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Edizione del 13/05/2021
Estratto da pag. 1
La Liguria verso la zona bianca grazie a una eccellente campagna vaccinale. E il S. Martino sperimenta lo spray nasale (di C. Meier)
“Dalla conferenza delle Regioni sono emerse una serie di indicazioni importanti – spiega Toti – a partire dal superamento della centralità dell’Rt come parametro di riferimento, a favore dell’incidenza.

Oltre a questo, l’idea di dare maggiore rilevanza nella valutazione della situazione all’occupazione dei posti letto negli ospedali, e in particolare a quella delle terapie intensive, mi sembra una proposta di buon senso.

Riguardo invece l’obbligo di effettuare un numero di tamponi in proporzione alla popolazione, servono regole precise: la popolazione della Liguria in estate aumenta sensibilmente, dato che la nostra regione è la principale meta turistica del nord Italia. Non si può non tenere in considerazione questo aspetto”.

“Sul fronte dei dati del contagio – aggiunge Toti – continua la discesa del Covid nella nostra regione: oggi registriamo ben 22 ospedalizzati in meno.

A livello regionale, siamo scesi sotto quota 400 posti letto occupati. Per quanto riguarda invece l’incidenza, la Liguria è a quota 68 casi su 100mila abitanti a settimana.

In particolare spicca la Città metropolitana di Genova con 57, un dato che la avvicina a livelli da zona bianca, mentre la Provincia di Imperia è a 70, quella di Savona a 65, quella della Spezia a 80”.

“Purtroppo sono 7 i deceduti, anche se 3 di questi risalgono alla fine del mese di aprile e 4 a questi giorni: questo non toglie nulla alla tragicità di queste perdite, anche solo un decesso è comunque e sempre troppo, ma ci dice che la strada che stiamo percorrendo con la nostra poderosa campagna vaccinale è quella giusta.

Su questo aspetto – prosegue Toti – oggi tocchiamo il 96% del somministrato sul consegnato, e nelle ultime 24 ore in Liguria erano stati effettuati oltre 14mila vaccini, confermando la nostra potenza di fuoco.

Proseguono intanto a pieno regime le prenotazioni per la fascia 55- 50: a oggi abbiamo toccato quota 40mila”.

“La Liguria inoltre – prosegue Toti – si conferma all’avanguardia non solo nella campagna vaccinale, in cui siamo stati i primi a coinvolgere le farmacie, ma anche nella cura: dopo gli anticorpi monoclonali, da lunedì prossimo al policlinico San Martino di Genova si sperimenterà sull’uomo, per la prima volta nel nostro Paese, l’efficacia di uno spray nel trattamento di pazienti positivi al Covid-19 che presentino un quadro clinico lieve.

La sperimentazione vuole verificare la sicurezza e l’efficacia dello spray nel ridurre la carica virale.

Grazie al grande lavoro della nostra sanità nessuna strada per sconfiggere il virus resterà intentata”.

Lo studio clinico, condotto dall’Unità di Igiene dell’Irccs Ospedale Policlinico San Martino di Genova e coordinato dal Prof. Giancarlo Icardi, informa quotidiano sanità, arruolerà un totale di 57 pazienti contagiati Covid-19, positivi al tampone e con sintomi lievi.

Il meccanismo di azione dello spray AOS2020 si fonda sull’azione di lavaggio della soluzione che, coadiuvata dalla potente efficacia antimicrobica dell’acido ipocloroso, è in grado di rimuovere meccanicamente e uccidere in meno di un minuto virus e batteri, incluso Sars-CoV-2 anche nelle sue diverse mutazioni, senza irritare le mucose di naso e gola. La conservazione della soluzione non richiede particolari precauzioni e può essere mantenuta per ben due anni a temperatura ambiente tra i 5 e i 25° .

L’acido ipocloroso è una sostanza prodotta dalle cellule del nostro sistema immunitario per combattere le infezioni causate da diversi microrganismi e che è stata resa pura e stabile grazie a Tehclo™, una nanotecnologia che la “intrappola” in una soluzione acquosa rendendola veicolabile sull’uomo.

La nuova tecnologia è stata ideata e sviluppata da un team di italiani, formato da Paolo Galfetti, Roberto De Noni e Giorgio Reiner, dell’azienda italo-svizzera APR Applied Pharma Research s.a. che ha brevettato l’innovativa nanotecnologia.

Prodotti simili derivanti dalla stessa tecnologia sono già stati certifi
cati come dispositivi medici di classe 3, e sono già ampiamente utilizzata da diversi anni anche in Italia, Stati Uniti ed Inghilterra, in altre indicazioni. Diversi test di sicurezza in vitro ed in vivo sono stati condotti in questi anni dall’azienda, in aggiunta alla pratica clinica sull’uomo, confermando un ottimo profilo di sicurezza della soluzione in diversi tessuti umani ed una citotossicità fino a 20 volte inferiore rispetto ad altre soluzioni antimicrobiche in commercio.

Le analisi condotte lo scorso giugno dall’Institute for Antiviral Research dell’Utah State University, i cui risultati sono stati recentemente pubblicati sul Giornale Ufficiale della Società Europea di Otorinolaringoiatria, hanno confermato inoltre che in vitro lo spray è in grado di eliminare il virus Sars-CoV-2 in meno di un minuto, grazie ad un meccanismo di azione aspecifico e quindi potenzialmente efficace anche in presenza di varianti mutate del virus SARS-CoV-2.

“Su queste premesse incoraggianti è stato disegnato uno studio clinico randomizzato, monocentrico e controllato per valutare se la soluzione spray, usata per irrigare, idratare e pulire le mucose nasali tre o cinque volte al giorno a intervalli regolari, sia sicura ed efficace in pazienti positivi a Sars-CoV-2 con pochi sintomi, in aggiunta alle terapie standard, per ridurre la carica virale nel naso – spiega Icardi – diminuire la quantità di virus presente nel naso, sia grazie all’effetto meccanico del lavaggio e sia attraverso l’efficacia antimicrobica dell’acido ipocloroso, potrebbe infatti ridurre la contagiosità dei pazienti, prevenire l’insorgenza di sintomi più gravi e migliorare il decorso della malattia nella fase iniziale, riducendo anche la probabilità di trasmissione del virus anche ad altri soggetti. Se Sars-CoV-2 è presente in minor quantità nelle alte vie respiratorie si abbassa infatti la probabilità che possa scendere nelle vie aeree inferiori danneggiando i polmoni, così come il rischio di lesioni locali alle vie nervose olfattive, responsabili della perdita dell’olfatto correlata a Covid-19. Lo spray quindi – conclude – se utilizzato nelle fasi iniziali dell’infezione o in caso di esposizione al rischio di infezione, potrebbe diminuire la probabilità del contagio, di un peggioramento clinico e di trasmissibilità dell’infezione”.

Anche se, si ricorda in una nota, il vaccino rimane la prima scelta nella lotta alla pandemia.

Christian Meier