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Edizione del 17/05/2021
Estratto da pag. 1
Online il documento tecnico operativo per le vaccinazioni anti Covid in azienda
[vaccino-covid-696x435]― La nuova pubblicazione fornisce criteri di tipo quantitativo equalitativo per definire le priorità della somministrazione nei luoghi dilavoroA poco più di un mese dalla sottoscrizione del protocollo tra istituzioni eparti sociali per l’attivazione di punti di vaccinazione nei luoghi di lavoro,è online un nuovo documento tecnico, elaborato dall’Inail insieme ai Ministeridel Lavoro e della Salute, alla Conferenza delle Regioni e delle Provinceautonome e alla struttura di supporto alle attività del commissariostraordinario per l’emergenza, che fornisce indicazioni operative per lasomministrazione dei vaccini anti-Covid in azienda, utili anche a scioglierealcuni dubbi emersi nelle ultime settimane.I piani devono essere inviati alle Asl di riferimentoIl documento ribadisce, innanzitutto, che la vaccinazione anti Covid in aziendarappresenta un’iniziativa di sanità pubblica, la cui responsabilità generale esupervisione rimane in capo al servizio sanitario regionale, e che l’interacampagna vaccinale viene attuata secondo principi di priorità finalizzati allatutela delle persone più vulnerabili al virus per età e/o stato di salute o perrischio di esposizione al contagio. Compatibilmente con la disponibilità divaccini, la somministrazione nei luoghi di lavoro può iniziare in concomitanzacon l’avvio della vaccinazione degli under 60. I piani aziendali di adesionedevono essere inviati alle aziende sanitarie di riferimento, in coerenza con leindicazioni ad interim approvate lo scorso 8 aprile dalla Conferenza delleRegioni e delle Province autonome.Criteri quantitativi e qualitativiSulla base di specifici quesiti delle Regioni sono stati elaborati criteriquantitativi e qualitativi che permetteranno loro di valutare le priorità per ipiani aziendali sulla base della disponibilità dei vaccini. Il criterioquantitativo, privilegiando la capacità di vaccinare numeri consistenti dilavoratori, sia nell’ottica dell’efficienza e velocizzazione della campagnavaccinale sia in quella della solidarietà, consentirà l’accesso allavaccinazione a lavoratori di aziende differenti operanti nel medesimo sitoproduttivo o nello stesso territorio. Tale criterio tende a facilitarel’accesso di piccole aziende, anche con differenti profili di rischiosità, chepiù difficilmente potrebbero organizzare punti vaccinali autonomi,semplificando inoltre l’organizzazione della campagna.Le attività suddivise in 3 macro-gruppi per classe di prioritàIl nuovo documento tecnico fornisce anche alcuni criteri qualitativi utili adefinire le priorità, nel rispetto del principio di tutela dei lavoratori amaggior rischio di contagio. I diversi settori di attività, in particolare,sono suddivisi in tre macro-gruppi sulla base della classificazione delrischio, secondo i parametri di esposizione, prossimità e aggregazionecontenuti nel documento tecnico dell’Inail approvato dal Comitato tecnicoscientifico il 9 aprile 2020, insieme ai dati delle denunce di infortunio daCovid-19 analizzati per incidenza nei diversi settori produttivi. Nelle tretabelle, articolate in ordine alfanumerico per codice Ateco, sono inoltreevidenziati alcuni settori già vaccinati o in corso di vaccinazione, comequelli degli operatori sanitari, dell’istruzione, delle forze dell’ordine edella difesa. Le Regioni potranno valutare ulteriormente i piani anche sullabase del contesto produttivo territoriale e dell’analisi epidemiologica deifocolai osservati in oltre un anno di pandemia.Nei settori più a rischio oltre 6,8 milioni di lavoratori non immunizzatiNei 27 settori considerati più a rischio sono impiegati oltre 11 milioni emezzo di lavoratori. Quelli già vaccinati, in parte o totalmente, sono circa4,7 milioni, mentre più di 6,8 milioni devono ancora essere immunizzati. Circadue milioni sono impiegati nel commercio al dettaglio, un settore con rischioprioritario soprattutto nell’ambito alimentare e nei centri commerciali. Pocomeno di 1,2 milioni lavorano nei servizi di ristorazione, più di 600mila neltrasporto (terrestre, marittimo e aereo), 460mila nei servizi per edifici e
paesaggi, settore eterogeneo in parte già vaccinato per l’attività prestata inambito sanitario e nelle Rsa, e altrettanti nelle industrie alimentari. Comeprecisato nel documento, l’aggregazione in macro-settori produttivi puòcomprendere sub-settori a rischio differente, anche in considerazionedell’utilizzo dello smart working e del contatto con il pubblico, e ignorarealcune specificità di contesto rilevate con l’analisi territoriale dei datiepidemiologici.L’adesione può avvenire singolarmente o in forma aggregataNella nuova pubblicazione è riprodotto anche il modulo che deve essereutilizzato per la presentazione del piano di vaccinazione aziendale, al qualepossono aderire più imprese. Come previsto dal protocollo dello scorso 6aprile, infatti, i datori di lavoro possono aderire alla campagna vaccinalesingolarmente o in forma aggregata e indipendentemente dal numero di lavoratorioccupati. In alternativa alla modalità della vaccinazione diretta, è previstainoltre la possibilità di stipulare, anche tramite le associazioni di categoriadi riferimento o nell’ambito della bilateralità, specifiche convenzioni construtture sanitarie private in possesso dei requisiti per la vaccinazione. Inentrambi i casi i costi sono a carico delle aziende, fatta eccezione per lafornitura dei vaccini, dei dispositivi per la loro somministrazione (siringhe/aghi) e degli strumenti formativi e per la registrazione delle vaccinazioni,che è assicurata dal Servizio sanitario regionale.SCARICA IL DOCUMENTO TECNICO OPERATIVO