun allentamento ad esempio per quanto riguarda i mutui. La palestra ha 11 dipendenti assunti, non collaboratori e non essendo mai stato stoppato il codice Ateco abbiamo dovuto pagare i contributi come se stessero lavorando”.In ogni caso sia Stefano che i suoi dipendenti non si sono dati per vinti. “In questi mesi abbiamo fatto tanti lavori, rinnovando la palestra e aggiungendo figure professionali altamente qualificate. Ci è sembrata la strategia migliore, per cercare di uscire da questo momento di empasse che ha messo in ginocchio un Paese intero”.“Siamo fiduciosi e carichi di ottimismo, ma degli interrogativi ci sono: siamo a
giugno e prima o poi l’estate esploderà. Le palestre in questo periodo dell’anno lavorano poco, è sempre stato così, anche prima della pandemia”.“Funzioniamo come una scuola, il lavoro si spalma in quello che è a tutti gli effetti un anno accademico. Intanto, in attesa della riapertura indoor abbiamo trasferito tutti i corsi al campo da rugby di Centi Colella. Purtroppo il clima non ci sta assistendo, siamo stati sfortunati, ma non molliamo”.Per quanto riguarda invece gli abbonamenti, “A settembre abbiamo fatto una scelta che reputo lungimirante facendo solo abbonamenti a breve termine, temendo appunto la situazione che poi si è creata: quel poco che abbiamo da rendere lo renderemo, non adesso, ma a settembre quando si tornerà, o almeno si spera, a pieno regime e con un ritmo normale”, conclude.“Le linee da seguire sono stringenti per le palestre, ma basta organizzarsi”Le parole di Ginevra Romano sono cariche di ottimismo: la sua palestra Eagle fitness Center che si trova all’interno di Eospa si via Vicentini, ha cercato di non lasciare mai indietro i propri clienti, anche durante i mesi di chiusura.Un lavoro fatto in equipe, “insieme a Carmine Beniamino e Fabio Stango responsabili grafica e comunicazione: senza di loro sarei persa!”, spiega Ginevra Romano al Capoluogo.“Non ci siamo mai fermati, portando avanti gli allenamenti online, la possibilità di fare sport con i nostri personal trainer all’aperto e le varie attività organizzate fuori la palestra”.“La nostra palestra è una srl, i ristori sono arrivati, i ragazzi erano in cassa integrazione e abbiamo cercato di mettere in campo tutte le nostre risorse e i talenti che avevamo per andare avanti”.“Abbiamo creato un’App, Bookyway, con un calendario delle lezioni che si potevano fare comodamente da casa”.“A pranzo e in fascia serale abbiamo lavorato con 2 lezioni al giorno, sia per far recuperare gli abbonamenti che per i nuovi iscritti”.“Adesso siamo pronti, ci vuole un po’ di organizzazione, ma è fattibile: lavoravamo già da prima per appuntamento, senza nessun intoppo. È stata suddivisa la palestra tra parte inferiore e superiore adattandoci alla situazione e sperando nel tempo per poter continuare con le lezioni all’aperto“.“Noi ci siamo, e non vediamo l’ora di rivedere tutti i nostri cari clienti”, conclude.

Leggi anche



EMERGENZA CORONAVIRUS Decreto Riaperture, tutte le date per ristoranti, palestre e le altre attività RIAPERTURE Palestre L’Aquila: allenamenti all’aperto aspettando giugno CRONACA Palestre aperte nonostante i divieti, multe a proprietari e clienti

