corriere.it
Dir. Resp.
Tiratura: n.d. - Diffusione: n.d. - Lettori: 504693
Edizione del 20/05/2021
Estratto da pag. 1
Vaccino Covid, seconda dose in vacanza: accordi tra Regioni
Posso fare il vaccino in un''altra regione? Seconda dose in vacanza, le regioni insistono per sbloccare l''ipotesi. Sarebbe necessario compensare le...
shadow

Stampa

Email

C’è il no del generale Francesco Paolo Figliuolo, ma ci sono anche mille pressioni e fughe in avanti delle Regioni. Per questo si sta lavorando per trovare una praticabilità all’ipotesi di vaccinare gli italiani in vacanza. Che sarebbe un modo per evitare che troppe persone decidano di rinviare l’immunizzazione a settembre, rallentando la campagna, visto che chi ha già prenotato difficilmente annullerà le vacanze per tornare nella sede di residenza.



Fare il vaccino in un’altra regione: le difficoltàIl no del commissario straordinario non è ideologico ma logistico. Perché non sono poche le difficoltà che un’ipotesi del genere presenta. Bisognerebbe innanzitutto che ci fosse un registro sanitario nazionale in grado di consentire con agilità la consultazione delle banche dati, per verificare le prime dosi e per permettere il cambio di data e di località del richiamo. Ma questa anagrafe vaccinale così efficiente e agile non c’è e, come abbiamo visto in questi mesi, non poche Regioni hanno gestito con difficoltà le prenotazioni, andando spesso in ordine sparso e con regole diverse.



Vaccino Covid: le ultime notizie e gli approfondimenti

Vaccini Covid in Lombardia, prenotazioni degli over 40 da giovedì, under 40 dal 27. In due settimane le iscrizioni di 3,3 milioni di persone

Come si prenota con Poste Italiane: la guida

Quando devono fare l’iniezione gli ex contagiati? Tempi, anticorpi, dosi: domande e risposte

Vaccino AstraZeneca: allergie, altre patologie e referto del medico. Ecco le risposte ai dubbi dei lombardi

Le tappe della campagna vaccinale in Lombardia: tutte le date e i grafici

Le dosi C’è poi la questione della compensazione delle dosi. Dopo una prima fase nella quale le poche quantità di vaccini disponibili venivano distribuite alle singole Regioni sulla base della capacità di campagna, quindi sul numero di hub e di personale, si è passati nelle scorse settimane ad assegnarle in proporzione alla popolazione regionale. Ora si dice: compensiamo le dosi, assegnando un surplus alle Regioni che vaccineranno più vacanzieri. Ma il turismo non è omogeneo. Ci sono Regioni e zone che sono meta turistica, altre che forniscono soprattutto viaggiatori. E dunque se, poniamo, l’Emilia-Romagna o la Sicilia dovessero consentire la vaccinazione ai turisti, le dosi usate potrebbero essere molte. E creerebbero uno stress alla struttura, rallentando la vaccinazione dei residenti. Di qui l’esigenza di una compensazione. Scambio statistico e materiale non agevole.

Veneto, Zaia: «Seconda dose in vacanza anche agli stranieri» Il primo governatore a ufficializzare con forza la sua posizione favorevole è stato Luca Zaia, che estenderebbe le iniezioni addirittura agli stranieri. E che in un’intervista al Corriereha detto che «dobbiamo smetterla di affidare le pratiche all’ufficio complicazione affari semplici». Ieri ha ribadito la sua posizione così: «Qualcuno si è un po’ agitato, ma gli ospiti sono sacri». Forse così semplice l’operazione non è, ma intanto sono in molti a chiedere di attivare questa opzione.

«Richiamo in vacanza, non abbandoniamo l’idea» Lo fa Pier Luigi Lopalco, assessore alla Sanità pugliese, che dice però: «Credo che le problematiche logistiche e amministrative vadano affrontate e risolte su scala nazionale». Anche il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri si dice pronto a discuterne: «Non abbandoniamo del tutto l’idea di poter fare il richiamo dei vaccini Covid in vacanza, anche se il problema potrebbe essere superato con l’estensione della seconda dose per i vaccini a mRna a 90 giorni».

Abruzzo, Lazi, Emilia Romagna Abruzzo e Lazio dicono sì, ma a patto che arrivino più dosi. Quattro sindaci del riminese hanno scritto una lettera al presidente della Regione Emilia-Romagna per chiedere di far completare il ciclo di vaccinazione ai turisti nel luogo di vacanza. Favorevole anche la sindaca di Riccione Renata Tosi. Stefano B
onaccini, però, è scettico sulla fattibilità dell’opzione e si mostra prudente: «È in corso un confronto con il governo e attendiamo di capire in che direzione andrà, in pochi giorni lo sapremo. Il tema vero è quello del numero di dosi che viene messo a disposizione». Bonaccini attende una decisione nazionale, che però ancora non sembra alle viste.

L’accordo tra Liguria e PiemonteChi non attende affatto, anzi brucia i tempi, è la coppia Alberto Cirio e Giovanni Toti. I presidenti di Piemonte e Liguria hanno siglato un patto bilaterale, scavalcando di fatto il livello nazionale e creando una corsia preferenziale per i residenti delle due regioni. I dettagli saranno resi noti sabato, ma di base i due sistemi sanitari si scambieranno i dati per gestire le prenotazioni e chi andrà almeno una settimana nell’altra Regione potrà ottenere la seconda dose nel luogo di vacanze. In seguito ci sarà una compensazione anche delle dosi. In realtà, il patto di ferro non è passato al vaglio del Commissario e dovrà essere quest’ultimo a dare il via libera per lo scambio di dosi. A meno che, nelle prossime settimane, l’aumento dei quantitativi di vaccini non sia così ingente da far venire meno l’esigenza di sopperire all’incremento di immunizzazioni per i turisti.

Sì al vaccino per i turisti: la posizione di Meloni Un patto che, non a caso, è stato siglato da due presidenti di colore uguale, l’azzurro di Forza Italia. Come spesso accade, le posizioni sui vaccini sono di segno geopolitico. Per il sì alla copertura dei turisti ci sono soprattutto presidenti di centrodestra e anche Giorgia Meloni dice la sua: «Fare i vaccini in vacanza non è chiedere troppo. Servirebbe uno sforzo di organizzazione».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

20 maggio 2021 (modifica il 20 maggio 2021 | 07:38)

© RIPRODUZIONE RISERVATA