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Dir. Resp.
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Edizione del 13/05/2021
Estratto da pag. 1
Immagine di repertorio 13.05.2021 – 12.33 – La Rotta Balcanica torna, con l’approssimarsi dell’estate, a essere crocevia di passaggio: un lungo percorso attraverso la penisola che trova il suo culmine con la frontiera italo-slovena e con Trieste. Sebbene i numeri risultino molto lontani da quegli imponenti flussi verificatosi nell’occasione del 2015, l’immigrazione risulta nuovamente in aumento. Dopo una flessione verticale causata dall’emergenza Covid-19, nell’occasione del primo lockdown primaverile a marzo 2020, i numeri sono tornati a crescere. Lo ha comunicato l’assessore alle Politiche dell’immigrazione, Pierpaolo Roberti, durante la riunione della Commissione Sicurezza della Conferenza delle Regioni: “In Friuli Venezia Giulia, prendendo in considerazione l’arco temporale che va dall’1 gennaio al 10 maggio, stiamo registrando un aumento che si attesta attorno al 20 per cento rispetto allo stesso periodo del 2020“.Allo stadio attuale il governo Draghi non ha reagito specificatamente nei confronti della Rotta Balcanica; come coi governi precedenti il dibattito sembra concentrarsi sui cosiddetti “sbarchi”, nonostante la via terrestre sia notevolmente più battuta. La polizia slovena, non avendo sufficienti effettivi per contenere i flussi, sta venendo integrata con forze dell’ordine polacche, estoni e lituane, con a breve l’arrivo di poliziotti austriaci e tedeschi. Una forza multinazionale di controllo confinario nei cui confronti l’Italia non sembra aver dimostrato alcun interesse.[i.v.]