Via libera anche per le palestre indoor: dopo mesi di tira e molla arriva anche il giorno della riapertura fissata con una settimana di anticipo rispetto alla tabella di marcia definita con lo scorso decreto.Le palestre al chiuso infatti possono ripartire dal 24 maggio.Le regole per la riapertura però sono molto rigide, e seguono un protocollo già validato dal Comitato tecnico scientifico nelle scorse settimane.Le palestre riaprono, naturalmente, sempre “in conformità ai protocolli e alle linee guida adottati dalla Conferenza delle Regioni e delle Provincie autonome sulla base dei criteri definiti dal Comitato tecnico – scientifico”, come recita il citato decreto governativo.Anche a L’Aquila i proprietari delle palestre sono quasi pronti per la riapertura dopo mesi di chiusura, aiuti arrivati a singhiozzo, e con la possibilità di poter fare allenamenti all’aperto ostacolati dalle rigide temperature di questi giorni.Palestre L’Aquila: allenamenti all’aperto aspettando giugnoPalestre: le regole per allenarsi indoorAccessi regolamentati e su prenotazione, per scongiurare il rischio di assembramenti; la misurazione della temperatura all’ingresso, con il consueto limite consentito di 37,5° C, la sanificazione degli attrezzi dopo ogni uso e pulizia frequente di ambienti, attrezzatura e macchinari, 2 metri di distanziamento interpersonale in sala e negli spogliatoi.Per quanto riguarda le piscine, oltre ai 2 metri di distanziamento negli s
pazi comuni, all’igienizzazione frequente di attrezzature e aree comuni e al ricambio d’aria negli ambienti interni, occorre garantire per ogni utente della piscina uno spazio libero di 7 mq attorno a sé.Stringenti sono anche le norme sugli spogliatoi. I clienti dovranno arrivare già vestiti per le attività o comunque in modo tale da potersi cambiare rapidamente. In altre parole gli spogliatoi saranno accessibili solo per un cambio al volo e per lasciare il non necessario, avendo cura di riporre il tutto in appositi contenitori sigillati”, come si legge nel protocollo.Decreto Riaperture, tutte le date per ristoranti, palestre e le altre attivitàInoltre i gestori delle palestre, sempre stando al documento, potranno disporre il divieto di accesso alle docce, “invitando utenti e atleti a cambiare l’abbigliamento per l’allenamento, ad asciugare velocemente i capelli e a completare la vestizione nel più breve tempo possibile”.Palestre L’Aquila: “In un anno aiuti che hanno il sapore delle briciole”Contento e anche emozionato, Stefano Pietropaoli, titolare della palestra Attiva sulla ss 80. Una struttura di 2000 mq chiusa da mesi e con 11 dipendenti.“Siamo stati chiusi ininterrottamente da ottobre: inutile dire quanto il periodo sia stato difficile e oneroso. Un momento nero in cui con una marea di incertezze alla base non siamo stati nemmeno supportati dallo Stato”, spiega Stefano Pietropaoli sentito dal Capoluogo.La palestra Attiva riaprirà il 31 e non il 24 maggio. “Non ce la facciamo per questa data: dobbiamo sanificare 2 mila mq di struttura per poter ricominciare alla grande e in totale sicurezza”.Tutto il settore lamenta che, a fronte di chiusure imposte, non sono arrivati aiuti adeguati, come nel caso della palestra di Stefano.“Quelli ricevuti più che aiuti hanno il sapore delle briciole: con quasi un anno di chiusura abbiamo ricevuto 4 mila euro scarsi a fronte di spese di manutenzione praticamente giornaliere e assolutamente necessarie”.“Non abbiamo avuto nessun allentamento ad esempio per quanto riguarda i mutui. La palestra ha 11 dipendenti assunti, non collaboratori e non essendo mai stato stoppato il codice Ateco abbiamo dovuto pagare i contributi come se stessero lavorando”.In ogni caso sia Stefano che i suoi dipendenti non si sono dati per vinti. “In questi mesi abbiamo fatto tanti lavori, rinnovando la palestra e aggiungendo figure professionali altamente qualificate. Ci è sembrata la strategia migliore, per cercare di uscire da questo momento di empasse che ha messo in ginocchio un Paese intero”.“Siamo fiduciosi e carichi di ottimismo, ma degli interrogativi ci sono: siamo a giugno e prima o poi l’estate esploderà. Le palestre in questo periodo dell’anno lavorano poco, è sempre stato così, anche prima della pandemia”.“Funzioniamo come una scuola, il lavoro si spalma in quello che è a tutti gli effetti un anno accademico. Intanto, in attesa della riapertura indoor abbiamo trasferito tutti i corsi al campo da rugby di Centi Colella. Purtroppo il clima non ci sta assistendo, siamo stati sfortunati, ma non molliamo”.Per quanto riguarda invece gli abbonamenti, “A settembre abbiamo fatto una scelta che reputo lungimirante facendo solo abbonamenti a breve termine, temendo appunto la situazione che poi si è creata: quel poco che abbiamo da rendere lo renderemo, non adesso, ma a settembre quando si tornerà, o almeno si spera, a pieno regime e con un ritmo normale”, conclude.“Le linee da seguire sono stringenti per le palestre, ma basta organizzarsi”Le parole di Ginevra Romano sono cariche di ottimismo: la sua palestra Eagle fitness Center che si trova all’interno di Eospa si via Vicentini, ha cercato di non lasciare mai indietro i propri clienti, anche durante i mesi di chiusura.Un lavoro fatto in equipe, “insieme a Carmine Beniamino e Fabio Stango responsabili grafica e comunicazione: senza di loro sarei persa!”, spiega Ginevra Romano al Capoluogo.“Non ci siamo mai fermati, portando avanti gli allenamenti online, la possibilità di fare sport con i nostri personal trainer all’aperto e le varie attività organizzate fuo
ri la palestra”.“La nostra palestra è una srl, i ristori sono arrivati, i ragazzi erano in cassa integrazione e abbiamo cercato di mettere in campo tutte le nostre risorse e i talenti che avevamo per andare avanti”.“Abbiamo creato un’App, Bookyway, con un calendario delle lezioni che si potevano fare comodamente da casa”.“A pranzo e in fascia serale abbiamo lavorato con 2 lezioni al giorno, sia per far recuperare gli abbonamenti che per i nuovi iscritti”.“Adesso siamo pronti, ci vuole un po’ di organizzazione, ma è fattibile: lavoravamo già da prima per appuntamento, senza nessun intoppo. È stata suddivisa la palestra tra parte inferiore e superiore adattandoci alla situazione e sperando nel tempo per poter continuare con le lezioni all’aperto“.“Noi ci siamo, e non vediamo l’ora di rivedere tutti i nostri cari clienti”, conclude.