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Edizione del 18/05/2021
Estratto da pag. 1
Vaccini, Zaia spinge sulle seconde dosi ai turisti. Scettici gli altri governatori
In Veneto il turismo vale 18 miliardi di fatturato e il 67 per cento dei turisti sono stranieri. Non si fa fatica a capire, dunque, cosa spinga il governatore Zaia a insistere sulla volontà di somministrare le seconde dosi a chi va in Veneto in vacanza. “Anche agli stranieri se ci danno l’autorizzazione”, ha detto ieri. Secondo le previsioni, “metà degli italiani quest’anno farà vacanze in Italia: ho l’impressione che il problema non sia l’alta stagione, luglio e agosto, ma a preoccupare semmai sarà l’inizio della stagione causata anche dalle comunicazioni sulle restrizioni, il coprifuoco e il green pass”.  Ma mentre Zaia spinge per la somministrazione delle seconde dosi ai turisti in Veneto, il suo collega friulano, Massimiliano Fedriga frena. “Dipende dai numeri”, ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e governatore del Friuli Venezia Giulia, intervenuto alla trasmissione MattinoCinque. “La parte digitale è più che risolvibile. Noi faremo tutti gli sforzi possibili per mettere in campo le vaccinazioni in vacanza, ma dipende dai numeri. Le seconde dosi non si fanno con l’open-day, si fanno con la programmazione perché vanno fatte nella data giusta. Se si parla di 10 milioni, la vedo molto difficile, voglio essere realista e non bisogna prendere in giro i cittadini”, spiega Fedriga aggiungendo che nelle località dove arrivano milioni di turisti, non basta spostare milioni di dosi, “ci vogliono anche migliaia di persone che somministrino quelle dosi”, ed evidenzia che si tratta delle “stesse persone che fanno i tracciamenti, tamponi, tengono aperti gli ospedali”. Secondo il presidente è invece possibile che la seconda dose del vaccino in vacanza possa essere fatta ai cittadini che fanno le ferie tornando nel paese d’origine, lavoratori e studenti. Ma gli altri, conclude, dovrebbero tornare a fare il richiamo nel luogo programmato.Scettico anche il governatore della Liguria, Giovanni Toti, soprattutto per quanto riguarda gli stranieri: “C’è bisogno di un’autorizzazione governativa, le dosi di vaccino non bastano al momento per gli italiani, credo che francamente farsi carico dei turisti stranieri sarebbe complesso”.