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Edizione del 13/05/2021
Estratto da pag. 1
Giornata internazionale dell’infermiere, l’Ordine di Pesaro: «Non c’è sanità senza infermieri, ma c’è voluta la pandemia per capirlo»
La presidente dell''ordine provinciale Laura Biagiotti: "Chiediamo di non essere dimenticati e che le assunzioni diventino strutturali"
Di Luigi Benelli - 13 Maggio 2021

PESARO – Un messaggio molto chiaro quello che arriva dall’Opi, l’ordine professione infermieri di Pesaro, nella Giornata Internazionale dell’infermiere (celebrata ieri, 12 maggio): «Non c’è sanità senza infermieri». La Federazione Nazionale Ordine Professione Infermieri quest’anno ha scelto come tema di confronto l’ “Infermieristica di prossimità per un sistema salute più giusto ed efficace – Ovunque per il bene di tutti”.«La nostra Federazione intende dare ancora una volta il proprio contributo per disegnare il futuro del servizio sanitario nazionale – spiega la presidente dell’Ordine Provinciale di Pesaro Urbino Laura Biagiotti – valorizzando le eccellenze della professione infermieristica in un ambito specifico, l’assistenza territoriale, che si è rivelata il tallone d’Achille del Paese al cospetto della pandemia da COVID-19. Si rivela centrale la figura dell’Infermiere di famiglia e di comunità, sancito dal patto per la salute 2019- 2021, e quindi figura sistematizzata dalla conferenza delle regioni nel 2020.La mancanza di infermieri nel Servizio Sanitario Nazionale, la dedizione e la passione che questi professionisti della sanità mettono in campo, è da anni richiamata dagli Ordini professionali all’attenzione delle istituzioni, della politica e dei media. Eppure si è dovuto attendere un’emergenza sanitaria di questa portata per apprendere “mediaticamente” che non è possibile alcuna sanità senza infermieri. Chiediamo di non essere dimenticati.Non dimenticarsi degli Infermieri significa mettere in campo un grande piano di assunzioni per mettere in sicurezza il SSN e la salute dei cittadini. Bisognerà fare meglio e molto di più rispetto a quanto si è fatto con i recenti decreti emergenziali, dove si finanzia prevalentemente il lavoro straordinario. Infine, ricordarsi degli infermieri vuol dire ricordarsi che la professione infermieristica è al contempo un lavoro essenziale ma purtroppo pagato poco rispetto gli altri Paesi».Infine Biagiotti rileva «una retribuzione concretamente non coerente con il livello di professionalità, di responsabilità, di percorso di studio e con il valore della professione infermieristica per la comunità. Tutto questo, e tanto altro ancora, vuol dire non dimenticarsi degli infermieri, nella certezza che al contrario, gli infermieri, come hanno dimostrato in questo periodo, mai si sono dimenticati e mai si dimenticheranno della salute e dei diritti dei loro pazienti».